Domenica 26 Marzo 2017, alle ore 9:30, presso il mausoleo in località "Galitta del Capitano" a Sarno, si terrà il primo raduno del gruppo facebook Scopriamo il Vesuviano e il Nolano organizzato dall'associazione Spartacus. Per la prima volta sarà possibile visitare alcuni siti archeologici interdetti ai visitatori: il tour prevede la visita al mausoleo del Capitano e ad un tratto poco conosciuto dell'acquedotto Augusteo fino ad arrivare al Teatro Ellenistico Romano, passando per il Rio Foce, una delle limpide sorgenti del fiume Sarno. "Sarno è una città ricchissima di risorse" spiega Gennaro Barbato, presidente dell'associazione Spartacus: "L'augurio della nostra associazione è che presto vengano effettuati nuovi saggi allo scopo di individuare la Via Popilia, che collegava Nola a Nocera, e nei pressi del Teatro Ellenistico Romano dove potrebbero emergere ville già individuate in passato". "Il nostro augurio" prosegue Barbato "è che vengano presi in considerazione progetti seri per la riqualificazione del territorio sarnese e del fiume Sarno: per questo occorre un impegno maggiore da parte dell'amministrazione comunale, che ringraziamo per la concessione del Teatro Ellenistico Romano, dell'autorità di bacino e della Soprintendenza. La nostra proposta è di rendere fruibili ogni domenica la necropoli, che aprirà in via straordinaria, e il mausoleo del Capitano".

Pubblicato in Cultura

Il Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano, i Comuni di Acerra, San Valentino Torio, San Marzano, Sarno, sono i primi enti a mobilitarsi per la campagna #nonuccidiamoilsanmarzano promossa da Coldiretti per sostenere l’allargamento della tutela dop al prodotto fresco e dire “no” alla creazione di un marchio Igp. La Commissione Agricoltura del Comune di Acerra ha predisposto e approvato la delibera che sarà a inizio settimana prossima adottata dal Consiglio Comunale. Tempi brevi per l’adozione anche per i Comuni di Sarno, San Marzano, San Valentino Torio ma tutte le amministrazioni coinvolte stanno accelerando per impegnare la Giunta regionale della Campania, il Ministero per le Politiche Agricole e tutti i Parlamentari Europei italiani a esprimere “contrarietà alla creazione del marchio San Marzano IGP, il cui riconoscimento pregiudicherebbe le ragioni stesse della Denominazione di Origine Protetta che tutela la specificità della materia agricola prima impiegata nella produzione del pomodoro pelato “San Marzano dell’Agro Nocerino Sarnese”. Con la delibera, inoltre, si esprime la necessità di estendere l’ambito di tutela della Denominazione anche al pomodoro fresco prodotto nel territorio dell’Agro Sarnese Nocerino e si chiede che sia garantito il rispetto del Regolamento n.1151 del 2012 che chiarisce “che non sono possibili indicazioni di etichetta che traggano in inganno i consumatori”. La delibera è stata già adottata dal Consorzio di Tutela del Pomodoro San Marzano. “Ringraziamo il Consorzio, gli industriali e le amministrazionicomunali che in queste ore stanno accogliendo l’appello di Coldiretti a tutela di un’eccellenza del territorio – spiega il presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio - questa è una sfida che portiamo avanti per assicurare un futuro alla “comunità” del San Marzano. Ora inizia il percorso con il Ministero per le Politiche Agricole per far capire il valore straordinario – economico e territoriale - che il pomodoro San Marzano ha per la Campania. Siamo determinati a sottrarre una nostra eccellenza dallo scippo tentato dall’UE, grazie ad un’intesa tra tutti gli attori della filiera istituzionale. L’Italia ci è già riuscita scongiurando la liberalizzazione dei nomi dei vitigni fuori dai luoghi di produzione, lo stesso dovrà essere per il pomodoro, altrimenti si rischia una pericolosa banalizzazione di uno delle nostre dop piùprestigiose”.

L’areale di produzione del San Marzano Dop, esteso su 41 Comuni, al momento conta 400 coltivatori certificati. Si tratta di uno dei prodotti più colpiti dal fenomeno dell’Italian sounding all’estero (con il Parmigiano reggiano dop, la mozzarella di bufala dop, il prosciutto di Parma) declinato in “peeled”, “sauce”, “tomato”, prodotti “taroccati” che nulla hanno a che fare con il San Marzano dop.

Pubblicato in Napoletanità