Domenica 26 Marzo 2017, alle ore 9:30, presso il mausoleo in località "Galitta del Capitano" a Sarno, si terrà il primo raduno del gruppo facebook Scopriamo il Vesuviano e il Nolano organizzato dall'associazione Spartacus. Per la prima volta sarà possibile visitare alcuni siti archeologici interdetti ai visitatori: il tour prevede la visita al mausoleo del Capitano e ad un tratto poco conosciuto dell'acquedotto Augusteo fino ad arrivare al Teatro Ellenistico Romano, passando per il Rio Foce, una delle limpide sorgenti del fiume Sarno. "Sarno è una città ricchissima di risorse" spiega Gennaro Barbato, presidente dell'associazione Spartacus: "L'augurio della nostra associazione è che presto vengano effettuati nuovi saggi allo scopo di individuare la Via Popilia, che collegava Nola a Nocera, e nei pressi del Teatro Ellenistico Romano dove potrebbero emergere ville già individuate in passato". "Il nostro augurio" prosegue Barbato "è che vengano presi in considerazione progetti seri per la riqualificazione del territorio sarnese e del fiume Sarno: per questo occorre un impegno maggiore da parte dell'amministrazione comunale, che ringraziamo per la concessione del Teatro Ellenistico Romano, dell'autorità di bacino e della Soprintendenza. La nostra proposta è di rendere fruibili ogni domenica la necropoli, che aprirà in via straordinaria, e il mausoleo del Capitano".

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Giovedì, 09 Giugno 2016 08:49

Il Vesuviano è diventato un'opera d'arte

Il 21 giugno 2009 con tanti amici vesuviani partimmo da Terzigno per andare a giocare la prima partita di calcio a L'Aquila città colpita ad Aprile dal terribile terremoto che causò morte e disperazione. Volevamo fare qualcosa per quella povera gente. E ci inventammo una partita di calcio  che da sempre unisce popoli e nazioni. A L'Aquila c'era una sola struttura disponibile per poter disputare una parità, in tutto il territorio comunale infatti, le tendopoli avevano occupato ogni campo di calcio e spazi aperti. Ne reperimmo uno di calcio ad otto grazie ad un terzignese-aquilano di adozione, Nando Zanga. Il campo sintetico era quello del San Vittorino, squadra locale militante in seconda categoria. Giocammo sotto ad un acquazzone con gli occhi lucidi ma con la speranza nel cuore e mentre noi giocavamo a pochi chilometri a L'Aquila si riapriva il centro storico dopo le scosse che ne devastarono la bellezza. La speranza nella speranza. Donammo sorrisi ed un buono di 1500 euro che un altro terzignese (dal cuore grande) ci donò per consentire agli amici aquilani di poter ricomprare palloni e divise di calcio. Regalammo sorrisi, gol e vino, quello del Vesuvio che tanto ci fa inorgoglire. In campo anche l'attuale sindaco di Terzigno Francesco Ranieri e tanti terzignesi come il portiere Polizzi, Barra ed il bomber Menzione per citarne alcuni. Per la cronaca vincemmo 10-2.Tornammo da L'Aquila stanchissimi ma con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante e nell'intimo ognuno di noi sapeva che quella giornata sarebbe rimasta per sempre dentro ad ognuno di noi. E dopo scrivemmo, come giusto che fosse, quanto avevamo visto e vissuto e percepito in quella terra. Testate nazionali parlarono di noi chiedendosi come era stato possibile organizzare tra macerie e paura una partita di calcio.  Preferimmo rispondere con le azioni e lasciammo il meglio di quella giornata "per noi" scrivendo queste due pagine a quattro mani con il fraterno amico  Diego Macellaro capo spedizione. A distanza di anni quelle pagine ritornano (casualmente) a risplendere di "luce"grazie ad una giovane artista molisana ma ormai vesuviana di adozione, conosciuta tre mesi fa nel luogo in cui l'arte è ancora un baluardo: il museo Emblema. Mi chiese una copia di un giornale locale dove poter lasciare il segno di quella che è la sua specialità, mi capitò questo numero de "il Vesuviano" sottomano che oggi a 7 anni da quella pubblicazione diventa sfondo eterno per un calciatore che vuole continuare a fare gol da Terzigno a L'Aquila, ieri come oggi e spero come potrà essere ancora domani. Il cuore grande dei Vesuviani da stasera è un'opera d'arte grazie all'estro, alla fantasia ed alla genialità ed alla neonata vesuvianità di Sara Petrella...alla quale dico Grazie Assaje Assaje. (Genny Galantuomo)

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