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Finalmente ci siamo, l’attesa è finita! A partire dal 12 febbraio in più 800 sale italiane è uscito l’attesissimo film Cinquanta sfumature di grigio, tratto dall’omonimo best-seller scritto da quella furbona di una casalinga disperata di E.L. James, ribattezzata anche come “miss 100 milioni di copie”. Da quando l’estate scorsa è uscito il primo trailer che annunciava l’arrivo nelle nostre vite del fascinoso e tormentato Cristian  Grey che seduce la scialba ed ingenua studentessa di letteratura inglese Anastasia Steel, le nostre notti non sono più state le stesse. Tutte le componenti piccanti, trasgressive, perverse, e a tratti un po’ eccessive di cui il libro pullula, comprese le pratiche sado-maso, le tecniche di bondage, il fisting, e tutta quella roba lì, vengono ridotte ad una banalissima e scontatissima storia d’amore, neanche poi tanto originale. Dove sono finite le sculacciate forti che lui le da di continuo? Dove le frustate da far arrossire e sanguinare la pelle? Dove i segni delle corde sui polsi? Dove quel fiume di sesso? Dove quegli infiniti spasmi della povera malcapitata Anastasia? Niente, nulla di nulla, o almeno non quanto ci saremmo aspettati, e lo dico anche con una punta di delusione, perché se le cose si devono fare, almeno che vengano fatte per bene.

Quello che si evince dalla pellicola, diretta da Sam Taylor-Johnson è solo un fiume di sensi di colpa da cui è afflitto Grey, interpretato da mister “ho solo cinque espressioni in viso” Jamie Dornan, che si spaccia per Dominatore, ma in realtà è soltanto un insignificante adolescente alla prima cotta, che non sarebbe in grado di fare del male neanche ad una mosca e che al primo accenno di rissa se la darebbe a gambe levate. La signorina Steel, interpretata da una convincente seppur insignificante Dakota Johnson, dimostra almeno di avere piglio, sarcasmo (si c’è anche del sarcasmo), ironia e anticipa furbescamente (merito della sceneggiatrice Kelly Marcel) alcune risate che il pubblico avrebbe sicuramente fatto nel sentire le assurdità che escono dalla bocca del bel pervertito Grey; salvo però mordersi continuamente il labbro inferiore ogni due per tre. La noia avanza prepotente nella seconda parte del film, quando lei vuole di più, vuole l’amore, mentre lui combatte contro sé stesso, contro i suoi demoni, segni di un passato tormentato e non riesce ad amore la ragazza, dai capelli improponibili, semplicemente perché non può cambiare ciò che è. Lui prova piacere nel picchiare le donne, è felice quando prende le sue Sottomesse a cinghiate, quando entra nella stanza dei giochi e tortura le povere disperate. La prima scena di sesso avviene dopo una mezz’ora buona dall’inizio del film e in quell’occasione lei non si è fatta la ceretta. Ebbene si, siamo negli anni 2000 e ancora c’è qualcuno che non sa usare un rasoio. Di spinto c’è poco, le scene sono abbastanza pudiche (solo 20 minuti di sesso, in confronto a quasi la totalità del libro) e la macchina da presa si allontana sapientemente quando le cose si fanno più compromettenti, lasciando solo uno sguardo voyeuristico. L’unico nudo integrale è quello della Johnson, mentre Dornan mostra solo il lato b. Non c’è sudore, non ci sono corpi che si sfiorano, non c’è tutta la carica erotica che il libro (almeno questo gli va riconosciuto) contiene in sé. Sono solo sei le frustate che Christian le da, nel subire le quale lei piange come una scolaretta, e nel vederla verrebbe da dirle: “Ma si può arrivare ad umiliarsi così tanto per un uomo?”. L’introspezione dei personaggi è minima, non c’è dialogo tra le parti, non ci sono confessioni, c’è solo un melodramma romantico che aleggia e ingoia qualsiasi buon proposito di perversione. Non c’era bisogno di scomodare Beyoncé, né Annie Lennox, e nemmeno il boss Springsteen per le musiche del film, né tantomeno presentarlo in anteprima alla Berlinale, dal momento che si tratta di un filmetto da blockbuster. Nulla più. E’un film senza pretese, a tratti disonesto e incommensurabilmente patetico e ridondante. L’erotismo è un’altra cosa, La vita di Adele o Nymphomaniac del maestro Lars Von Trier sono un’altra cosa. La James, a mio avviso, non è una scrittrice, è solo una volpe che, inserendo le tecniche BDSM in un libro più che mediocre, ha risvegliato gli istinti sopiti di casalinghe e donnette che hanno messo la loro sensualità sotto le suola di gomma delle ciabatte, per diventare schiave dei propri mariti e dei propri compagni, disposte a tutto, come Anastasia, pur di tenersi un uomo. In alcuni casi l’amore non salva gli altri e non salva nemmeno noi stessi.

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Quanto costa un sogno? Tanto, troppo. O forse poco, nulla. In molti si saranno fatti questa domanda durante la loro vita, di certo se l’è posta Pasquale Auricchio, giovane terzignese classe 1987, quando ha cominciato a incastonare un acuto dietro l’altro, a inserire la sua voce tra mille note, capendo che la sinfonia era giusta, la melodia fantastica, il risultato un’opera d’arte, senza se e senza ma. Così a quell’annosa domanda il giovane cantante ha saputo rispondere che sognare non costa nulla, si deve pagare solo lo scotto di crederci, sempre e comunque. Quindi con lo zaino in spalla e la speranza nel cuore si è presentato lì dove ogni artista della canzone italiano desidera arrivare, sul parco del prestigioso Ariston di Sanremo. Ha calcato il palcoscenico che è stato casa dei più grandi della musica nostrana e si è messo in mostra a tal punto da arrivare sino alle selezioni finali. Il destino non ha voluto ancora regalargli la soddisfazione di sentire una voce al microfono che chiamava il suo nome, mentre un Beppe Vessicchio qualunque intonava le sue note, ma la stoffa e da campione, il ragazzo si farà, anzi si rifarà.

‘Salire sul palco dell’Ariston è stata un’emozione unica’, racconta ricordando la sua bella favola sanremese, ‘quando cantavo avevo il cuore che batteva a mille’. Ragazzo umile, ma ambizioso allo stesso modo, era già stato notato in tempi non sospetti oltre che dal suo maestro e produttore Carmine Nappi, a cui si sente molto legato anche umanamente, anche dalla popolare voce radiofonica Mary J, che l’ha voluto al suo fianco durante una puntata del programma ‘Un giorno da leone’, molto seguito dal pubblico dell’emittente Radio Punto Zero.

Oggi Pasquale sbarca in tutti gli store digitali del mondo (come Amazon o Spotify) grazie al suo inedito ‘Amore immenso Amore’, lo stesso singolo che è stato presentato alle selezioni per Sanremo 2015. Musica leggera, testo poetico e moderno, voce che strappa applausi, Pasquale parte da qui, dall’amore, per riuscire un giorno a scendere velocemente le scale del Teatro dei Sogni, mentre dall’altra parte il pubblico fa il tifo per lui. Ma questo è solo un piccolissimo passo, in programma c’è già un altro inedito, una nuova casa discografica (la prestigiosissima Top Record) che lo attende, il futuro che gli si spalanca avanti, ora sta a lui continuare su questa strada, quella che non può far altro che portare al successo. Terzigno ha trovato un nuovo motivo d’orgoglio per togliersi da dosso le scorie di troppi errori e troppe mancanze, che sembrano tappare le ali anche a chi ha voglia e mezzi per volare. Quanto costa un sogno? E’ semplice: giusto il prezzo per regalare un’emozione, proprio come fa il nostro Pasquale.

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L’Italia possiede un patrimonio immenso. Paesaggi, parchi, radure, boschi, borghi, laghi, fiumi, un paradiso a cielo aperto molto spesso sconosciuto, non valorizzato o semplicemente snobbato. In vista di Expo 2015 e battendo la strada della valorizzazione del nostro splendido territorio, vogliamo fare anche noi la nostra parte e condurvi alla scoperta di alcuni dei luoghi più rappresentativi e caratteristici del bel paese.

Nell’entroterra laziale, a poche manciate di chilometri da Rieti, sorge Castel di Tora, certificato come uno dei borghi più belli d’Italia che coniuga bellezza del territorio, storia, divertimento e cultura. Arroccato su di un promontorio che si getta a strapiombo sulle splendide acque del lago artificiale del Turano, è denominato “il presepe che galleggia sulle acque”. Un luogo magnifico, splendido, incantato. Le prime testimonianze che riguardano il borgo risalgono al 1035 ma il sito è addirittura di epoca pre-romana eprotosabina, ed alterna costruzioni moderne, antichi insediamenti medioevali eedifici in pietra locale a vista con coperture in legno e manto in coppi di laterizio, rivelando tipologie tipiche dell’architettura rurale in un contesto di antropizzazione medievale. Se si vuole percorrere il sentiero culturale e mistico il borgo offre moltissime attrattive come la torre poligonale della fortezza, le torrette e il castello del Drago, la fontana del Tritone, il borgo abbandonato di Antuni, situato nella penisola di Castel di Tora la chiesa di epoca barocca di S. Giovanni Evangelista, il convento di Santa Anatolia, un tempo residenza estiva del Pontificio Collegio greco-ortodosso, l’eremo detto di "S. Salvatore"situato su una parete a picco sul Lago del Turanoe naturalmente il centro storico rimasto, nella sua conformazione urbanistica, pressoché immutato. La parte più ludica e “mondana” comprende invece lo splendido lago artificiale del Turano, che sorge tra boschi e si estende per 10 kmI punti panoramici più suggestivi sono diversi, oltre al borgo stesso e al lago, si possono ammirare i Monte Antuni, Monte Navegna, Monte Cervia, MirandellaAscrea,Paganico Sabino, Punta di Colle di Tora, strada panoramica Collacchiani - Poggio Moiano, oltre alle riserve naturali.Dopo aver soddisfatto la vista e accomiatato la voglia e la sete di conoscenza, cosa c’è di meglio che accarezzare anche il palato gustando le prelibatezze del luogo? Nel cuore del centro storico sorgono una miriade di ristorantini, bar, luoghi ristoro dove poter fermarsi e rifocillarsi avendo come vista il lago e l’orizzonte a perdita d’occhio. Potrete assaporare il famigerato “fagiolo a pisello”, le ottime ricotte e i  formaggi di pecora e di vacca, di cui la zona è cospicua produttrice, ma anche mais, tartufi di cui i boschi sono ricchi, funghi porcini e pesce di lago; e ovviamente i piatti tipici comeil polentone, cotto con fuoco in un calderone e condito con sugo magro di baccalà, aringhe, tonno e alici; e gli strigliozzi, sorta di maccheroni fatti a mano, il pane casereccio, la selvaggina e le paste fresche. E poi ci sono le innumerevoli sagre, tra cui le più famose sono appunto quella del polentone (prima domenica di Quaresima) e quella degli strigliozzi(ultima domenica di settembre), dove poter rivivere la magia delle feste contadine di un tempo; il tutto annaffiato da un ottimo vino locale ed arricchito dai gustosissimi dolci tipici del posto.

Insomma un location per tutti i gusti e per tutte le tasche. Se volete provare qualcosa di speciale e di unico, come la gita in barca sul lago del Turano, particolarmente consigliata al tramonto, quando il sole muore pian piano all’orizzonte e sembra che vada a dormire direttamente nelle acque cristalline del lago, oppure gustare una cena sulle acque, nella pace, nel relax e nella bellezza da condividere con il vostro/a partner, o semplicemente visitare le attrattive del luogoaccompagnati da personale esperto, potete affidarvi alle amorevoli cure dello staff di www.viviemozioni.it .

Non vi resta che prendere lo zaino, la macchina fotografica, indossare scarpe comode e prepararvi a questo tuffo nel passato!.

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Isola dei famosi, cominciamo bene!

Domenica, 01 Febbraio 2015 12:37 Scritto da

Si sa la natura non perdona. Nulla si può mettere contro di lei e sperare di farla franca. Davanti alle difficoltà solo chi ha una forte personalità e capacità di cavarsela sempre e comunque riesce a sopravvivere e a non soccombere sotto le sue tremende ali distruttrici. “Matrigna cattiva” avrebbe detto qualche tempo fa il grande poeta di Recanati, ma anche “rivelatrice di mancanze e di inprofessionalità” aggiungerei molto modestamente io. Ebbene lunedì 26 gennaio, Alessia Marcuzzi, la grande sorella nazionale e novella sposa, ha dovuto soccombere dinnanzi alla potenza di un tremendo uragano che si è abbattuto su di lei e sulla sua Isola dei famosi 2015 targata Mediaset. Uno sfacelo, una distruzione, un vero e completo disastro, oltre al tremendo flop che ha fatto registrare la prima – non-  puntata del reality show, durata 30 minuti scarsi di cui 10 di pubblicità. La trasmissione si apre, alle ore 21.30, con le immagini in diretta dall’Honduras che ci mostrano la tempesta, con correnti a 20 nodi e onde alte un metro che non consentono ai “naufraghi” di sbarcare sull’arcipelago di Cayo Cochinos, dove trascorreranno 2 mesi a spaccare cocchi, a cercare legna, a mantenere vivo il fuoco, a pescare e a litigare per la qualsiasi, fino ad aggiudicarsi, e sarà un solo Highlander a farcela, il montepremi di 100.000 euro, oltre al cachet che i presunti personaggi famosi hanno già incassato per la loro partecipazione al reality. I sedicenti naufraghi, che durante il giorno avevano più volte tentato di raggiungere l’isola a bordo di un barchino, sono stati sistemati in un comodo albergo sulla terra ferma, mentre il povero inviato Alvin, raggiunto il luogo del reality in mattinata con un aereo, è rimasto bloccato lì sull’isola, diventando a tutti gli effetti il primo vero ed unico naufrago, nonché il “figlio della serva”. Ma andiamo con ordine. In studio l’atmosfera è mesta, tipica di una morte annunciata, con lunghi strascichi di agonia. Il clima gioioso e gaio di Simona Ventura (ricordiamo tutti il suo “Testa alta e schiena dritta”)  lascia spazio ad un volto spigoloso ed angosciato di una Marcuzzi impanicata a morte e brancolante nel buio; dimostrando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che senza un copione e una scaletta precisa è una donna finita. Archiviato il collegamento con l’inviato si passa al collegamento con i naufraghi: Melissa Panarello, la ragazzina precoce di 100 colpi di spazzola, Charlotte chi? Caniggia, Fanny Neguesha ex fidanzata e quasi moglie del bad boy Mario Balotelli, Le Donatella direttamente da X Factor, l’esagitata Rachida Karrati della terza edizione di Masterchef che fece perdere la pazienza ad un impeccabile Carlo Cracco, Rocco Siffredi l’unico a non aver bisogno di presentazioni, Catherine “detesto i talent e i reality” Spaak, Alex ci ripovo di nuovo con la tv Belli, Andrea a’ rieccomi Montovoli, Patrizio perché sei andato lì? Oliva, Pierluigi smanio di protagonismo Diaco e Valerio mister simpatia Scanu; che si mostrano già tutti amici e tutti uniti tranne la Spaak che minaccia di abbandonare la nave ancora in porto. L’unico siparietto un po’ risoluto è stato quello di Mara Venier opinionista insieme ad un ringalluzzito Alfonso Signorini che scambia qualche battuta ricca di doppi sensi con Siffredi, segno evidente di quale triste piega prenderà la trasmissione d’ora in poi, ma almeno Mara dimostra di essere in modalità isola, mentre Alessia è troppo tesa, troppo concentrata, troppo ansiosa di fare bella figura. Qualcuno dovrebbe ricordarle che non sta presentando gli Oscar o un programma d’informazione, ma l’isola dei famosi. Ma niente non ce la fa, taglia corto sulle battute della Venier ed è solo desiderosa di chiudere la trasmissione e di dare appuntamento alla settimana prossima, lasciando Mara nello sconforto: “Adesso che facciamo, andiamo a cena?”. Ora io dico una trasmissione del genere, con una macchina organizzativa di quella portata, con un dispendio economico notevole, non può mandare tutto all’aria in quel modo, senza neppure provarci. La tempesta non c’entra, o almeno non completamente. Sono venuti alla luce tutti i limiti di una conduzione e di una produzione incapace di affrontare gli imprevisti, avevano tutto il tempo per inventarsi qualcosa, la tempesta non si è scatenata all’ultimo minuto. Avrebbero potuto trasmettere contributi del corso di sopravvivenza, avrebbero potuto far vedere le schede dei protagonisti, intervistare amici e parenti, mandare in onda le emozioni dei naufraghi prima della partenza, avrebbero potuto fare qualsiasi cosa ma hanno preferito non fare nulla, salutando tutti ed augurando buona notte.La Ventura nel lontano 2004 aveva portato a casa la serata, con una tempesta in atto, dico solo questo. Ma la Marcuzzi non è SuperSimo, ahimé!.

 

 

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Ecco qua direte voi! La solita trita e ritrita pubblicità ad un sito web che vende coupon a prezzi stracciati ma che in realtà offre solo lo scarto dello scarto. Promettono di riservarti un tavolo per due persone in una sala solo per te con la speranza di godere di un minimo di privacy con il tuo lui e ti ritrovi nel remake della nota trasmissione televisiva Cucine da Incubo, inchiodata ad un tavolino scomodo, sgangherato e per giunta vicino alla porta della cucina con l’altissima probabilità che una folata troppo forte di odore di fritto ti spettini i capelli o che, peggio ancora, ti scaraventi fuori dalla finestra. Calma, calma amiche, ci siamo passate tutte. Tutte abbiamo vissuto, almeno una volta nella vita, la tragica sensazione di essere state fregate o peggio ancora truffate da sedicenti ed accattivanti offerte online, ma vi posso garantire, per quello che conti il mio giudizio (non pretendo infatti di essere Il Verbo, questo lo lascio volentieri agli opinionisti tv) che questa volta non rimarrete deluse. Si, perché il portale web ViviEmozioni.it è davvero il paradiso in terra, e non sto esagerando. Mi sono imbattuta in lui poco tempo fa e da quel momento in poi è stato amore a prima vista. In passato avevo usato svariate volte altri siti che vendono coupon e avevo avuto con loro alterne fortune. Ma si da il caso che io sia un’inguaribile ottimista e ho deciso di dargli fiducia. Ho cercato e ricercato un qualcosa di particolare per rilassarmi al meglio e sono andata a scovare nientemeno che una splendida SPA nei sotterrai di un castello! Si, avete capito bene un castello, con tanto di torri, guglie, feritoie, mura spesse ed enormi pietre a vista. E’ stata l’esperienza più bella di tutta la mia vita. Mi sono sentita coccolata, rilassata e per alcuni intensi istanti anche amata, da sconosciuti che si sono presi cura di me e mi hanno fatto dimenticare lo stress del solito tran tran quotidiano. Ma la cosa più incredibile è stata, oltre alla visita guidata del castello, l’aver scoperto che, tutto intorno, ci sono una miriade di cose da visitare. Mi sono inoltrata, insieme ai miei amici, tra le bellezze della Valle Sabina, tra i suoi boschi incontaminati, tra i suoi sentieri battuti, tra la sua rigogliosa vegetazione, e poi l’Abbazia di Farfa, il Santuario di Santa Vittoria, l’anfiteatro romano di Trebula Mutuesca, lo splendido borgo medioevale di Castel di Tora, insomma posti e luoghi che non avevo mai visitato e, di questo faccio mea culpa, nemmeno mai sentito parlare. E’ stata una piacevole sorpresa e una bellissima esperienza che mi ha lasciata stupita. Alle volte facciamo armi e bagagli ed andiamo all’estero come se ci fossero chissà quali meraviglie o semplicemente per non essere da meno dei nostri amici, quando invece proprio sotto il nostro naso si possono fare esperienze che non pensavamo neppure si potessero concretizzare in realtà, come la possibilità di godere di una cena al tramonto su di una barca in mezzo ad un lago artificiale, roba solo da film!. In questi giorni mi sono detta, perché non organizzare qualcosa per San Valentino invece della solita pizza e della solita cenetta in un ristorante affollato, dove la maggior parte delle coppiette è lì sono per inerzia mentre non fa altro che spiare il vicino di tavolo per vedere se parla o meno con la propria ragazza, mentre il suo fidanzato è intento a guardare l’ennesima partita di calcio alla tv? Ho dato un’occhiata al sito ed ho visto che ci sono delle idee niente male, come ad esempio, vi do qualche suggerimento, una cena in una Villa riservata solo per 2 persone, ma ci pensate un’intera villa a disposizione. Cosa c’è di meglio che trascorrere il giorno più romantico dell’anno in un posto del genere?. Quando l’ho letto mi sono detta: “Scaldiamo i motori, arriviamo”.