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Quando i piemontesi invasero il Sud...

Lunedì, 13 Luglio 2015 11:14 Scritto da

Raggiunge quota dodici la trasmissione di valorizzazione territoriale e delle eccellenze campane "Terra Mia" in onda questa sera alle 21 su Italiamia canale 274 del digital terrestre. Il programma realizzato dalla nostra redazione in esterna presso lo Sweet Club di Terzigno questa sera tratterà due importanti temi. Nella prima parte Francesco Gravetti incontra il rappresentante delle Pro Loco di Ottaviano che in questi giorni ha partecipato all'Expo di Milano valorizzando i prodotti vesuviani, nella seconda parte interamente dedicata alla storia di Napoli e del Regno delle Duesicilie, Genny Galantuomo intervista un "americano" napoletanizzato, Tony Quattrone che racconterà minuziosamente fatti ed aneddoti storici che decretarono la fine del Regno di Napoli dopo l'invasione piemontese del 1860. Una puntata che si preannuncia ricca di spunti e molto interessante

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Come si fa a fare una pizza buona e gustosa? Quali sono i segreti e le modalità per renderla proprio come quella che mangiamo in pizzeria? Tutti questi segreti saranno svelati lunedi alla presentazione del "libro della pizza". Più che un libro di ricette, è un progetto, una dichiarazione d’amore, un omaggio alla pizza e alla città che le ha dato i natali, Napoli. Curato da Franco Manna, fondatore del celebre marchio di pizzerie Rossopomodoro, in collaborazione con l’amico di sempre Antimo Caputo, di “Molino Caputo”, il nuovo “Libro della pizza” edito da Mondadori vuole essere un viaggio all’interno della cultura e delle tradizioni partenopee, non solo della sua gastronomia. 

“Il libro della pizza: come prepararla a casa con i segreti e le ricette di 11 grandi maestri pizzaioli napoletani”  è oggi in tutte le librerie. In sella alla loro Vespa, con cui percorrono i vicoli e i rioni di Napoli, due ottimi chef napoletani,  Enzo De Angelis e Antonio Sorrentino, accompagnano il lettore nei templi della pizza impastata e cotta sotto il Vesuvio, alla scoperta dei segreti dei grandi pizzaioli napoletani. Si tratta di Raimondo Cinque (Gigino Pizza a Metro), Davide Civitiello (Rossopomodoro), Luigi Condurro (Antica Pizzeria Michele), Luciano e Salvatore De Angelis (Fratelli Zombino), Ferdinando De Giulio (Ermenegildo), Domenico De Luca (Pellone), Teresa Iorio (Le figlie di Iorio), Gennaro Luciano (Antica Pizzeria Port'Alba), Ciro Oliva (Concettina ai 3 Santi), Salvatore e Francesco Salvo (Salvo), Gino Sorbillo (Sorbillo). 

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Febbraio 1861, la fine del Regno di Napoli

Lunedì, 16 Febbraio 2015 23:01 Scritto da

13 febbraio 2014. Oggi ricorre una data triste per il popolo duosiciliano. Il 13 febbraio del 1861 infatti, nella villa reale dei Borbone (già villa Caposele, attualmente Villa Rubino, in Formia) veniva firmato l'armistizio fra le forze piemontesi e quelle di Francesco II; alle ore 18:15 le artiglierie di entrambi gli schieramenti deposero le armi rispettando il cessate il fuoco a seguito della firma della capitolazione. Il 13 febbraio di 154 anni fa la roccaforte di Gaeta capitolò e la storia del Regno delle Due Sicilie si concludeva fra il sangue, il dolore ed i patimenti di quanti rimasero fino all’ultimo al fianco del re. I militari del regno infine furono quelli che, nonostante tutte le privazioni che subirono durante il conflitto, ebbero la peggio. La maggior parte di loro non volendo arruolarsi nelle milizie piemontesi diventate italiane furono deportati in massa nei primi gulag della storia italiana in quel di Genova e di Fenestrelle ridotti in condizioni pietose e misere, lo storico Giacinto De Sivo ebbe a dire:” tenevano i napolitani prigionieri in castelli subalpini, barbaramente, su fradicia paglia affamati, con panni di state in crudo verno! Si tartassandoli per indurli a pigliar livrea. Sempre rispondeano No. Messi in luoghi stretti e umidi, gridavano Viva Francesco!”. Non volendosi piegare molti preferirono la morte al tradimento e cosi i reclusi non superavano che pochi mesi ivi rinchiusi in quelle fortezze sozze e gelide. Le vittime (squagliate nella calce viva) dovettero essere migliaia, anche se non vennero registrate da nessuna parte. Morti senza onore, senza tombe, senza lapidi e ricordo. Morti di nessuno. Terroni. La Storia nascosta è questa la Storia ufficiale altra cosa, non perdemmo solo la patria ma anche la memoria di quanto accaduto.

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“Innamorati a Napoli, innamorati di Napoli”: Napoli, la città dagli scorci mozzafiato da sempre fa innamorare e ha dato vita a straordinari amori romantici e disperati. In occasione del San Valentino l’associazione culturale – turistica NonsoloArt propone l’itinerario tematico “Amori Napoletani”, un viaggio a ritroso tra le grandi e molteplici passioni che hanno fatto la storia di Napoli. Vi sarà occasione per scoprire piccole e grandi trame che si intrecciano con la storia di Napoli e si snodano tra palazzi, castelli e piazze. L’itinerario partirà dal Maschio Angioino dove verrà raccontato tra l’altro del casto amore tra Lucrezia d’Alagno, passata alla storia come la vergine incontaminata e Alfonso Il Magnanimo e delle storie d’amore della regina Giovanna II dai cento amanti, e proseguirà con una passeggiata narrata fino al Castel dell’Ovo, uno dei luoghi più incantati e mitologici di Napoli, dove infine si parlerà dell’amore mitologico tra Partenope e Cimone, che giunsero dalla Grecia per amore e fondarono Napoli.  L’itinerario sarà arricchito con la lettura di stralci di testi tratti da famose leggende napoletane e alla fine sarà offerto un gradito omaggio di cioccolato a tutti i partecipanti. L’appuntamento è sabato 14 febbraio alle ore 18:00 a P.zza Municipio (Na), nei pressi dell’ingresso del Castel Nuovo (Maschio Angioino). Contributo di partecipazione: 6 euro a persona, 10 euro in coppia. Eventuali costi d’ingresso sono a carico dei partecipanti. Prenotazione obbligatoria. Per info, costi e prenotazioni: 3936856305 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Pino Daniele, le sue ceneri oggi lasceranno Napoli

Giovedì, 22 Gennaio 2015 10:30 Scritto da

Pino Daniele oggi alle 18 saluterà per sempre la sua amata Napoli. Le ceneri dell'artista partenopeo infatti saranno trasferite in Toscana dopo dieci giorni di esposizione nella sala dei Baroni al Maschio Angioino. In questi giorni oltre ventimila persone hanno reso omaggio alle ceneri del "nero a metà" ed hanno lasciato un pensiero sul libro delle firme lasciato all'ingresso della sala.  "Ritenevo giusto salutare un artista che ha dato tanto a Napoli ed alla musica napoletana - dice una sua affezionata fan - siamo cresciuti con le sue canzoni e le sue melodie. È stato un bel gesto da parte della famiglia di lasciare per qualche giorno le sue ceneri a Napoli, l'ho apprezzato molto come rispetto verso la sua gente."