Chiudi gli occhi per un attimo, immagina una terra deserta, che puzza di fumo, di morte, di guerra; una terra dove i bambini nascono già grandi e molti muoiono troppo piccoli.  Questa è storia che ci hanno raccontato i volontari dell’Associazione umanitaria Ampio Raggio, il cui Presidente, Dott. Antonio Pio Autorino, è ormai da tanti anni impegnato in attività umanitarie, volte a sostenere con aiuti concreti, i bambini cristiani del Libano.  Antonio Pio, militare  dell’Esercito Italiano, era partito per il Libano nel 2012 e, arrivato lì ha visto con i propri  occhi l’atrocità e l’efferatezza della guerra, i suoi effetti disastrosi, non solo sul territorio ma soprattutto sulle popolazioni, in particolare sui bambini. Molte volte si danno per scontate le piccole cose che abbiamo o i gesti che facciamo, in una quotidianità effimera e fugace come la nostra, ci soffermiamo poco ad ascoltare o anche solo a pensare che possano esistere realtà come queste. A tal ragione, l’Associazione Ampio Raggio, nonostante sia nata da poco, cerca di portare testimonianza e di agire, attraverso progetti umanitari internazionali , per lenire le sofferenze dei più deboli e ha realizzato, per il periodo pasquale, un importante progetto degno di nota.  Progetto “Ponte della solidarietà ITALIA- LIBANO” , è questo il nome scelto dall’Associazione , che ha ricevuto il patrocinio morale della Regione Campania, del Comune di Scafati, del Comune di Boscoreale e CSV NAPOLI,  si è concluso Domenica 5 Aprile 2015, con la consegna di 300 uova pasquali ai piccoli bambini di scuole ed orfanotrofi libanesi. Grazie a questo progetto, i  bambini che sono nati e vivono ogni giorno in territori dilaniati dalla piaga della guerra e da grandi sofferenze, hanno ricevuto un uovo di cioccolato, che ai nostri occhi sembra essere solo un piccolo dono ma che in realtà, per ognuno di loro, è ben altro. Il tutto è stato realizzato grazie al fondamentale supporto dato dall’ Organismo di Cooperazione Civile – Militare e dal  Comm.  Daniele Zomparelli , il quale ha sposato la causa dell’Associazione facendosene promotore.  Il Colonnello dell’ Esercito Italiano Bruno Zamboli, uno dei soci fondatori, da sempre impegnato sia per motivi lavorativi che per motivi etici e morali, in progetti umanitari, volti a sostenere i popoli colpiti dall’ impetuosità della guerra, ha voluto rilasciare una dichiarazione in merito:  “ Per fare volontariato ci deve essere una tendenza personale, si deve sentire di voler aiutare chi è più in difficoltà perché fare beneficenza non è un obbligo ma deve essere un piacere donare a chi ne ha più bisogno” , ed ancora , riguardo l’Associazione “[…] E’ difficile per le associazioni in generale, riuscire ad avere credibilità in ambito internazionale, specie quando intendono agire in teatri di guerra, esse non possono dunque muoversi da sole!  Ampio Raggio cerca di acquisire credibilità soprattutto attraverso la propria trasparenza, realizzando progetti e concretizzando attività che possano essere da supporto alle popolazioni più bisognose”. I volontari ringraziano di cuore, tutti coloro che hanno fatto  una donazione perché anche un piccolo gesto può essere grande.
L’Associazione Ampio Raggio ringrazia , in particolare, il Parroco padre Aldo D’Andria e l’Azione Cattolica di Poggiomarino, per la sensibilità e  la collaborazione dimostrata nel mettere a disposizione i locali parrocchiali. L’ Associazione, ancora,  ringrazia il Comando Operativo di Vertice Interforze, in particolare il Colonnello  Massimo D’Antonio, per aver  seguito le operazioni di logistica e per aver autorizzato l’arrivo delle uova da Pratica di Mare al Libano, con il supporto della Dott.ssa Maria Vittoria Vista e della A.S.A. Susanna Verbeni ,   del Settore J9 ed il Tenente Colonnello Giancarlo Lupo della Sezione JMCC;  il CSVNAPOLI , che ha collaborato in perfetta sinergia con l’Ass. SENZA FRONTIERE, presieduta dal Rag. Ubaldo Florio, per il trasporto delle uova fino a Pratica di Mare.Come ha detto Papa Francesco , c’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire. Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace, ed è per questo che nella nostra società, dilaniata dalla guerra vogliamo che scoppi solo la PACE.

(Veronica Bonagura)

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