My Little Pony alle Porte di Napoli

Venerdì, 05 Gennaio 2018 10:23
Domenica 7 Gennaio dalle 16 alle 20 i protagonisti di MY LITTLE PONY, Rainbow Dash e Pinkie Pie arrivano al Centro Le Porte di Napoli per dare vita a un pomeriggio magico e colorato all'insegna dell'amicizia. Vi aspettano: - My Little Pony Village dove potrete colorare, creare bacchette magiche, decorare maschere da Pony - Play and Fun area, un'area di gioco libero in cui potrete modellare formine e dolcetti in Play-Doh. - Corner make Up & Hairstyle dove farvi truccare e pettinare come delle vere Pony - Area lettura dove rilassarvi e leggere le storie di My Little Pony. Alle 17.00 e alle 18.00 sarà possibile incontrare Pinkie Pie e Rainbow Dash e scattare con loro una fotografia. Alle 18.45 appuntamento con lo Storytelling: "Il potere dell'amicizia" un racconto magico ed emozionante con protagonisti Rainbow Dash e Pinkie Pie. Al termine, consegna dei diplomi dell'amicizia.

A Napoli la calza è piena di sfogliatelle

Giovedì, 04 Gennaio 2018 10:06
Quest’anno la Befana porterà ai bambini napoletani, oltre ai classici dolciumi – caramelle, cioccolatini e carbone (naturalmente dolce) -, anche sfogliatelle e sfogliacampanelle. Il 6 gennaio, infatti, presso Città della Scienza sarà allestita un’area show cooking ove Vincenzo Ferrieri, patron di SfogliateLab (storica pasticceria ubicata a piazza Garibaldi), insegnerà ai piccoli spettatori come si fanno la sfogliata riccia e la sfogliacampanella (la famosa sfogliatella con il cuore di babà). A fine laboratorio i dolci saranno offerti gratuitamente ai bambini partecipanti. Sarà possibile accedere all’iniziativa tramite prenotazione (partenza dall’ingresso Corporea, massimo 30 persone a turno). Tale attività è compresa nel programma della Festa della Befana che si svolgerà presso Città della Scienza dalle ore 10 alle ore 18: una giornata all’insegna della scienza e del divertimento, durante la quale si svolgeranno laboratori, esperimenti, osservazione delle stelle e 3 science show per grandi e piccoli.
Oltre 400 persone si sono riunite domenica 17 dicembre, presso la magnifica location di Palazzo Caracciolo M Gallery by Sofitel, per l’evento Nazionale St.Oscar della Moda 2017. La kermesse ST. OSCAR DELLA MODA 2017 arrivata alla sua quinta Edizione, nasce dall’idea di Steven Giuseppe Torrisi, direttore artistico dell’evento, nonché ex ballerino d’eccellenza, che vanta una carriera trentennale nel mondo della moda, dello spettacolo e della danza. La serata è stata organizzata con il patrocinio del Comune di Napoli e ideata per premiare le Eccellenze della Moda, della Bellezza e del Giornalismo è stata moderata dal giornalista scientifico Alessandro Cecchi Paone e dalla modella e show girl croata Nina Moric. L’evento, per cui si è richiesto un dress-code da gran galà, è iniziato con un ricco aperi-dinner a buffet a cura della Pasticceria Saint Honorè, è stato contraddistinto da momenti di premiazioni, defilè, e performance musicali, ad opera del duo campano “ I Desideri” cha hanno cantato il nuovo singolo “Uagliò” dalle sonorità pop, rap e dance. Gran parterre di importanti personaggi del mondo della moda, dello spettacolo e dello show-biz, si sono alternati sul red carpet. Visti tra tanti: Nina Moric, Alessandro Cecchi Paone, Nadia Bengala, Maurizio Aiello accompagnato dalla moglie Ilaria Carloni, gli stilisti Nino Lettieri e Carlo Alberto Terranova, Fabio Fulco, Rino Cesarano, giornalista sportivo, Mario Ermito attore e modello, l’Onorevole Europarlamentare Massimo Romagnoli, Paola Mercurio, Manila Boff del programma televisivo Uomini e Donne, Nando Moscariello, Julian di RCS Network, il duo “ I Desideri”, Silvio Laurenzi, Gennaro Marchese, Domenico Visone, Gennaro Lillio, Francesca Giuliano, Maria Elena Fabi, Michele Miglionico, Gianni Calignano, Teodolinda Quintieri, Tony Florio di Gt Channel, Emanuela Giordano, Tanya La Gatta. Un’autorevole giuria presieduta da Nando Moscariello e Cinzia Malvini Presidente Onorario, ha decretato i vincitori dei St.Oscar della Moda 2017. Sul palco sono state premiate le Eccellenze dell’ Alta Moda, della Bellezza e del Giornalismo: ai vincitori, che si sono contraddistinti, a livello internazionale, nel mondo dell’Alta Moda lasciando la loro impronta in modo indelebile sono state consegnate le ambite statuette realizzata dal Tarì, il polo produttivo e fieristico di gioielleria e oreficeria più grande del Sud Italia. Sono stati consegnati inoltre Oscar alla carriera in platino e oro, in argento per gli stilisti emergenti, e 11 maestranze alle eccellenze dell’imprenditoria. ST. Oscar Platino alla carriera per 40/60 anni di attività è stato consegnato a Teodolinda Quintieri ST. Oscar Oro Stilista Big 20/40 anni di attività è stato consegnato a Nino Lettieri ST. Oscar Oro Stilista Big 20/40 anni di attività è stato consegnato a Gianni Calignano ST. Oscar Oro Stilista Big 20/40 anni di attività è stato consegnato a Michele Miglionico ST. Oscar Oro Stilista Big 20/40 anni di attività è stato consegnato a Carlo Alberto Terranova ST. Oscar Bianco Miglior modello a Mario Ermito ST. Oscar Bianco Miglior Creative MUA a Gennaro Marchese ST. Oscar Bianco Miglior Hair Stylist a Domenico Visone ST. Oscar Bianco Miglior Conduttrice TV Moda a Cinzia Malvini ST. Oscar Bianco Miglior Magazine di Moda a Ilaria Carloni ST. Oscar Bianco Miglior Costumista a Silvio Laurenzi ST. Oscar Bianco Miglior Imprenditore Accessori Moda a Giuseppe Fata ST. Oscar Bianco Miglior Imprenditore Moda Cerimonia a Antonio Notaro ST. Oscar Bianco Miglior Imprenditrice Moda Sposa a Maria Laurenza ST. Oscar Bianco Miglior conduzione di Moda nella radio a Julian di RCS Network ST. Oscar Bianco Miglior imprenditore nella Moda Fashion a Gió Rielli ST. Oscar Argento Miglior Stilista Emergente Sicilia a Giovanni Cannistrà ST. Oscar Argento Miglior Stilista Emergente Calabria a Ileana Barone ST. Oscar Argento Miglior Stilista Emergente Lazio a Stefano Montanarone ST. Oscar Argento Miglior Stilista Emergente Albania a Rezarta Skifteri Premio Speciale ST. Oscar Crystal contro l’Omofobia a Alessandro Cecchi Paone consegnato dal Presidente di giuria Nando Moscariello ST. Oscar Nero In Memoriam a Fausto Sarli, ritirato da Carlo Alberto Terranova La serata è stata ripresa dalle telecamere di GT CHANNEL, che realizzerà uno speciale che andrà in onda sulla rete nazionale di Canale Italia.
Natale e Capodanno 2017-2018 in sintonia per gli italiani, che senza distinzioni sceglieranno di trascorrerle per lo più all’insegna del Bel Paese e della famiglia. Quasi un quarto viaggerà per le festività natalizie - divisi tra chi resterà in vacanza per pochi giorni e chi invece per una settimana o più – mentre il 15% si sposterà per brindare al nuovo anno, anche se la maggioranza per pochi giorni (entro i 5). Chi viaggia lo farà prevalentemente in auto, per non avere vincoli di tempo e orari, e c’è anche chi ne approfitterà per comprare gli ultimi regali last minute in autostrada (16%). Le mete preferite da raggiungere in auto? In primis la cornice magica e innevata delle località di montagna, ma tanti sono orientati verso città d’arte come Roma, Verona, Firenze, Matera e Napoli, località marittime o Paesi europei. Sono alcuni dei risultati emersi dalla ricerca realizzata da AutoScout24 (www.autoscout24.it), il portale di annunci auto e moto, leader in Europa, che ha analizzato abitudini e comportamenti degli italiani per le prossime festività, rivelando come l’auto sia il mezzo più usato per viaggiare sia a Natale (per il 77%) sia a Capodanno (83%). La passione per le quattro ruote, oltre che attenta e responsabile (il 56% effettua sempre i controlli di sicurezza prima di mettersi in strada) è il caso di dirlo, “guida” le scelte di chi ha deciso di partire in auto: quasi nove su dieci (89%), infatti, ama guidare, e dichiara di avere optato per questa soluzione per le grandi libertà offerte dal mezzo, come la possibilità di partire ai propri ritmi e a qualsiasi ora (85%), e la libertà di ascoltare musica ad alto volume e fermarsi in qualsiasi momento (13%). Solo il 9% usa l’auto perché la considera più economica, mentre il 6% approfitterà delle bellezze della nostra Penisola e della trasferta per organizzare un on-the-road tra più città. L’auto, inoltre, si scopre anche un mezzo strategico per chi non ha avuto il tempo di comprare tutti i pensierini di Natale, dal momento che il 16% confessa di avere acquistato o di avere in programma di acquistare regali last minute in autostrada. Una scappatoia utile e a cui ricorre in particolare la fascia dei giovani dai 18 ai 34 anni, che sale al 19%. CHI PARTE A NATALE Vacanze di Natale 2017 in viaggio per il 24% degli italiani, che sceglierà di scartare i regali fuori casa, prevalentemente con la propria famiglia (85%), concedendosi una pausa di una settimana o più per il 48% del campione e fino a 5 giorni per il 43%. Si rimarrà prevalentemente in Italia (71%) e l’auto sarà il mezzo con cui ci si sposterà di più (77%), preferito all’aereo e al treno. Tra le mete italiane più gettonate da chi viaggia in auto, troviamo in primis quelle di montagna con il 38% delle preferenze, seguite dalle città d’arte al 20% (prese d’assalto dal 29% dei millennials), con Roma, Firenze e Napoli in cima alla classifica. Al terzo posto le località marittime scelte dal 12% del campione, mentre la rilassante campagna è indicata dal 9% e i laghi dal 3%. Non solo Italia. Il 13% degli automobilisti vacanzieri oltrepasserà, infatti, i confini per spingersi in Europa, facendo tappa soprattutto in Francia e Germania, oppure per immergersi nel clima dei mercatini natalizi di Svizzera e Austria. CHI PARTE A CAPODANNO Se il Natale è con i tuoi, anche il Capodanno non è da meno, con ben il 65% degli italiani che lo passerà in famiglia. Solo il 27% brinderà invece con gli amici e il 12% in coppia, scambiandosi auguri romantici con il partner. Diversamente dai millennials, per cui la compagnia degli amici diventa fondamentale per divertirsi l’ultima notte dell’anno (48%). Sono ancora tanti gli indecisi, con il 22% che ammette di non avere ancora scelto cosa fare, mentre il 15% partirà sicuramente per una vacanza: da 3 a 5 giorni (38%), giusto il tempo del cin cin (fino a due giorni il 25%), e per una fuga di una settimana e oltre (18%). L’83% si muoverà comunque in auto, mezzo preferito anche per le vacanze di Capodanno. Ma quali saranno le top destinazioni scelte per salutare il 2018? In linea generale l’Italia si conferma il Paese più apprezzato dal 70% degli intervistati, rispetto all’Europa (20%) e ai pochi che voleranno verso mete extra continentali (9%). Tra le località italiane raggiunte in auto ci sono la montagna (43%), il mare (16%) e le città d’arte (11%), con quest’ultime che vedono spiccare Verona (30%), Matera e Napoli (20%), Milano e Palermo (10%). Se qualcuno staccherà la spina rifugiandosi in campagna (8%) oppure ai laghi (6%), non mancherà chi preferirà sterzare oltre confine in Europa (17%), festeggiando il Bonne Année in Francia, magari davanti alla Tour Eiffel, il Frohes neues Jahr in Germania e lo Srečno novo leto in Slovenia.
Una intera giornata dedicata al caffè, con la sua storia, i valori nutrizionali, la sua affermazione in Italia e nel mondo, la sua produzione, la sua selezione, gli aneddoti, le canzoni a lui dedicate e la torrefazione Italiana che lo rende protagonista nel mondo con il suo Espresso, sono stati gli argomenti trattati nel corso del Convegno Nazionale realizzato da “Gran Caffè Italia”. Una associazione, quella di Gran Caffè Italia, che tende a riunire torrefattori di aziende piccole, medie e grand, con obbiettivi prioritari da voler realizzare in merito allo sviluppo sostenibile - economico, sociale ed ambientale delle imprese del caffè, consolidando ed allargando il network di collaborazioni con le Organizzazioni nazionali, europee ed internazionali, analizzando i Trend di Mercato, e fornendo alle aziende associate un supporto su aggiornamenti giuridico-normativi, promovendo così il settore con una sua identità, valori, progetti e servizi per gli associati, al fine di affermare il posizionamento e consolidare la reputazione del settore attraverso un confronto aperto e trasparente. Ad accogliere un evento tanto prestigioso è stato il Museo Pignatelli alla Riviera di Chiaia a Napoli, una villa fatta erigere nel 1826 dal baronetto Sir Ferdinand Richard Acton. A condurre gli interventi tecnici e culturali sul caffè, in una giornata dedicata alla Cultura dell'Espresso, passando da business a brand, da esperienza a passione, da valori nutrizionali a fenomenologia, è stato il giornalista e event manager Ciro Cacciola, autore del libro “L’Internazionale Juke–Box del Caffè”. Questo convegno, come affermato da Mario Cerutti, Presidente del Comitato Italiano Caffè: “ha messo in evidenza il successo avuto nell’aver definito cosa è lo standard dell’espresso nella sua forma più generale, attraverso un gruppo di lavoro, composto da oltre un anno e mezzo, da tanti torrefattori grandi o piccoli e di tutta Italia, che hanno voluto partecipare. Queste persone, hanno lavorato per cercare di trovare i parametri, tipo il tempo di erogazione, la quantità di caffè, la schiuma ed altro, 6/7 parametri che definiscono l’Espresso, ed è un grande risultato che sino ad ora non si era riusciti a raggiungere per diversificati interessi delle parti in causa. Stabilito quindi un punto di riferimento per la definizione dell’Espresso, all’interno di questo, ora si dovranno definire degli standard per delle formulazioni più specifiche, cosa che è un passaggio importante da un punto di vista di education, in quanto, si ha un riferimento per poter fare un tipo di prodotto ed occorre conoscere delle cose importanti che vanno insegnate ad un barista, un operatore, un altro torrefattore. Un trainer, la cultura del caffè, perché la sua storia ed anche la modalità di preparazione sono una caratteristica importante. Non è un caso che l’Italia ha questa performance di esportazione del caffè tostato che è meravigliosa, eccellente. Negli ultimi anni abbiamo avuto un tasso di crescita entusiasmante, il 40% della materia prima che importiamo in Italia, il caffè verde, viene riesportata sotto forma di caffè tostato, questo è un grande valore perché diciamo che stiamo esportando un modo di vivere dell’Italia, quello dell’Espresso, quello del caffè italiano, sia esso torrefatto al Sud o a Nord dell’Italia, ma noi stiamo esportando un pezzettino del nostro Stivale all’estero”. Altra importante affermazione fatta da Cerutti, riconfermata anche da Dario Ciarlantini nel suo intervento, è stata quella in merito alla formazione: “Già molti torrefattori fanno attività di formazione diciamo “in casa”, ora si studierà come armonizzare per portare questa cultura, attraverso un sistema, nel modo più distribuito, cercando di arrivare il più possibile, oltre che all’operatore anche al consumatore, perchè non c’è dubbio che questo sia di grande importanza”. Questa formazione, coinvolgerà alunni degli istituti alberghieri e tutte le associazioni di categoria dell’accoglienza: Ada, Aibes, Amira e Fic ed altre che comunque utilizzano il caffè. Cerutti, continuando dice: ”Noi come settore, abbiamo una vetrina invidiabile che è il bar, dove la gente va due, tre ed anche più volte al giorno, ed è un punto di contatto eccellente che più si riesce ad usarlo per fare cultura sul caffè e meglio è, poi noi siamo estremamente aperti con tutte le associazioni che vogliono collaborare. L’idea di scegliere Napoli, per questo convegno, è stata oltre che per quello che questa meravigliosa città ci ha permesso di godere in queste due giornate, anche e soprattutto quella di avvicinare nuovi soci al nostro sodalizio, in quanto lo scopo della nostra associazione è quello di propagandare e farci conoscere da tutti, perché il comitato che rappresento ha un 80 % ed oltre di mercato, e di per se non ha un problema di rappresentanza, ma riteniamo particolarmente di valore il poter essere più inclusivi possibile e quindi più riusciamo ad avere adepti, più arricchiamo la nostra associazione arricchendoci tutti con un gruppo più ampio. L’evento di oggi che segue di due anni quello svoltosi a Firenze, anche lì con gran successo, rappresenta un vera affermazione per questa associazione”. Mario Cerutti, Presidente del Comitato Italiano Caffè, con Patrick Hoffer e Gianni Forni, rispettivamente Presidente del Consorzio Promozione Caffè e Segretario del CIC, hanno dato vita ad una conversazione sul tema, che ha sottolineato come sia cresciuto il business delle esportazioni di prodotto finito, a riprova di quanto il caffè italiano sia apprezzato nei mercati mondiali e della vitalità del nostro settore. Sono intervenuti al convegno Denise Pagano, Direttore del Museo Pignatelli che ha fatto gli onori di casa ai tanti ospiti, illustrando la storia della Villa, attraverso slides che hanno accompagnato la sua descrizione espressa con gran cultura. Sono poi seguiti i vari interventi inerenti al caffè e contributi per i loro specifici settori, portati da: Maria Carmela Ostillio, Professore di Marketing e Direttore della Brand Academy in SDA Bocconi School of management – Milano, che si è esibita con una interessantissima ed aggiornatissima lezione di Comunicazione e diffusine del Loghi e Marchi di aziende; Massimo Andrei, Autore e Regista; Dario Ciarlantini, Master Barista, Bahttp://www.ilvesuviano.it/administrator/index.php?option=com_k2&view=item#k2TabImagermanager, Authorised Trainer SCA (Specialty Coffee Association); Maurizio Giuli, Presidente dell'Associazione Ucimac - Costruttori Italiani di Macchine per Caffè Espresso; Andrej Godina, Dottore di Ricerca in Scienza, Tecnologia ed Economia nell'Industria del Caffè, nonché Authorised Trainer SCA (Specialty Coffee Association) e Presidente Umami Area; Marino Niola, Docente di Antropologia dei Simboli, Antropologia delle arti e della performance e Miti e riti della gastronomia contemporanea all’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa; Alberto Ritieni, Ordinario di Chimica degli Alimenti, Dipartimento di Farmacia dell’Università di Napoli “Federico II”. Gli interventi, sono stati allietati da momenti musicali interpretati dal complesso degli “VoxInside” con Carmine Maiorano alla chitarra, Marco Amoroso al contrabbasso ed alla voce Valentina Brandi, che hanno mirabilmente interpretato una serie di canzoni con tema il caffè. A completare l’accoglienza offerta dalla stupenda dimora nobiliare del Museo Pignatelli, nel momento di intervallo dai lavori della giornata, per il pranzo, è intervenuto il grande chef Pietro Parisi, meglio conosciuto come il Cuoco Contadino, che con suoi cinque grandi classi piatti, elaborati con l’antica cottura del sottovuoto a vapore nei vari “boccaccielli” ha dato modo anche, ai tanti presenti, di poter gustare gli autentici ed impareggiabili sapori della cucina napoletana dell’arte tradizionale, ricevendo encomi da tutti. Ad accompagnare le leccornie del rinomato Cuoco: Scarola e fagioli, Gateau di patate, Parmigiana di melanzane, Polpetta di vitello in ragù e per concludere un Tiramisù, è giunto anche il pane cafone del Vesuvio e gli eccellenti vini IGP Falanghina e Aglianico dell’azienda vinicola Villa Matilde. Nei vari momenti di pausa dei lavori, si è potuto gustare la pasticceria napoletana di Vincenzo Bellavia, dapprima con sfogliatelle e babà e a termine giornata con i classici dolci del Natale: roccocò, mustaccioli, susamielli, raffioli e pasta reale, ovviamente accompagnati da un buon caffè come: Lollocaffè, caffè Verrè, caffè Morganti, caffè Piùespresso ed altri. A Pietro Parisi, siamo riusciti a strappare, in esclusiva, l’anticipazione della notizia dell’apertura di un suo nuovo ristorante, che prossimamente aprirà al Vomero in Piazza Fuga a Napoli, arricchendo la possibilità dei veri buongustai, di poter avere a disposizione un altro punto di riferimento dove poter gustare la sua cucina elaborata come negli altri suoi ristoranti “Era Ora” a Palma Campania, “Le cose buone di Nannina” a San Gennaro Vesuviano e “Cento“ a Acciaroli. Un convegno che a Napoli ha trovato il suo habitat naturale perché Napoli, è senza dubbio, una delle città che del caffè ha fatto una cultura, il caffè infatti è la bevanda sociale di Napoli, a Napoli per dire vediamoci ci si esprime dicendo: prendiamoci un caffè, poi puoi bere anche altro, ma prendiamoci un caffè vuol significare incontriamoci. Una città dove nessuno deve essere escluso da questo piacere, tanto da aver creato il “Caffè sospeso” perché questa tazzina non può essere negata a nessuno, quindi pagare due caffè e lasciarne anche uno pagato a favore di ignoto vale a dire che attorno al caffè si crea il vero circuito sociale, al punto tale che il caffè sta clonando anche altre tipicità emblematiche napoletane come la pizza, infatti è nata la “Pizza sospesa”. Il caffè dunque, sarà pure nato in Arabia, ma è in Italia è diventato uno stile di vita, oltre che una bevanda, quel modo di essere che ti globalizza il mondo e ti caratterizza, appunto, uno modo di vivere.

Iberico: la novità spagnola a Napoli

Martedì, 12 Dicembre 2017 13:44
Già dal naming è chiara la filosofia alla base di Iberico, il progetto di Stefano Scarpa e Giorgio Maddaluno, concepito per portare a Napoli, città storicamente e culturalmente vicina alla Spagna, la vera cucina delle regioni iberiche usando la maestria e l’arte della cucina partenopea. La “taberna española” inaugurerà i locali di Traversa privata Sanseverino, 10, a Napoli (quartiere Vomero-Arenella) giovedì 14 dicembre dalle ore 20.00. Un ristorante che punta sicuramente sui classici della cucina spagnola come la paella ma dove non mancheranno neppure prodotti più originali e locali come il Jamon Iberico, i formaggi, vini e birre, tutto rigorosamente made in Spain. “Iberico” è un’idea nata dall’intuizione dei giovani imprenditore Stefano Scarpa, che ha scelto Napoli e il quartiere Vomero per investire insieme allo Chef del ristorante, Giorgio Maddaluno, in un’attività che porterà sviluppo, lavoro e diversificherà l’offerta food in città. Proprio lo chef, per anni, ha prestato servizio presso uno dei ristoranti spagnoli più noti della Campania e non vede l’ora di mettersi nuovamente in gioco, questa volta in prima persona. Iberico, la novità spagnola a Napoli “Dobbiamo provarci ora che ne abbiamo la forza e i requisiti, - afferma il primo chef di Iberico, Giorgio Maddaluno - da parte mia metterò in campo la decennale esperienza in questa tipologia di cucina e la grande passione per la Spagna che accomuna me e Stefano in questa esperienza.” La cucina come possibilità Passione per la Spagna ma anche profondo impegno civico. Iberico vuole promuovere un concetto di cucina che va oltre la cultura culinaria e si espande come discorso sociale. “Volevamo andare oltre la classica domanda che fanno a tutti i giovani imprenditori che investono in un momento economico così delicato ‘Ma chi ve l’ha fatto fare?”– precisa Stefano – Abbiamo il dovere morale di provarci, per dare una possibilità a noi stessi e creare le condizioni economiche e sociali per risollevarci”. La Spagna unita Il ristorante mira ad unire le varie specialità della cucina spagnola offrendo prodotti tipici Castigliani, Valenciani, Baschi, Catalani, Andalusi e non solo. Il menù sarà interprete di un modo di intendere la cucina come strumento di unione tra culture diverse che a tavola trovano la giusta fusione. Napoli, crogiolo di esperienze diverse e incredibili, è la location ideale per questo progetto ambizioso e assolutamente originale. L’inaugurazione Giovedì 14 dicembre, dalle ore 20.00, si partirà con questa nuova avventura. A impreziosire la serata inaugurale ci saranno ballerini di Flamenco e dj set. Il prosieguo sarà condito da assaggi dei prodotti tipici spagnoli oltre che da mono porzioni dei piatti che caratterizzeranno il menù a partire dall’indomani stesso.
Il progetto espositivo NATURA ALTERA dell’artista Pina Inferrera, promosso dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, è una mostra di arte contemporanea che verrà ospitata presso il PAN - Palazzo delle Arti di Napoli, dal 26 novembre al 18 dicembre 2017 attraverso circa 30 fotografie dedicate al tema di alberi e foliage. Tale progetto ha portato alla collaborazione tra Phoresta Onlus, associazione che si occupa di piani di riforestazione, e l’artista Pina Inferrera che con il suo lavoro indaga da sempre la relazione uomo-ambiente e il significato più profondo della natura, invitando a riflettere sull’importanza del rispetto dell’ecosistema. Per la prima volta sulla scena artistica di una Napoli sempre più in fermento dal punto di vista culturale, Pina Inferrera - messinese di origini sebbene oggi concentri la gran parte del suo lavoro a Mozzo in provincia di Bergamo - espone una 30ina di lavori fotografici di intensa liricità, realizzati negli ultimi cinque anni di viaggi tra Austria, Stiria, Francia, Normandia e Borgogna. Si tratta di immagini in cui la vegetazione è colta in rapporto all’acqua e al suo potenziale di rispecchiamento, di opere insomma in cui si manifesta – secondo Roberto Borghi, curatore della mostra – una visione «totalmente altra» dal canone romantico della rappresentazione della natura che la vorrebbe «riflesso dell’interiorità dell’artista»: qui invece assistiamo a «una natura che si specchia in se stessa e che non si ritrova, una natura che specchiandosi si tramuta, si dissolve, si perde», ma grazie a tale perdita acquisisce ieraticità e vitalità inconsuete e preziose. Pina Inferrera da sempre si occupa nella propria ricerca di ambiente, anche passando attraverso macro-installazioni open air e utilizzando materiali di riciclo industriale. “La mostra che presento al PAN è rivolta al rapporto uomo-ambiente con uno sguardo poetico alla natura che da sempre è stata fonte di ispirazione e di nutrimento per l’essere umano in senso sia metaforico che oggettivo”, spiega Pina Inferrera concludendo: ”Da tempo si sta realizzando una sorta di scollamento da parte dell’uomo che guarda all’artificiale, al virtuale, perdendo così il contatto con la realtà del proprio territorio. A tutt’oggi la scienza tecnologica è stata spesso utilizzata in modo iniquo, provocando una iperproduzione che supera le effettive necessità e che ha “sporcato” il pianeta, senza per altro tener conto dell’importanza del riciclo, dello smaltimento fatto con coscienza, con conseguente inquinamento che provoca danni all’ambiente, alla fauna e all’uomo. Il mio progetto artistico è rivolto ad un impegno per la diffusione di un comportamento etico e dunque si rivolge con maggiore forza ai giovani.
Per le cozze vive è stata appena diramata in tutta Italia un'allerta massima perchè potrebbero contenere il pericoloso batterio Escherichia Coli "oltre i limiti di legge". L’allarme che riguarda l'intero territorio nazionale, da nord a sud, è stato lanciato dal RASFF, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare. Il rischio si estende a macchia d'olio e sembrerebbe riguardare gran parte delle cozze vive vendute sul mercato italiano. Il Rasff, ha già inviato un documento sugli alimenti a rischio per il ritiro dei prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. E lo sono davvero se contengono questo batterio molto insidioso presente in acque inquinate da feci che può essere una bomba per l'apparato digerente e provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito. L’allerta in questione è del 27 novembre rif. 2034.2017, non si conoscono i lotti coinvolti anche perchè riguardano non solo la Grande distribuzione ma pescherie e mercati. Quello che è certo è che il ritiro (presumibilmente) è stato già avviato in tutta Italia, misura a tutela della salute dei consumatori. L'invito da parte del Sistema di allerta invita tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare questo tipo di bivalvi senza prima sottoporli al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, ricorda che il consumo dei molluschi Bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all’uomo di diverse malattie d’origine batterica e virale nonché intossicazioni da enterobatteri. Pertanto, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto a consumarlo ben cotto evitando il consumo di prodotti crudi
Pagina 7 di 10