(Francesco Servino) In una intensa mattinata archeologica ho incontrato il dottor Enrico Angelo Stanco, il nuovo funzionario della Soprintendenza di Napoli (da poco accorpata a quella di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta)responsabile di Nola e Cimitile, intrattenendo con lui un’interessante chiacchierata che ha toccato diversi aspetti che interessano da vicino l’entroterra vesuviano. Nola viene da un annus horribilis per quanto riguarda l’archeologia, con il reinterro della cosiddetta “Pompei della Preistoria”, il sito dell’età del bronzo ritrovato al confine con Saviano, in località Croce del Papa. “E’ un problema di falda idrica” mi spiega subito il dottor Stanco: “la fruizione sociale dei siti è sicuramente un obbligo, ma un obbligo è pure preservare. Con i tecnici valuteremo la soluzione migliore che potrebbe consistere in grandi pompe sempre attive. Sono fiducioso, nel giro di dieci anni si potrà giungere alla riapertura. Aprire il sito adesso, nelle condizioni in cui si trova, significherebbe non farlo durare nel tempo”. Nel Dicembre 2012 una straordinaria mostra con i reperti provenienti da Nola e Poggiomarino è stata allestita a Madrid eppure, in Italia, tante vestigia sono condannate all’oblio. A Poggiomarino, dopo tanti sforzi della cittadinanza attiva per tenere aperto il sito di Longola, l’amministrazione ha presentato un progetto che prevede aree concerto e campi di pomodoro ma che poco ha a che vedere con l’archeologia. A Terzigno la situazione di cava Ranieri si può tranquillamente definire “clamorosa”, volendo usare un eufemismo, ma il discorso potrebbe essere allargato a Pompei che non ha un museo in grado di ospitare i tanti reperti depositati nei magazzini Per il dottor Stanco è sicuramente un problema di mancanza di fondi che lo Stato non mette a disposizione: “spetta agli enti locali, ai comuni e alle Regioni” mi spiega “farsi carico del proprio patrimonio, è questa la direzione verso la quale stiamo andando: la soprintendenza mette a disposizione i propri mezzi e le proprie competenze. Non si può fare nulla senza opportuni finanziamenti e comunque non bisogna trascurare l’aspetto della sicurezza: tutto deve essere fatto a norma. La questione dei musei territoriali è molto legata alla sensibilità dei comuni. Secondo me il compito della valorizzazione spetta alle Regioni e la tutela allo Stato, una procedura che a un certo punto pareva essersi quasi interrotta. Siamo in una fase di riforme per quanto riguarda il MiBACT che consiste nell’individuare “grandi musei” e “poli museali” e bisogna pertanto capire come continuare a operare. Con una carenza di mezzi e personale è divenuto difficile tenere sotto controllo ogni singolo aspetto gestionale. Le strutture che si occupano del territorio sono quindi sempre meno o sono diventate strutture “zoppe”: è difficile ripartirsi tra musei e territorio, non so fino a quando sarà possibile. Quanto al museo di Nola, è sicuramente una realtà da tenere in considerazione”. Il dottor Stanco, persona molto attiva e preparata, condivide pienamente il concetto di archeologia come bene comune da mettere a disposizione dei cittadini, ovviamente con le dovute cautele: “E’ il modo che hanno i cittadini di riscoprire le proprie radici e fortificare il senso di appartenenza con il territorio, con tutto ciò che ne consegue sul piano del rispetto della cosa pubblica”. Ma da dove occorre partire? “Bella domanda. Sicuramente dalle scuole. Occorre una radicale riforma delle scuole, lo studio della storia non va trascurato. E’ nelle scuole che si educano le nuove generazioni. Una volta i musei locali erano un punto di riferimento importante, le scolaresche vi si recavano per apprendere. Mi permetta anche di dire che nell’era dei mass media e della digitalizzazione un compito importante lo sta ricoprendo Alberto Angela con il suo ruolo di divulgatore. E una direzione interessante l’ha presa anche il MAV, il museo archeologico virtuale di Ercolano, col suo percorso di informatizzazione. Viviamo in un’epoca caratterizzata da una mancanza di punti di riferimento e da una mancanza di fiducia, per questo viene meno anche l’interesse nei confronti della storia e dell’archeologia. Eppure il loro studio è importante perché la Storia è maestra di vita, e ci aiuta a non compiere gli stessi errori del passato, e l’archeologia rappresenta la cultura territoriale, la ricerca della propria identità, lo studio di come eravamo in passato per capire come siamo oggi, per capire in che modo sono evolute tradizioni e cultura di un popolo. Ho il timore che sia in atto un tentativo di cancellare la Storia, e in questo modo anche il presente e il futuro”. La recente strada delle riforme intrapresa dal Governo Renzi e la legge spending review del Governo Monti hanno portato, per ora, a tagli alla cultura che hanno decretato il trasferimento della sede della soprintendenza di Napoli a Salerno per l’accorpamento alla locale direzione e a quella di Avellino, Benevento e Caserta. Una politica dei tagli che sempre e solo va a colpire il patrimonio culturale che non va visto, secondo il dottor Stanco, come un limone da spremere ma come un’occasione di crescita e una risorsa da valorizzare.

L'opera dei soldati italiani in missioni di pace registra un'altra importante attività a favore delle popolazioni in cui i militari svolgono funzioni di controllo del territorio e di mantenimento della pace. Una buona notizia arriva dal Libano dove, nei giorni  scorsi, il Contingente Italiano in Libano ha consegnato, alla municipalità di Beit Lif, una cittadina dell’entroterra del Sud del Libano, attrezzature sanitarie di ultima generazione per il completamento del pronto soccorso locale. Per l’occasione, il Consiglio municipale ha organizzato una cerimonia di donazione alla presenza del Gen. B. Stefano Del Col, Comandante del Settore Ovest di UNIFIL e Comandante del Contingente Italiano, su base Brigata “Pinerolo”, in cui il Sindaco ed altre autorità presenti sono intervenute per ringraziare e sottolineare l’importanza del ruolo del caschi blu italiani impegnati nel sud del Libano in compiti delicati e fondamentali per la stabilità della regione e per la realizzazione di numerosi progetti a favore della popolazione civile. L’attenzione del Contingente Italiano verso il campo dell’assistenza ai cittadini discende dai compiti della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 del 2006, e proprio per il settore sanitario, gli interventi sono indirizzati a creare dei centri di primo soccorso nei villaggi più lontani dagli ospedali, per questo motivo nello scorso mese di dicembre, i caschi blu italiani hanno donato a Beit Lif un’ambulanza per rendere più efficace la gestione delle urgenze di carattere medico. 

Nell’ambito dell’operazione di Polizia “Free Tower” che, nello scorso mese di gennaio, ha portato all’arresto di 54 persone, tutte appartenenti al Clan Falanga, sono state eseguite, stamane, a carico di due giovani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Grazie alle minuziose indagini svolte , dagli agenti del Commissariato di P.S. “Torre del Greco”, tra gli anni 2011 e 2012, sono state accertate le responsabilità anche dei due giovanissimi che, all’epoca dei fatti, avevano solo 16 anni. Entrambi, infatti, sono stati riconosciuti quali facenti parte di un’associazione camorristica armata, agevolandone l’attività del traffico e vendita di sostanze stupefacenti. Uno dei due giovani è stato condotto al carcere minorile di Nisida e l’altro presso una comunità di recupero.

Viaggiavano spediti verso la Puglia con al seguito un carico di droga nella convinzione di non essere facilmente individuabili essendo due 'fedeli' servitori dello Stato che avrebbero potuto facilmente eludere qualsiasi controllo mostrando semplicemente il tesserino, invece, non è andato tutto come avevano pianificato i due militari della Guardia di finanza di 43 e di 37 anni, entrambi in servizio a Napoli e residenti a Terzigno, che nei giorni scorsi sono stati arrestati dai loro stessi  colleghi del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Foggia con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso di un servizio di controllo del territorio effettuato la scorsa settimana i finanzieri pugliesi, infatti,  hanno fermato lungo la statale che collega  Candela con Foggia, un'autovettura con a bordo due uomini che si si sono qualificati immediatamente quali appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza. I militari che li avevano fermati, insospettiti dagli evidenti segni di nervosismo dei due, hanno proceduto all'ispezione dell'autovettura all'interno della quale sono stati rivenuti e sequestrati 20 chili di hashish, confezionati in circa 40 panetti. Gli arresti sono stati convalidati dal gip presso il Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura. 

Una giornata all’insegna della sensibilizzazione e dell’informazione sul diabete. Si terrà domenica 8 marzo, con inizio alle 9,30, nel Palazzo Mediceo di Ottaviano, la presentazione del libro “Il mio mare ha l’acqua dolce”, scritto da Monica Priore e premiato dal Coni con il riconoscimento speciale “Libri e sport”.  Monica Priore nasce a Mesagne in provincia di Brindisi nel 1976 e scopre di essere affetta da diabete mellito di tipo 1 a soli cinque anni. La sua famiglia prima, e lei in prima persona,non si sono dati per vinti e hanno iniziato la convivenza con questa malattia pensando positivo.  Grazie al nuoto, Monica diventa consapevole che non poteva più essere il diabete a gestire la sua vita, ma doveva essere lei a gestire lui.Monica decide quindi di voler arrivare a gareggiare "alla pari" con le atlete che non sono affette da diabete. Diventa una campionessa, vince diverse medaglie e il 21 luglio 2007 ha attraversato a nuoto lo stretto di Messina. Altra impresa "storica" Monica l'ha realizzata il 4 settembre 2010, quando ha percorso a nuoto i ventuno chilometri che separano Capri da Meta di Sorrento nel golfo di Napoli. Nel 2012 ha partecipato ai mondiali di nuoto master che si sono tenuti a Riccione, piazzandosi a metà classifica su 120 partecipanti nella gara in mare di 3,5 km.Per il 2013 le sue attenzioni sono state catalizzate sui Word Master Games che si sono svolti a Torino nel mese di Agosto. Nel 2014 Monica ha partecipato a diverse competizioni del circuito supermaster in piscina e a delle competizioni del circuito nazionale FIN di nuoto di mezzo fondo in acque libere, riuscendo a portare a casa diverse medaglie. Ma le sue energie si sono concentrate anche sulla stesura del suo libro, "Il mio mare ha l'acqua dolce" edito da Mondadori. Attualmente Monica Priore è testimonial e creatrice del progetto "Volando sulle Onde della Vita" e si adopera in prima persona e con i suoi partner della comunicazione per diffondere un messaggio di fiducia e speranza rivolto ai giovani affetti dal suo stesso problema di salute. L’iniziativa è stata voluta e organizzata dalla Romano Fitness di Salvatore Romano. La manifestazione prevede anche le esibizioni dei ragazzi e ragazze della palestra e la presenza di altri ospiti

 

Se il buongiorno si vede dal mattino a Terzigno è ancora notte, una notte fonda che durerà ancora a lungo. Nemmeno questa tornata elettorale pare essere foriera di un autentico cambiamento: cambiano le casacche, cambiano le alleanze, non cambiano però i protagonisti della scena politica. Sempre le stesse facce (e quelle nuove da dove sbucano?). Terzigno non è pronta alla svolta, i soliti vecchi equilibri difficilmente verranno intaccati, anche dalle cosiddette “nuove proposte” che celano manovre che non portano in realtà a niente di nuovo se non alla ribalta nuovi politicanti che si esprimono per slogan e frasi fatte senza avere la più pallida idea di quali strumenti servano concretamente per amministrare. Lo dico con molta amarezza, Terzigno in fondo merita lo sconquasso in cui versa: questo triste pensiero mi è balenato quando ho letto da più parti che “siamo alle comiche”. Mi sono sentito tirare in ballo perché era circolata la voce, che ho provveduto a smentire, che fossi anche io candidato a sindaco: io credo che si possano contare sulla dita di una mano quelli che in paese hanno sostenuto importanti battaglie esponendosi apertamente, è gente nota per il proprio impegno a cui va la mia gratitudine e la mia stima. Reputo, quindi, comico che si reputi comica una possibile proposta proveniente dalla parte buona della società civile. Perciò non faccio salvo nessuno. Nemmeno me stesso, perché mi ritengo parte di quell’unica componente che poteva e doveva farsi carico delle proprie responsabilità e cogliere l’occasione per spendersi in politica - non ho però lavorato a tale scopo e la mia ultima esperienza in tal senso è stata quanto di più deludente potessi immaginare. Era abbondantemente preventivabile che non avessimo noi l’ardire che hanno avuto nei comuni confinanti di “intraprendere”. Reputo comica pure la connotazione che si è data al termine “attivismo”: lo scopo di un attivista non è candidarsi a sindaco ma lottare quotidianamente per il cambiamento. I veri attivisti, tante volte, non hanno voglia di impegnarsi in politica per non sporcarsi. La politica è roba da politici. Che la buona politica non sappia farla più nessuno è il problema autentico. Io penso che la componente civile non sia minimamente presa in considerazione dai protagonisti della scena politica locale: così come non c’è stato dialogo con l’amministrazione non c’è e non potrà esserci, se non in termini di pacchetti di voti, con nessuno degli attuali schieramenti. A fare politica sono tutti bravissimi a Terzigno, non c’è che dire. A farsi carico delle istanze della cittadinanza, a dare lotta nel quotidiano non è bravo nessuno: ci si trova spesso a portare avanti le battaglie con persone di fuori paese, come nel caso della cava Ranieri, ma ai politici locali e a gran parte della cittadinanza quanto importa veramente? Stesso discorso per cava Sari: in quanti si sono interessati alle recenti visite ispettive e alle azioni legali intentate? Lo dico con assoluta certezza: nessuno! E con nessuno intendo nessun candidato consigliere o sindaco. Si muore in paese, preoccupanti più che mai sono i dati della ricerca Sentieri, ma noi siamo bravi ad abbracciare la croce quando si verificano le tragicità. Non sono tragicità, è il frutto del menefreghismo. E’ comico davvero che sotto elezioni diventino tutti attivisti, tutti appassionati della cosa pubblica, tutti con in tasca la soluzione ai problemi. Non ce l’ha nessuno. Io speravo in una grossa coalizione che avrebbe chiamato in causa direttamente la componente civile, un grosso movimento di indignati. Stiamo raschiando il fondo del barile. Mi rendo conto, dopo aver lanciato la campagna #terzignonondevemorire, di essere entrato invece in quella risma di giovani che considerano il paese morto e che ambiscono ad andare via, a costruirsi un futuro lontano da qui, perché il paese muore ma i politici come i condor pensano a spartirsi l’ultima carogna. E quando pure la Lega Nord arriva ad avere una propria considerevole rappresentanza… Ti accorgi di essere alla frutta. La smania di fare i politici è tale a Terzigno da divorare ogni cosa come un buco nero. Personalmente sono stanco delle prese in giro, stanco di chi ha a stento la terza media ma crede di avere un’intelligenza tale da poterti prenderti in giro. Stanco dei “mo’ beco io”, stanco delle strade cittadine che sembrano percorsi di guerra, stanco di essere sommerso dalla spazzatura, stanco di non vedere applicato uno straccio di proposta che non porti denaro nelle sacche di chi decide. Stanco di non sapere per chi andare a votare. Continuare a lottare diventa sempre più dura. Sotto elezioni è impossibile perché c’è il rischio che il tuo operato venga strumentalizzato. Cambierò idea da qui a Maggio? Intanto un weekend in Umbria l’ho già prenotato.

Francesco Servino

Gerardo Amarante poliedrico artista campano, porta in scena il suo ultimo spettacolo "Va Bene così". L'attore, angrese di origine, è un personaggio che appartiene alla nostra tradizione popolare musicale e culturale. In Campania è  molto conosciuto per i concerti di musica tradizionale e classica napoletana che propone insieme al suo gruppo dal nome piuttosto insolito ma che racchiude in sé l'essenza della propria arte: "Spaccapaese". Il gruppo è composto da Vincenzo Ciccarelli ( tammorra ,percussioni e voce) Francesco Migliaccio (fisarmonica) Lello Settembre (fiati ) e Giovanni Migliaccio (chitarra). Amarante ed il suo "Spaccapaese" faranno da contorno con la musica nello spettacolo che si terrà il 7 marzo al teatro "supercinema" di Castellammare di Stabia alle ore 21.00. Il costo del biglietto è di 10 euro con ticket acquistabili solo in prevendita. Lo spettacolo che si preannuncia all'insegna della napoletanità sarà improntato principalmente sulla figura della donna in "Viviani" che sarà appunto interpretata da Gerardo Amarante. I travestimenti , ed i cambi di scena saranno il liet motiv dell'evento in cui sono previsti momenti di divertimento con l' intrattenimento delle barzellette, e tanta buona musica tradizionale, popolare e classica napoletana.

In questi ultimi giorni, a San Giuseppe Vesuviano, diverse famiglie in difficoltà sono state private dell’acqua, a causa della chiusura dei contatori operata dalla Gori, società  che gestisce il servizio idrico. Tale gravissimo atto, che viola i diritti costituzionali di cittadini già messi in ginocchio dalla crisi economica che ci attanaglia, è avvenuto tra l’indifferenza dell’amministrazione comunale in carica. Diversi Sindaci campani, infatti, hanno deciso di schierarsi fermamente dalla parte dei più deboli, emanando prontamente ordinanze che vietano la “criminosa” pratica del distacco dei contatori dell’acqua. A San Giuseppe Vesuviano , invece, malgrado le proteste di famiglie e comitati,  il sindaco e la sua  giunta non sono intervenuti di fronte ad una tale emergenza sociale, ma hanno pensato bene di attaccare le opposizioni, tramite l’affissione  di manifesti che, in un momento del genere, sono apparsi, ai più, di dubbio gusto. Noi del Gruppocittadino ci schieriamo fermamente dalla parte dei cittadini in  difficoltà che si sono visti privare dell’acqua, pertanto chiediamo che la Regione Campania  intervenga prontamente per fermare quello che sta diventando un vero e proprio “bagno di sangue” . E’ giunta l’ora di liquidare la Gori e i suoi dirigenti; la politica, quella seria e responsabile però, faccia finalmente la sua parte nel restituire diritti e dignità ai cittadini più deboli. Quanto ai membri dell’amministrazione comunale di San Giuseppe Vesuviano,  invece, possiamo dire, senza timore di essere smentiti , che hanno perso l’ennesima occasione per tutelare i cittadini che hanno dato loro fiducia tramite lo strumento del voto.  

comunicato stampa Gruppo Cittadini Sgv

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