Oltre 100mila visualizzazioni in meno di 24 ore e oltre 160mila in pochi giorni! Il videoclip del nuovo brano di Andrea Sannino, on line dallo scorso 18 maggio, è già un successo mentre cresce l'attesa per l'uscita del nuovo disco “Andrè” che sarà in distribuzione dal 1 giugno. A tre anni di distanza dal fortunatissimo album d’esordio “Uànema” e dal fenomenale successo di ‘Abbracciame’, brano da milioni di visualizzazioni e da anni stabilmente ai vertici delle classifiche di Spotify dedicate alla musica napoletana, il cantante e attore campano Andrea Sannino torna con “Andrè”, un lavoro ancor più personale, a partire dal titolo! L’album sarà in distribuzione il prossimo 1 giugno e verrà presentato a Napoli presso lo spazio eventi della Feltrinelli in piazza dei Martiri alle 17. Ad anticipare l’uscita del disco, è “Lassame cu tte”, una ballata romantica, che è on air e su tutte le piattaforme digitali dallo scorso 18 maggio. Insieme al singolo Lassame cu tte è disponibile, sempre dal 18 maggio, anche il videoclip del brano la cui regia è firmata da Francesco e Sergio Morra. La sceneggiatura del video trae spunto dalle influenze musicali che Andrea Sannino ha avuto nel suo percorso di crescita e come artista, e rende altresì omaggio ad un gruppo musicale a lui caro: i Simply Red.
Un’elettrizzante partecipazione del pubblico partenopeo che ha spinto gli organizzatori della MGF Events Managements ad aumentare l’impegno nei confronti dell’evento motoristico, appunto arricchendolo e perfezionandolo ancora di più. E se i numerosissimi visitatori hanno sancito il successo del Motorexperience, il consenso delle istituzioni, a partire dal Comune di Napoli, ha fatto il resto. Napoli Motorexperience torna e si rinnova, dando appuntamento alla città e alla Regione, ma in particolare ai giovani. Sì, perché in questa seconda edizione il Salone partenopeo delle auto e delle moto, dedicherà un ampio spazio ai ragazzi e al loro coinvolgimento nel mondo dei motori, il tutto concertato con le Autorità competenti. Dunque sicurezza stradale in primis, per guidare al meglio e con un occhio di riguardo a chi nel giro di qualche tempo si troverà a prendere la patente, diventando così un automobilista a tutti gli effetti. Alla Mostra d’Oltremare, dall’11 al 13 maggio prossimi, tanti studenti e giovani “in odore” di patente, potranno cimentarsi in percorsi educativi, teorici e pratici, proprio per iniziare a familiarizzare con il piacere della guida ma soprattutto per cominciare a capire regole e norme, vitali, al fine di raggiungere l’obbiettivo di una consapevole e valida capacità al volante di auto che presto diverranno familiari per tanti prossimi neopatentati. Insomma attività dinamiche ed interattive che hanno come obiettivo quello di educare i più piccoli a uno stile di guida prudente, nel rispetto di se stessi e degli altri. E poi simulatori ad hoc, in grado di riproporre situazioni pericolose, che saranno messi a disposizioni dei giovani, ma anche di visitatori, magari interessati a fare qualche “ripasso” in materia di guida ed educazione stradale. Questi particolari ed ingegnosi oggetti, che ricreano perfettamente la distorsione visiva, la mancanza di percezione ed equilibrio di guidatori in stato di ebbrezza, saranno, per esempio, un modo stimolante ed interessante al fine di imparare molte cose sul come comportarsi in strada, nel contempo andando a scoprire alcune regole e leggi basilari del codice della strada. Napoli Motorexperience si rivolge così ad un pubblico ampio e variegato, dalle famiglie agli appassionati del settore, che qui, alla Mostra d’Oltremare, troveranno tutto ciò che cercano: i nuovissimi modelli delle migliori case automobilistiche, le auto di nuova generazione, ovvero le ibride e le elettriche, che sempre più prepotentemente si stanno affermando sul mercato, e poi le Supercar, quei gioielli a quattro ruote che coniugano magistralmente bellezza, velocità e potenza. Una vetrina spaziosa e per tutti i gusti, che espone, ovviamente, anche tutto ciò che fa parte del pianeta moto. Dagli scooter, attori indispensabili della nostra quotidianità, alle due ruote da cross, passando per le naked, fino ad abbracciare la dimensione del custom, sinonimo di carattere e personalizzazione. Per un evento unico nel suo genere in questa città, ai grandi spazi espositivi si aggiungerà un’area dinamica che, alla base del successo della scorsa edizione, per il suo pubblico si è perfezionata e migliorata ancor di più. In programma un ricco calendario di esibizioni di stuntman, professionisti al volante che riprodurranno manovre azzardate, testacoda e drifting mozzafiato, di quelli che si vedono solo nei film. E poi ancora salti adrenalinici, acrobazie ed impennate: anche la pista del motocross promette una buona dose di divertimento ed applausi dalle tribune. Proprio da quegli spalti, i più curiosi e coraggiosi potranno scendere e sedere al fianco di piloti professionisti, giusto per respirare il profumo della pista più da vicino.
Napoli al vertice della ricerca contro il tumore del colon. L’Istituto Nazionale Tumori “Pascale” del capoluogo partenopeo ha contribuito in maniera decisiva alla validazione internazionale di un nuovo test, l’immunoscore, per la classificazione del cancro del colon, che nel 2017 in Italia ha fatto registrare 37.500 nuovi casi. Lo studio ha coinvolto un consorzio di 14 centri di 13 Paesi, sotto l’egida della Società dell’immunoterapia contro il cancro (Society for Immunotherapy of Cancer, SITC), ed è stato pubblicato sull’importante rivista scientifica The Lancet. “Si tratta di un decisivo passo in avanti nella lotta contro questa malattia perché lo studio ha dimostrato che l’immunoscore costituisce il biomarcatore prognostico oggi più efficace: permette cioè di stabilire in modo accurato l’evoluzione della malattia, cioè le possibilità di recidiva e, di conseguenza, di sopravvivenza delle persone colpite da una delle neoplasie più frequenti – spiega il prof. Paolo Ascierto, Direttore Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ e membro del Consiglio Direttivo della SITC –. Questa validazione porterà all’inserimento del test nelle linee guida internazionali. La valutazione dell’immunoscore facilita la prognosi determinando il livello di infiltrazione delle cellule immunitarie nel tumore. Il progetto per la validazione è partito proprio da Napoli nel febbraio 2011 e l’Istituto ‘Pascale’ è il centro in Italia che ha arruolato il maggior numero di pazienti, circa 200, su un totale di 2.681. Sono stati incluse persone colpite da tumore del colon in stadio da I a III. Un punteggio, cioè uno score, alto è stato associato a una migliore sopravvivenza”. In particolare i pazienti con un immunoscore alto presentavano minori possibilità di recidiva a 5 anni dalla diagnosi (che riguardava solo l’8% delle persone con alto immunoscore rispetto al 19% di quelli con un livello medio e al 32% di quelli con livello basso). Non solo. Nei pazienti con alto immunoscore si è registrato un miglioramento della sopravvivenza globale del 56% rispetto ai pazienti con livelli bassi. “Questo test viene eseguito sul tessuto tumorale e servono circa 10 giorni per i risultati – afferma il prof. Gerardo Botti, Direttore Scientifico e Responsabile Dipartimento di Patologia diagnostica e di Laboratorio del ‘Pascale’ -. È stato validato per la prima volta nel tumore del colon grazie a questo studio internazionale, in prospettiva potrà essere impiegato anche nel melanoma e nelle neoplasie della mammella e dell’ovaio. La diagnosi è un momento fondamentale nella lotta contro il cancro. Solo partendo da una puntuale individuazione delle caratteristiche del tumore è possibile stabilire il miglior percorso di cura. I sistemi diagnostici hanno visto negli ultimi anni un’evoluzione che è andata di pari passo con quella dei farmaci: si tratta di test, marcatori biologici, utilizzati per definire il profilo molecolare della malattia. Strumenti indispensabili sia per il medico che per il paziente”. “L’integrazione fra le varie discipline rappresenta lo standard nella cura dei tumori – continua il prof. Paolo Delrio, Direttore Oncologia addominale ad indirizzo colon rettale del ‘Pascale’ -. Il ricorso al bisturi è di solito il primo passo nella lotta contro il tumore del colon. Consiste nell’asportazione del tratto di intestino interessato dal tumore e nella rimozione delle aree di drenaggio linfatico. Rispetto agli interventi demolitivi di anni fa, oggi la chirurgia di questo tipo di tumore è diventata meno invasiva. E l’introduzione di questo test potrà rappresentare uno step fondamentale nella definizione della pericolosità della malattia”. "Il valore aggiunto dell’Istituto Pascale - dichiara il direttore generale Attilio Bianchi - è rappresentato dall' elevatissimo livello della nostra ricerca, riconosciuto a livello mondiale. E questo genera valore alla nostra attività assistenziale, perché i risultati delle varie attività di ricerca sono immediatamente disponibili per la pratica clinica, per i pazienti che ogni giorno si affidano alle nostre strutture". Nell’era dell’immunoterapia cambia la classificazione del tumore. “Nella lotta alle neoplasie si stanno aprendo nuove strade per somministrare la terapia giusta al paziente giusto – conclude il prof. Ascierto –. Il prossimo passo è la valutazione dell’immunoscore come biomarcatore in grado di identificare i pazienti che potranno beneficiare dell’immunoterapia”. Anche in questo ambito il ‘Pascale’ è in prima linea con lo studio “Nicole” che sarà avviato a breve, coordinato dal dott. Antonio Avallone e dal dott. Alfredo Budillon dell’Istituto partenopeo.

Nasce a Napoli un nuovo dolce: la "Pupetta"

Lunedì, 30 Aprile 2018 18:49
Questa volta Vincenzo Ferrieri, patron della storica pasticceria ubicata a piazza Garibaldi, ha ideato un dolce dedicato a tutte le donne: il termine “pupetta”, che significa “bambola”, è frequente come epiteto vezzeggiativo riferito a una bambina, oppure come appellativo o vocativo affettuoso o scherzoso riferito a una giovane e bella donna. La nuova deliziosa creazione parte da una base di Pan di Spagna farcita con una mousse composta da latte, ricotta e panna, e poi rifinita con l’ingrediente corrispondente al gusto specifico. Ogni variante corrisponde a una determinata tipologia di donna italiana, in particolare: Cioccolato: per la donna determinata Pistacchio: per la donna golosa Nocciola: per la donna “in forma” Fior di latte: per la mamma Caffè: per la donna in carriera Zuppa inglese: per la donna tuttofare
Stacanovisti avvisati, lavorare troppo fa male alla salute. Esempio lampante ne è Aleksej Stachanov, lavoratore-modello nell'URSS degli anni Trenta: dopo essere diventato un simbolo politico per le sue performance lavorative nelle miniere sovietiche e aver dato il nome all’omonimo movimento morì, probabilmente anche a causa della fatica accumulata… proprio per un infarto. Ma il benessere del cuore non è l’unico fattore a logorarsi con una dose eccessiva di lavoro. Insonnia, depressione, problemi fisici gravi o cronici: tutti sintomi dell’eccesso di fatica e stress che la vita lavorativa comporta e che rischia di risucchiare il dipendente in una spirale da cui è difficile tirarsene fuori. Ma quali sono le cause che provocano tutto questo malessere? In un mondo lavorativo volatile che segue regole obsolete tutto è non determinabile ma frenetico: i ritmi di lavoro sono prolungati, l’ansia di sovrastare i colleghi prende il sopravvento e l’incapacità di superare feedback negativi agisce sull’idea di carriera che si frantuma insieme alle elevate aspettative. E a risentirne è la salute: lo conferma anche la scienza che con una ricerca pubblicata sulla rivista Lancet e ripresa dalla CBS, stabilisce che lavorare più di 55 ore alla settimana accresce il rischio di ictus del 27% e di sviluppare una malattia cronica del 13%. Questa instabilità porta l’organismo e la salute mentale a situazioni di stress e per cercare di “non perdere la testa” l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) ha istituito la Giornata Mondiale per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, utile a ricordare di ridimensionare gli impegni e a salvaguardare se stessi. “La realtà del lavoro è cambiata: oggi il modo di giudicare una buona performance infatti non è uguale a ieri – spiega Marina Osnaghi, prima Master Certified Coach in Italia – Perché si lavora per obbiettivi con azioni fulminee, decisioni veloci veicolate con poche informazioni che però devono essere efficaci e ponderate. Anche le aspettative elevate e la paura delle intelligenze artificiali che sostituiscono l’operato dell’uomo, rendendolo fragile e spaventato, sono due fattori da non sottovalutare perché il lavoratore si sente improvvisamente obsoleto. I contesti “centrifuga” fanno parte ormai della nostra realtà quotidiana e provocano pressione continua di cui è difficile liberarsi”. Lavorare troppo fa male non solo al fisico ma anche alla mente, tesi supportata dalla ricerca della Melbourne University e pubblicato sul The Guardian, in cui è evidenziato come dopo i 40 anni è bene lavorare solo 25 ore alla settimana. La ricerca, frutto di un sondaggio effettuato su un campione di 6500 lavoratori australiani, si è basata su tre parametri: memoria, abilità percettive e capacità di comprensione di un testo scritto. È emerso che, indistintamente uomini e donne, hanno difficoltà a concentrarsi e il calo della produttività è più che evidente. E se in Svezia la giornata tipica è di 6 ore giornaliere, secondo lo studio condotto dalla University College London il lavoro extra può in casi estremi, uccidere. Come riportato infatti dal The Telegraph, nelle persone che lavorano per troppe ore si può sviluppare un battito cardiaco irregolare che può aumentare la possibilità di ictus, insufficienza cardiaca e demenza. I ricercatori hanno riscontrato, esaminando oltre 85mila uomini e donne seguiti per 10 anni in cui venivano registrati orario di lavoro e situazione cardiaca, che chi lavora più di 55 ore settimanali ha il 40% in più di probabilità di sviluppare fibrillazione atriale con vertigini e mancanza di respiro. Pericoli concreti dunque, non solo da un punto di vista fisico ma anche psicologico: il risultato è quello di sentire che la vita si stia letteralmente consumando, sconfinando in uno stress senza fine. Quante sono dunque le ore che il lavoratore può sopportare senza pagarne le conseguenze? Secondo lo studio dell’Australian National University Research School of Population Health pubblicato sul Time, emerge che la soglia massima è di 39 ore settimanali, oltre la quale potrebbero sorgere i primi problemi. Ma come affrontare al meglio i ritmi frenetici senza farsi travolgere? “Il nostro migliore amico? Siamo noi: possiamo diventare flessibili, cambiare idee e il nostro modo di vivere per diventare bravi a orientarci nella confusione – prosegue la master coach Marina Osnaghi – in un’epoca in cui si parla di Great Place to Work e di welfare aziendale, il lavoratore si trova spesso inserito in contesti tutt’altro che ottimali con ritmi di lavoro prolungati; a volte indifferenziati tra giorno, sera e weekend, permeati dall’ansia di primeggiare e dover tenere a bada la frustrazione di conflitti e giudizi negativi, caratteristici di una cultura che non conosce le regole di base dei feedback. Dunque cosa fare per ritrovare la normalità? La soluzione è trovare spazi di decompressione, iniziando dalle piccole cose come smettere di mangiare di fronte al pc o non pranzare affatto, per arrivare alle grandi e complesse come cambiare prospettiva mentale e imparare a convivere con la pressione dei nostri tempi con cui tutti ci dobbiamo misurare ed essere in grado di commutare la velocità e il caos da anomalia a normalità”. ECCO INFINE IL DECALOGO DELLA MASTER COACH MARINA OSNAGHI PER ALLEGGERIRE LO STRESS LAVORATIVO: 1.SOSPENDI LE ATTIVITÀ Non lavorare al pc nei 90 minuti precedenti al momento di andare a dormire perché lo schermo, la luce e la pressione di terminare ‘svegliano’ il cervello 2.LIBERA LA MENTE Ci sono momenti in cui non devi lavorare ma lasciar spazio a nuove idee: illustri personaggi del passato hanno prodotto le loro invenzioni nell'inattività 3.VIVI LA TUA CREATIVITÀ In essa risiede la più grande fonte di soddisfazione personale perché ci prendiamo del tempo per fare ciò che ci piace 4.FERMATI Ogni volta che senti arrivare stress, paura, preoccupazione o panico inizia a respirare profondamente. Manda il respiro in ogni parte del corpo, specialmente dove senti tensione 5.DECOMPRIMI e pianifica la tua personale cura Detox: gestisci lavoro e riposo in maniera differenziata e pianifica anche tempi di inattività 6.UTILIZZA IL FEEDBACK di riconoscimento, che ti obbliga a concentrarti sul positivo ed utilizzare il problema per migliorare senza accanirsi sulla mancanza di soluzione 7.METTI IL FOCUS SULLA SOLUZIONE Se vivi evitando fallimento e guai ti concentri sulla cosa sbagliata: devi concentrarti sulla cosa migliore da fare 8.SEMPLIFICA Quando le cose si complicano fermati e cerca una modalità più semplice: nelle cose complicate si nasconde parte del problema 9.CONSAPEVOLIZZA la ‘realtà sostenibile’. Se c’è un’aspettativa c’è anche il rischio di disattenderla quindi successo e fallimento vanno accettati come parte dell’esistenza 10.TRASFORMA LA PROSPETTIVA DEL PROBLEMA in gestione del limite, tuo e degli altri. La realtà è fatta di limiti come di opportunità: vanno gestite entrambe contemporaneamente e senza perdere di vista la possibilità di soluzione.
La nuova stagione della serie televisiva di grande successo “Gomorra”, la numero quattro, andrà in onda all’inizio del 2019 e la produzione sta cercando ancora comparse da impiegare nelle previste location cittadine. Si comincerà a girare in questo mese di aprile per chiudere l’andamento dei 12 episodi per annualità, dopo gli anni 2014, 2016 e 2017. “Gomorra”, serie televisiva sulla criminalità organizzata con al centro la camorra napoletana, prodotta da Sky, Cattleya, Fandango, LA7, Beta Film, ha debuttato il 6 maggio 2014 con la messa in onda su Sky Italia degli episodi diretti da Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini con questi principali personaggi ed interpreti: Ciro Di Marzio, Marco D’Amore; Pietro Savastano, Fortunato Cerlino; Gennaro Savastano, Gennaro Espsosito; Salvatore Conte, Marco Palvetti; Immacolata Savastano, Maria Pia Calzone. Dal 10 maggio 2016 al 14 giugno si è avuta la seconda stagione la serie è stata trasmessa contemporaneamente su Sky Atlantic e Sky Cinema 1. Dal 31 marzo a 5 maggio 2017 la seconda stagione è andata in onda anche su Rai Tre, il venerdì in prima serata. La produzione televisiva è ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano “Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra” edito da Mondadori nel 2006 e che ha venduto oltre due milioni di copie in Italia e dieci milioni all’estero, tradotto in 52 paesi è ormai un best seller internazionale. Gomorra è diventato poi anche un film diretto da Matteo Garrone, lo stesso autore della sceneggiatura insieme a Roberto Saviano. In prima visione il 16 maggio 2008, quello stesso anno al Festival di Cannes di quell’anno conquista il premio della critica mentre il pubblico gli tributa un grande successo per la soddisfazione degli autori del regista e degli attori: Massimo Gaudioso, Maurizio Braucci,Ugo Chiti, Gianni Di GregorioGregorio e tutti gli altri. Per “Gomorra 4” probabilmente ci sarà il ritorno da regista di Marco D’Amore dato che a fine di terza stagione il suo personaggio, Ciro l’Immortale, evidentemente abbattuto, non si è dimostrato all’onnipotenza del nome. Si vocifera che dirigerà gli ultimi due dei dodici episodi. Intanto ci sono stati gli ultimi provini. Nella trascorsa settimana a centinaia sono giunti a Scampia per i casting tenuti venerdì, 30 marzo, presso l’Associazione “Progetto per la vita”, all’interno dell’Officina delle Culture intitolata a Gelsomina Verde (Napoli 1982-2004) innocente vittima di camorra, torturata e uccisa durante la cosiddetta “Prima Faida di Scampia”. La massiccia partecipazione, dei tanti che hanno colto la possibilità di entrare nel cast della serie, si è ripetuta registrando circa 400 partecipanti ai provini del Centro Storico di Napoli, giovedì 5 aprile, presso la Chiesa di Santi Pellegrino ed Emiliano dei Farmacisti nel vico San Pellegrino e San Paolo n° 9 una traversa di Via Tribunali. Infine sabato 7 aprile al Maybe Interior Caffe di Sant’Antimo l’ultimo casting prima di riscaldare i motori per iniziare a girare. Il giornalista e sociologo che è andato all’appuntamento di Napoli https://www.youtube.com/watch?v=3vzz8mtmIuU ha dichiarato che “c’è sempre una grande partecipazione di fan di ‘Gomorra la Serie’ che attraverso questi provini sperano di partecipare al set vivendo l’emozione di condividere, sia pure per poco, la prossimità ai loro beniamini attori. Mentre ci sono giovani già in via di formazione o con piccole partecipazioni che aspirano a progredire nella loro crescita artistica. Di certo Napoli è storicamente un ricco vivaio di attori e attrici, che spesso non trova sbocchi lavorativi. Ora la città sembra stia ritornando ad essere prediletta per location di diverse produzioni cinematografiche italiane ed estere, infatti sono circa 500 quelle attivate negli ultimi tre anni sotto il sole partenopeo. Ma c’è una grande novità amministrativa a far crescere ancor di più le aspettative: la nascita per l’Ufficio Cinema del Comune del 'Cohousing Cinema Napoli', che, con wireless e satellite, da Palazzo Cavalcanti in Via Toledo lancia la sfida alle città concorrenti, si rafforza come polo attrattore amplificando al massimo l’accoglienza e l’accompagnamento degli addetti ai lavori. Complimenti al Sindaco Luigi de Magistris ed all'Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele che hanno voluto la realizzazione di questo progetto di altissima qualità”.
Questa mattina, martedì 3 aprile i lavoratori della Auchan di via Argine a Napoli hanno richiesto la presenza urgente del Governo Regionale dopo che l 'azienda ha annunciato all'inizio dei turni, la chiusura del punto vendita, entro il 30 aprile 2018. Unito allo sgomento dei 153 lavoratori coinvolti, l'indignazione della Regione verso una notizia che sembra lasciare pochi margini di trattativa, stando al comunicato diffuso dall'azienda. L'assessore al Lavoro Sonia Palmeri, attivata dai lavoratori, è accorsa sul luogo di lavoro per ascoltare le ragioni dei lavoratori e la posizione dell'azienda. Al termine di un serrato confronto con tutte le parti coinvolte, il Governo Regionale ha ribadito un fermo no alla chiusura dell'ipermercato ed insieme al l'assessore alle Attività Produttive Amedeo Lepore si procederà a chiedere ad horas un tavolo presso l’unità di crisi nazionale per scongiurare l'ennesimo attacco al tessuto produttivo campano.
Accolto calorosamente ed entusiasticamente da una platea numerosa che ha fatto registrare il sold out presso Complesso monumentale di S.Anna dei Lombardi il Concerto di Pasqua realizzato dall’Associazione Culturale Noi per Napoli,il 25 marzo nella domenica delle Palme! Cornice ideale, per questo evento indimenticabile, è stata la stupenda Chiesa S.Anna dei Lombardi con il gioiello della cinquecentesca Cappella del Vasari, oggetto della Visita guidata che ha preceduto il Concerto : tante sono state le componenti del grande successo ed accoglienza di questo Concerto di Pasqua, quali l’eccellente e magistrale bravura degli interpreti, gli artisti lirici Olga De Maio soprano e Luca Lupoli tenore, anche in veste di organizzatori rappresentanti di Noi per Napoli,oltreche di esecutori, accompagnati dall’Orchestra San Giovanni e dal Coro Vox Artis diretti dal M° Keith Goodman,con Donato Inglese cornista, interventi storici curati dal giornalista Giuseppe Giorgio. Si sono esibiti in un ricco e variegato repertorio che ha spaziato dal genere sacro a quello sinfonico con brani di autori quali Caccini, Pergolesi, Haendel, Haydn, Mozart, Franck, Rossini, Mascagni, trasmettendo al pubblico autentiche emozioni, toccando i loro cuori con sfumature espressive di rara bellezza e raffinatezza interpretative: per citarne qualcuno in particolare, la toccante Ave Maria di Caccini, eseguita impeccabilmente dal soprano Olga De Maio, il rossiniano Domine Deus, cantato dalla duttile voce del tenore Luca Lupoli, il virtuosistico Concerto di Mozart per corno ed orchestra k41 eseguito dall’ esperto cornista Donato Inglese e alcuni brani corali, Ave Maria di Haydn e The Glory of the Lord di Haendel, dal preparato Coro Vox Artis,diretti con equilibrio e giuste dinamiche dal M° Keith Goodman. Un grande successo quindi per questo Evento che ha visto fondersi arte, con la Visita guidata, musica e canto, con il Concerto, solidarietà, perché ha avuto una finalità benefica e cioè quella di impiegare una parte del ricavato per acquistare generi di prima necessità per la mensa della Caritas dei senzatetto di S.Chiara in piazza del Gesù: la musica e l’arte diventano cosi strumento di condivisione e solidarietà e non sono solo fini a se stesse, come e pura esibizione estetica e sfoggio di bravura, ma colgono nel segno proprio il messaggio della Santa Pasqua, il dono di se e di ciò che si ha per aiutare i più bisognosi! Questo il messaggio che ha voluto lanciare L’Associazione Culturale organizzatrice ed ideatrice dell’ evento Noi per Napoli, da sempre impegnata in questo genere di iniziative, ed unanimemente accolto dal numeroso pubblico intervenuto! Auspichiamo che possano essere portati avanti altre iniziative e progetti similari, volti sempre ad essere un veicolo non solo di cultura ma anche di umanità e solidarietà!
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