Alloggi studenteschi, il dramma dei fuori sede In evidenza

Scritto da  Rita Notangelo Pubblicato in Attualità Letto 388 volte

Canoni di locazione che registrano un incremento del 10.1% e affitti che oscillano in media fra gli 800 e i 900 euro mensili nella maggior parte delle città universitarie italiane: il dramma degli studenti universitari. Inseguire i propri obiettivi e contare sulle proprie finanze non sembra più essere un connubio di scontata realizzazione, in un’era post-covid viviamo in preda a quelle che sono fluttuazioni inflazionistiche vertiginose, un voluttuoso incremento del costo della vita ed una crescente incertezza economica, fattori che inevitabilmente vanno ad intaccare anche l’economia degli studenti universitari; a raccontarlo sono le numerose proteste in corso, che vedono un numero in crescita di giovani privi di una residenza in cui alloggiare per conseguire serenamente i propri studi: attualmente gli studenti fuori sede corrispondono al 40% degli iscritti e la copertura dei posti letti è pari appena al 10.5%. E’ chiaro che l’offerta immobiliare attuale non è in grado di assorbire una domanda sempre più in crescita, ciò comporta la speculazione dei privati e un assurdo incremento di quelli che sono gli affitti mensili, per locali sempre meno dignitosi ed insostenibili per gran parte dei giovani impegnati in un percorso universitario. Ci basti pensare alle punte di alcune delle più importanti città universitarie come Milano, dove gli affitti raggiungono anche i 1.200 euro mensili per una stanza in appartamento condiviso, e Roma, dove le cifre sfiorano i 1.150 euro mensili: è così che il diritto allo studio diventa un privilegio destinato a pochi eletti? L’italia è uno dei pochi paesi a non godere di edifici dedicati agli alloggi studenteschi, i quali porterebbero non solo opportunità al territorio stesso in termini di crescita dell’economia locale, ma potrebbero garantire un miglior accesso all’istruzione superiore incoraggiando l’investimento immobiliare di progetti di questo genere in modo da riuscire a favorire la mobilità studentesca. Una possibile soluzione a questo interrogativo ci è data dall’incontro organizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Camplus, l’obiettivo è quello di stanziare 960 milioni di euro del Pnrr per poter finanziare la costruzione di residenze universitarie e quindi offrire un maggior numero di alloggi a prezzi nettamente inferiori entro il 2026, sfruttando quindi la fase espansiva del mercato delle residenze studentesche, permettendo agli studenti di poter finalmente abbandonare le loro tende da campeggio.