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Un pregiudicato di 27 anni e la convivente, utilizzavano l’appartamento della nonna, defunta due mesi fa, ubicato al piano terra nello stesso stabile ove abitavano, come base per il confezionamento di droga. La Polizia di Stato – Commissariato di P.S. “San Giuseppe Vesuviano”, stamane all’alba, ha fatto irruzione nello stabile in Via Zabatta, nel Comune di Terzigno (NA), rinvenendo e sequestrando diverse dosi di cocaina e marijuana, un bilancino di precisione, due pistole ad aria compressa, complete di serbatoio carico a gas, pallini in metallo per armi, oltre alla somma di €.1.860, suddivisa in banconote di vario taglio. La perquisizione, estesa anche all’abitazione al piano terra, ha portato al ritrovamento di un bilancino di precisione, oltre ad un piccolo rametto di marijuana essiccata, il tutto poggiato sul tavolo della cucina. Solo 8 giorni fa, i poliziotti avevano già svolto analoga operazione presso l’abitazione dell’uomo che, nella circostanza, riuscì a fuggire proprio nell’attimo in cui furono rinvenute delle dosi di droga. Il 27enne, Alan Cristian Batti, è stato arrestato perché responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, in concorso con la convivente 20enne, quest’ultima denunciata in stato di libertà. Batti, in attesa d’esser giudicato con rito per direttissima,  è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari.

 

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Aveva terrorizzato gli studenti della scuola media "G. Giusti" di Terzigno con un coltello per derubarli dei telefonini lo scorso novembre. Dopo la denuncia dei genitori e tre mesi di indagini i carabinieri della stazione di Terzigno, coordinati dal Maresciallo Adolfo Montagnaro, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Nola a carico di Salvatore Capuano, un 32enne napoletano, accusato di rapina aggravata. Il provvedimento restrittivo gli è stato notificato nel carcere di Poggioreale, dove l’uomo è detenuto in attesa di giudizio per altri reati. Il 32enne è stato individuato in una rosa di sospettati con l’utilizzo del sistema informatico weblase in uso all’Arma dei Carabinieri. Gli viene contestato di essere autore di una rapina perpetrata in via Bovio a Terzigno, nei pressi di una scuola media. Il 27 novembre scorso a volto scoperto, avrebbe avvicinato una ragazzina e un coetaneo e dopo averli minacciati con un coltello li avrebbe costretti a consegnare i loro telefonini iPhone.

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Furto di rame, arrestato due volte in dieci giorni

Lunedì, 09 Febbraio 2015 19:36 Scritto da

E’ stato notato dalle Guardie Particolari Giurate, in servizio di vigilanza all’interno dell’area dell’ex mercato ortofrutticolo in Via Brin, mentre era intento a trafugare del rame ed è stato arrestato dalla Polizia di Stato del Commissariato “Vasto-Arenaccia”. Jhon Kluadwd, 40enne ghanese, non in regola con il permesso di soggiorno, era stato arrestato solo 10 giorni fa per il medesimo reato e condannato, a seguito di giudizio per direttissima, alla pena di mesi 4 di reclusione, beneficiando della sospensione. I poliziotti hanno accertato che l’uomo, dopo essersi introdotto all’interno di una società edile, era intento a rubare il rame sfilandolo dai cavi elettrici. Sequestrati anche arnesi atti allo scasso, oltre ad un coltello a serramanico. Gli agenti hanno condotto l’uomo alle camere di sicurezza della Questura e, domani, sarà nuovamente processato perché responsabile del reato di tentato furto aggravato. Non essendo in regola con il permesso di soggiorno, il 40enne è stato anche denunciato, in stato di libertà per il reato di soggiorno illegale sul territorio nazionale.

 

 

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Ancora una volta la tifoseria bianconera si conferma essere una delle più violente d'Italia. Non a caso la società piemontese è stata tra le più sanzionate del campionato italiano negli ultimi anni.    Il TAR della Campania, con la sentenza n. 695 del 3.2.2015, ha sancito la legittimità del provvedimento DASPO della durata di tre anni, emesso dal Questore di Napoli, nei confronti di alcuni tifosi della Juventus, a seguito di quanto si è verificato in occasione dell’incontro di calcio di serie A Napoli Juventus, disputatosi il 1° marzo 2013.In quella circostanza 51 tifosi della Juventus, giunti a Napoli a bordo di autobus, provenienti in prevalenza dalla provincia di Milano, a seguito del lancio di un oggetto contro un finestrino laterale in via Terracina, scesero dall’autobus e, dopo essersi organizzati in gruppo compatto, travisandosi con sciarpe, cappelli, passamontagna e cappucci di felpa, unendosi ad altri 200 supporters, percorsero a piedi il tratto di strada che li separava dallo stadio, danneggiando tutti i veicoli parcheggiati lungo la via. Utilizzando aste di bandiera di colore verde, sfondarono i finestrini delle vetture, ruppero i tergicristalli e gli specchietti retrovisori, lanciarono razzi petardi e fumogeni anche verso le abitazioni – un’autovettura in sosta, colpita da una torcia, venne parzialmente distrutta dalle fiamme – evidenziando il chiaro intento di arrecare più danni possibili ai beni mobili e immobili che trovavano sul loro percorso. Al termine del passaggio furono individuate ben 62 autovetture danneggiate.  Non paghi delle loro azioni, giunti al varco 33 dello stadio riservato agli ospiti, tentarono di accedere liberamente nell’impianto, al fine di sottrarsi ai controlli di polizia, non riuscendovi per l’azione di respingimento delle FF.OO, durante la quale un Ispettore riportò una ferita al capo, poiché colpito da un oggetto contundente. Al termine dell’incontro, i tifosi a bordo del citato autobus vennero tutti identificati dal personale della DIGOS e, in quell’occasione, vennero sequestrate 9 aste di bandiera di 120 cm di cui 7 di colore verde, una torcia luminosa e uno zaino con 26 petardi e 2 torce. Il proprietario dello zaino fu arrestato per possesso di artifizi pirotecnici e condannato dal Tribunale di Napoli ad otto mesi di reclusione e alla pena accessoria del Daspo per la durata di due anni con obbligo di firma. Nei confronti di tutti i tifosi identificati sono stati  emessi provvedimenti di divieto di accesso allo stadio per tre anni – la maggior parte dei quali notificati ex novo nell’agosto 2013 dopo una sentenza del medesimo Tar Campania che aveva riscontrato un vizio procedurale - poiché avevano posto in essere, in occasione di una manifestazione sportiva, una condotta di gruppo estremamente pericolosa per la sicurezza pubblica. Accogliendo la tesi della Questura di Napoli, contestata fermamente dai supporters juventini che hanno presentato diversi ricorsi, i giudici del Tar Campania – Presidente Luigi Domenico Nappi – hanno ribadito che la legge prevede che il Daspo può essere applicato anche al di là della certa attribuzione al singolo individuo del gesto contrario alla legge, ove ci si trovi dinanzi a comportamenti violativi collettivi, condizione di per sé sufficiente a renderli una minaccia per l’ordine pubblico. Pertanto, la misura del divieto di accesso può essere disposta non solo nei confronti di chi risulti direttamente responsabile di reati caratterizzati dalla violenza, ma anche nei confronti di chi, scegliendo di porsi dalla parte di chi abbia il comportamento violento, in tal modo induca o inneggi alla violenza, con movimenti corporei o espressioni verbali. A maggior ragione, la medesima misura può essere adottata nei confronti di tutti coloro che facciano parte di un “gruppo”, i cui appartenenti, di cui è spesso disagevole l’accertamento delle responsabilità penali individuali, abbiano comportamenti violenti o espressioni verbali inneggianti alla violenza.

I Magistrati del Tar della Campania hanno valutato, pertanto, legittima la decisione assunta dalla Questura di Napoli che, esercitando il potere discrezionale a sua disposizione, ha ritenuto, svincolando le misure adottate dalle informative di reato all’A.G. e da eventuali decisioni della stessa, di sanzionare il comportamento dei tifosi juventini, dando prevalente rilievo alla constatazione dell’organizzazione ed associazione di un altissimo numero di tifosi, tutti travisati, che con perfetta organizzazione hanno portato alla sistematica devastazione di vaste zone cittadine, avvalendosi della forza del gruppo. Del resto, si rammenta la funzionalità e l’importanza del provvedimento daspo, svincolato da un’eventuale procedimento penale collegato, che altrimenti potrebbe far venire meno la sua funzione preventiva.

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Aveva l'hobby per il pacco ai turisti, stavolta però gli è andata male. Un napoletano 70enne, infatti, è stato denunciato dagli agenti della Polizia di Stato di Napoli per il reato di truffa. L’uomo, venerdì poco prima di mezzogiono,  ha avvicinato due donne proponendogli l’acquisto di una stecca di sigarette “di contrabbando” per la modica cifra di 25€; le donne dopo aver contrattato sul prezzo ne hanno acquistata una per 20€.  I poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale filmata la scena sono intervenuti chiedendo alla donna di visionare l’acquisto; la vittima aperto l’involucro si è ritrovata tra le mani polistirolo e chiodi. I poliziotti hanno bloccato l’uomo sequestrato 6 pseudo stecche di sigarette e denunciandolo per il reato di truffa; in tasca sono stati rinvenuti i 20€ della vittima alla quale sono stati restituiti.