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Olimpiadi, forse Zeus s'è un pò incazzato

Scritto da  Gianfranco Pipitone Pubblicato in Mondo Letto 1391 volte
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Lo scontro sulle olimpiadi sì, olimpiadi no, così come si sfoglia una margherita, è andato oltre le vicende umane, travalicando l’etere e giungendo sino all’Olimpo, dove Zeus non ha proprio gradito che su una vicenda così importante per gli umani, ne va della loro sopravvivenza, e persino della sopravvivenza della casa degli Dei, venisse fuori un tale putiferio. Non vi sto a dire come erano incazzate tali divinità, Ares e Athena, titolari del dicastero alla guerra, volevano scatenare un quarantotto, Efesto ed Eolo, rispettivamente titolari del fuoco e del vento, volevano punire i romani con queste piaghe per l’offesa arrecata nel negare che si svolgessero i giochi, fomentati da Eris, che detiene il dicastero alla discordia, pare che questa delega gli sia stata data da Zeus per intercessione diretta dei democratici, senza specificare quali, visto che nel nostro paese anche quelli del PD sono convinti di esserlo. Ma ad un certo momento è intervenuta persino la Dea Persefone, che detiene il dicastero alla fertilità, voluta ad ogni costo dalla ministra che ha a cuore la salute di tutti noi, e pazienza se ogni anno si fa soffiare sotto il naso miliardi di euro che dovrebbero consentire di mantenere la sanità ad un livello almeno prossimo alla media europea. Ma ecco entrare in scena un nuovo personaggio che con la mitologia greca c’entra poco, il nuovo Saulo, quello folgorato sulla via di Damasco, solo che questo di oggi sembra sia stato folgorato sulla via di Firenze, impegnato ad estirpare la mala erba che cresce ovunque, sempre fremente e minaccioso contro i soloni, i gufi, i discepoli dei Sommi sacerdoti, promettendo lingue di fuoco che cadranno dal cielo se non verranno accettate le riforme aventi l’aspetto della lieta novella. Un po' profeta in patria e un po’ Don Chisciotte della Mancia, nonostante egli si creda El Cid Campeador oppure un altro “unto del Signore”. Anche lui, essendo in contatto diretto con Zeus, in questo particolarmente intrattabile, ha mal sopportato che i cinque cerchi non fossero presenti a Roma nel 2024, ma ci sarà sempre qualcos’altro da fare per far risplendere i fasti del regime. Per esempio, ci viene in mente che con i soldi che dovevano essere destinati alle olimpiadi si potrebbe lanciare un piano di investimenti al Sud, così da riequilibrare un poco questo paese, smettendola di trattare il Mezzogiorno come bancomat, storia che dura ormai da più di un secolo e mezzo, velocizzare le linee ferroviarie, vero è che da Trapani a Pachino ci vogliono più di dodici ore ma questo accade per far mirare il paesaggio ai fortunati passeggeri, e l’elenco delle mirabolanti cose di cui gode il Meridione potrebbe continuare, ma sorvoliamo, non vorremmo che ad un certo punto il Nord provasse troppa invidia nei nostri confronti. Quindi cari dirigenti di ogni specie, smettetela di far finta di essere offesi per i giochi mancati e provate un nuovo gioco: restituire dignità ad una porzione di territorio per troppo tempo calpestata, il SUD.