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Già si sapeva, già era tutto preventivato, ma viverlo é stato ancor più emozionante. Il tributo riservato dai tifosi partenopei al grande Pino Daniele è stato un qualcosa di unico, ha smosso le anime, ha fatto vibrare i cuori, ha regalato alla memoria di questo immenso artista l'apice della sua celebrazione, ha fatto piangere, ha fatto riflettere. Napoli si è rivelata nelle sua vera veste: quella di una mamma che non fa niente per mostrarsi nel suo ruolo da genitore, ma si finge figlia di ogni interprete che sa donargli ogni volta un nuovo senso, una nuova motivazione per essere amata, un nuovo modo per amarsi un pò di più. E allora ci si dimentica delle contraddizioni di una città troppe volte bistrattata, maltrattata, messa nell'occhio del ciclone, anche quando il ciclone non la colpisce minimamente. Ci si dimentica dei suoi figli sbagliati, dei suoi errori ripetuti, di chi la vende al mondo come una tremenda Gomorra, e si aprono le menti alla sua essenza nascosta, ma non troppo: quella di una città che ha voglia di vivere, di divertirsi, di celebrare le eccellenze, di sentirsi importante, di essere parte del tutto in modo semplicemente unico. E dunque, tutti in piedi per Pino e per Napoli, per un figlio che si è spento lontano, ma che ha sempre acceso i cuori di milioni e milioni di persone che si sono identificati nelle sue note, nelle sue rime, nei mille colori con cui ha dipinto la sua città, nella sua voce inimitabile, nel suo blues senza epoca. In piedi per una tifoseria che viene sempre criticata, ma che nei momenti di difficoltà mostra la sua umanità senza limiti e la sua passione infinita, non solo per un gioco, ma anche per un ideale di vita, quello del riscatto da tutto e da tutti, dai Salvini di turno e dalle male lingue di sempre. In un mondo in cui tutti i valori sembrano andare alla rovescia, in cui disegnare una vignetta equivale ad una dichiarazione di guerra unilaterale, è davvero fantastico sapere che c'è ancora chi sa raccogliersi in un tutt'uno per omaggiare la sua città e i suoi migliori interpreti. E, allora, tutti un piedi. Canta Napoli, ed è una melodia fantastica.

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Pino Daniele non lascia Napoli. Dopo l'autopsia e la querelle familiare, ancora un momento di vicinanza tra i napoletani ed il loro 'nero a metà'. Le ceneri del cantautore infatti,  saranno esposte al Maschio Angioino a partire da lunedì 12 gennaio e resteranno esponeste per almeno una decina di giorni. A renderlo  noto, d'intesa con la famiglia dell'artista napoletano è stato il sindaco di Napoli Luigi de Magistris attraverso l'ufficio stampa del Comune. "Chiunque potrà rendere l'ultimo saluto a Pino Daniele tutti i giorni dalle ore 9 alle ore 18. Nel primo giorno di esposizione dell'urna, lunedì, l'accesso nella Sala dei Baroni sarà consentito a partire dalle ore 12"

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È partita dalla rete pochi minuti dopo l'ultimo saluto di Napoli al suo amato figlio Pino Daniele la nuova petizione che vede 'protagonista' il blues man napoletano. Ieri, infatti, un flash mob partito da facebook aveva fatto radunare in piazza del Plebiscito circa 50 mila persone unite da una sola passione : la musica di Pino Daniele. Ed ancora dalla rete parte una nuova ed importante iniziativa, questa volta però tesa a restare e durare per sempre. Napoli è la sua città e non può non dedicare uno spazio pubblico al suo figlio più amato. E così da ieri è possibile firmare sulla piattaforma change.org la petizione per il cambio denominazione della toponomastica cittadina. Nel mirino e non a caso la tanto contestata piazza Garibaldi (oggetto in passato di molte discussioni e manifestazioni)  che, a detta dei promotori, potrebbe cambiare nome in piazza Pino Daniele. Sarebbe un giusto e motivato tributo. I promotori dell'iniziativa, infatti nelle note descrittive della petizione popolare tramite firma digitale, spiegano il perché non occorre più celebrare ancora Garibaldi in una città come Napoli e perché farlo sia ormai anacronistico ed inutile. "Pino rappresenta la storia della musica napoletana, ha rappresentato Napoli in Italia e nel mondo, raccontandola come solo un vero artista sa fare - così è scritto nella premessa della petizione-.Merita un riconoscimento reale. Di contro l'attuale nome della piazza è riconducibile a colui (Garibaldi) che unendo Napoli e tutto il Sud al resto dell'italia diede il via a un enorme tracollo economico e culturale, un uomo che non c'entra niente con la nostra terra. Anzi!  NAPULE E' PINO DANIELE, NON GIUSEPPE GARIBALDI. E qui si firma!

Il Vesuviano sostiene questa iniziativa invitando i propri lettori a firmare la petizione. 

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La notizia della scomparsa di Pino Daniele ha colpito non solo il mondo della musica e dello spettacolo.  La sua squadra del cuore la SSC Napoli tramite un messaggio diffuso direttamente dal presidente Aurelio De Laurentiis ha immediatamente fatto pervenire un messaggio di vicinanza :"A nome di tutto il Napoli esprimo il dolore per la scomparsa di Pino Daniele. Lo ricorderemo insieme domenica al San Paolo". Nel suo tweet il presidente azzurro ha voluto poi lasciare un personale messaggio: "Ho conosciuto Pino Daniele nel 1978 quando gli affidai la scrittura della musica del film "La mazzetta". Era agli inizi ma si capiva che era un vero genio musicale. Con lui scompare un'icona della musica napoletana, italiana, internazionale".

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È morto Pino Daniele

Lunedì, 05 Gennaio 2015 04:55 Scritto da

Ė morto Pino Daniele. A darne notizia è il Secolo XIX che nella sue versione online ha diffuso la notizia citando anche alcuni post lasciati sui propri social network di altri artisti italiani come Eros Ramazzotti e Laura Pausini. Secondo quanto si è appreso dallo staff il noto cantautore napoletano sarebbe morto a causa di un infarto. Con la morte di Pino Daniele, Napoli perde un grandissimo testimone della propria tradizione musicale. Il napoletano che aspettava di vedere passata a'nuttata (parafrasando il grande Eduardo) purtroppo lascia prematuramente questa vita vissuta sempre sulla cresta dell'onda con piglio critico grazie alle sue canzoni di protesta, il 19 marzo avrebbe compiuto 60 anni. Da "Terra Mia" a "Napule è" , fino a "Je so pazz" passando per " Yes I known my way" Pino Daniele lascia in eredità un patrimonio musicale di inestimabile valore.