Balzano recita Plinio il Giovane, e Pompei riscopre il pathos
Giovedì, 28 Giugno 2018 12:29 Scritto da Giacomo AcunzoSullo sfondo il Vesuvio che erutta lava, che diffonde paura, morte e terrore. Le grida strazianti di chi cercava la salvezza sembrano riecheggiare e poi, il silenzio tombale. Non è la proiezione di Pompeii il film del 2014 diretto da Paul W. S. Anderson e con protagonisti Kit Harington, Emily Browning, Kiefer Sutherland e Jared Harris che si ispirò proprio all’eruzione del 79.a.c. ma è la voce di Mariograzio Balzano a tenere gli astanti con il fiato sospeso. L’attore e regista partenopeo è tra gli ospiti della festa della musica e recita i versi di Gaio Plinio Cecilio detto il Giovane. Mariograzio Balzano recita i versi in lingua napoletana (su tradizione dello scrittore Carlo Avvisati). La suspense cala sulla piazza, il pubblico è colpito dall’interpretazione viscerale di Balzano c’è chi spalanca gli occhi ed ammira e si lascia trasportare in questo viaggio nel tempo con un pathos. Ed è uno spettacolo nello spettacolo del sincronismo tra parole ed immagini che scorrono violente sullo sfondo. La parola finisce in simultanea con il video. Dalla piazza si leva fragoroso un applauso quasi liberatorio ad interrompere quell’atmosfera surreale creata ad arte della magistrale interpretazione di Mariograzio Balzano. Un tripudio di complimenti ed un velo di emozione traspare sul viso di Carlo Avvisati, lo scrittore che con amorevole passione ha napoletanizzato i versi di Plinio il Giovane.
Nicola Le Donne: "per me il Teatro è una ragione di vita"
Mercoledì, 27 Giugno 2018 11:49 Scritto da Giacomo AcunzoIncontro oggi per una chiacchierata intervista un artista, un giovane ragazzo studente di giurisprudenza, Nicola Le Donne, attore napoletano, diplomato all’Accademia del Teatro “Totò”, specializzato nel teatro d’avanguardia. Ho avuto il piacere di aver conosciuto per puro caso Nicola e ho adesso in lui un punto di riferimento, un attore prodigo di consigli sempre, vicino a tutti quelli che vivono per questo meraviglioso mondo e per l’arte in generale. Allora Nicola, cosa significa per te il teatro? Un’esigenza, una ragione di vita per comunicare. Il teatro ti prende, è qualcosa d’intrinseco che deve venire fuori. Tutti dovrebbero far teatro, ti fa comprendere che ci sono dei ruoli gerarchici da rispettare, sempre. Fa sì che si lavora in squadra e per la squadra, fidarci di chi ci guida, uniti sempre per un solo e unico obiettivo. I tuoi miti? Sicuramente Carmelo Bene, Gassman, Eduardo, Totò, Viviani. Una menzione particolare per Grotowski una delle figure di spicco dell’avanguardia teatrale del Novecento, chi creò la concezione di “Teatro povero”.Degli attori “ moderni” Gigi Proietti e Giancarlo Giannini. Che cosa c’è dietro lo spettacolo? Lo spettacolo è l’atto conclusivo. Per un’ora di spettacolo ci sono circa tre mesi di lavoro. Lavoro che parte dall’idea, dalla stesura del testo, dal confronto con la produzione, dal lavoro della regia, un lavoro complesso, qui, prende forma lo spettacolo con la scelta degli attori, l’adattamento, poi ci sono le luci, le musiche, la scelta del mobilio. Ricordati sempre che chi viene a teatro, chiude la porta di casa, vuole lasciare lì propri problemi, le difficoltà, e lo spettacolo diventa quasi una forma terapeutica, quindi, bisogna avere sempre rispetto, serietà e professionalità perché il pubblico affida all’attore una parte del proprio tempo e lo stesso è un bene inestimabile. Poi c’è la parte oscura del teatro, quello della solitudine, quello di esser soli nei viaggi, in macchina, soli quando si cena, quando si va a letto, è una vita come diceva Eduardo “ fatta di sacrifici”. Programmi per il futuro? Sembrerà strano ma sono un ragazzo che non programma il domani e che non gradisce le frasi fatte. Ho un solo e unico progetto: fare teatro in tutte le sue forme, qualunque cosa che mi sia proposta e che ritengo valida accetto. Che cosa manca alla società di oggi? Manca il teatro nella scuola. Un bambino che fa teatro capisce che nella vita ci sono dei ruoli da rispettare, affronta la vita con una certa mentalità, con una dizione e postura diversa da chi non lo fa. Chi sono gli artisti del domani?Ci sono tanti e vari artisti davvero bravi che però a volte si piegano alle esigenze di mercato. Una concorrenza spietata di chi fa arte, a volte si sceglie nel nostro campo non chi sia il più bravo, ma chi ha più like o visualizzazioni e questa non è arte. Poi un consiglio da dare ai giovani o a chi approccia a questo mondo, non fidatevi di chi promette il mondo e non lo può mantenere, personalmente sulla mia strada ho trovato un uomo, un professionista serio, Gaetano Liguori che ha creduto nelle mie potenzialità, e ha avuto la forza e il coraggio di mettermi sul palco. Come si prepara l’attore al grande evento? Lavorare sempre con umiltà avendo sempre rispetto per il pubblico. Il pubblico è il giudice supremo e verso di loro si deve sempre avere rispetto. Salutiamo Nicola sorseggiando un buon caffè, ma l’ultimo pensiero lo esprime dapprima ringraziando l’intera testata giornalistica e poi dichiara “ si tenta di far cultura fra mille difficoltà, questa è l’epoca dei direttori artistici che in un teatro non sono mai entrati, è l’epoca degli artisti che vanno a caccia dei like e dei mi piace, è un momento storico economico importante, è l’epoca, dove sono tagliati i finanziamenti dei più grandi teatri, un teatro che diventa un supermercato, assurdo, così si ammazza la cultura e allora devono scendere in campo prepotentemente i giovani che devono portare le idee, non devono demordere o fermarsi alla prima difficoltà, affrontando sempre il pubblico con il dovuto rispetto”. Nicola ci lascia con questa massima da lui coniata: “Il teatro è l’arte di rappresentare la realtà mediante la finzione”.
Ex asilo Filangieri, al via la rassegna dedicata all'horror
Domenica, 21 Gennaio 2018 10:14 Scritto da Giacomo AcunzoSalvatore De Chiara: "porto avanti la mia passione affinché diventi professione"
Venerdì, 22 Dicembre 2017 17:18 Scritto da Lorena Di DatoConcorso di poesia (e non solo) Vesuvio, pubblicato il bando
Martedì, 26 Settembre 2017 15:14 Scritto da Giusy CoticellaTorna puntuale il concorso di poesia "Vesuvio" come da tradizione, l'associazione teatrale "i giovani della piazza" sapientemente diretta da Nando Zanga, ha lanciato il nuovo bando di partecipazione al concorso di poesia (e non solo) "Vesuvio". il bando di partecipazione, disponibile in questa pagina, oltre alle classiche categorie in lingua napoletana ed in lingua italiana, quest'anno presenta anche le sezioni "arti figurative" (scatti ed immagini dal parco nazionale del Vesuvio) e la sezione "idee innovative" , proposte per la tua città. Gli elaborati dovranno pervenire all'indirozzo : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre il 30 dicembre 2017 mentre il concorso è in calendario per il prossimo 24 marzo 2018 nella sala consiliare del comune di Terzigno.