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Le 10 regole per diventare più intelligenti

Martedì, 13 Gennaio 2015 12:14 Scritto da

Chi l'ha detto che intelligenti si nasce? A sfatare questo detto una ricerca che ha imposto le dieci regole da seguire per sviluppare la propria intelligenza.

1. Imparare una nuova lingua aiuta il cervello a tenere in allenamento la memoria e a rallentare il processo di invecchiamento.

 

2. Bere minimo un litro e mezzo di acqua semplice al giorno aiuta l'idratazione del nostro corpo compreso l'intelletto.

3. Viaggiare e conoscere nuove persone e nuovi posti aiuta le capacità cognitive.

4. Una corretta alimentazione e una dieta equilibrata a base di verdure, frutta di stagione, olio extra, frutta secca aiutano all'apporto di omega 3 e sali minerali essenziali per l'intelletto.

5. Leggere qualche pagina al giorno aiuta a mantenere allenata la mente.

6. Giocare a carte o con giochi da tavola aiuta a mantenere aperta la mente, stimolando l'apprendimento.

7. Fare attività fisica, in base alla ricerca, stimola l'apprendimento.

8. Essere curiosi, cercare di imparare cose nuove è una caratteristica essenziale per il quoziente intellettivo.

9. Dormire minimo 8 ore a notte aiuta ad essere più concentrati il giorno dopo.

 

10. Avere rapporti umani contribuisce a sviluppare la memoria e a sviluppare nuove abilità intellettuali.

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'Super pollici' per i super utenti di smartphone. Usare in maniera ossessiva i nuovi telefonini dell'era digitale altera il cervello e cambia il modo in cui dita e mente interagiscono. E in particolare, la rivoluzione del touchscreen si traduce direttamente in una maggiore attività cerebrale, a ogni 'tocco' di pollice. Lo rileva uno studio dell'università di Zurigo, pubblicato su 'Current Biology'. Gli autori spiegano che ogni regione del corpo, dalle dita dei piedi alla lingua, ha una precisa area di trasformazione nel nostro centro emozionale all'interno del cervello, la corteccia somatosensoriale. Queste aree sono flessibili e possono cambiare.Come i violinisti - per i quali l'area che rappresenta le dita con cui guidano lo strumento è più ampia rispetto a quella delle persone comuni - anche gli smartphone 'addicted' subirebbero una trasformazione simile. Arko Gosh, dell'Istituto di neuroinformatica dell'ateneo svizzero e del Politecnico federale di Zurigo, ha deciso di studiare l'impatto che la destrezza delle dita degli utenti 'compulsivi' ha sul cervello e ha scoperto che l'evoluzione giorno dopo giorno della plasticità cerebrale potrebbe essere valutata proprio in relazione all'uso dei dispositivi di ultima generazione. Lo scienziato fa notare che, con le loro registrazioni, gli smartphone offrono una fertile fonte di dati: una storia digitale personale a portata di tasca.