Venerdì, 02 Giugno 2017 10:26

Il Napoli ha già vinto, ecco perchè

Sarà pur vero che nelle competizioni sportive ci si ricorda solo dei vincitori e dei trofei conquistati, ma in alcuni casi le gesta delle altre contendenti non può e non deve finire nei meandri oscuri della memoria. Questa sfortunata stagione del Napoli è troppo pregna di record e primati per non essere celebrata e annoverata, negli anni che seguiranno, tra le gesta più belle ed inaspettate del calcio italiano: record di punti ottenuti in un campionato nella storia del club partenopeo (86), record personale di vittorie in un campionato (26), miglior possesso palla complessivo di questa Serie A (56,2%), maggior numero di marcature in Serie A (94), squadra “capolista” del girone di ritorno con ben 48 punti conquistati (cinque in più della Juventus). I soliti detrattori potrebbero legittimamente perorare la tesi riguardante il fatto che in questo campionato tre squadre nel girone di andata (Palermo, Pescara e Crotone) e quattro squadre in quello di ritorno (Palermo, Pescara, Empoli e Genoa) siano state de facto spettatori non paganti, fungendo da semplici “regala-punti” a tutte le compagini di media ed alta classifica. Tuttavia va rammentato sia che non tutte le prime dieci squadre di questo campionato hanno fatto registrare un incremento di punti rispetto alla scorsa stagione (vedi ad esempio Fiorentina con -4 punti, Inter -5 punti e soprattutto la vincitrice Juventus la quale ha totalizzato gli stessi punti rispetto a un anno fa nonostante il tasso tecnico generale delle squadre di bassa classifica sia ulteriormente diminuito e nonostante un mercato estivo sontuoso e oneroso) e sia che nessuna di esse ha subito una spoliazione tecnica pesante come quella toccata dagli azzurri rispetto alla stagione precedente, i quali hanno perso dapprima l’attaccante più rappresentativo e prolifico della scorsa edizione della Serie A e successivamente, come se non bastasse, anche il suo sostituto per infortunio a inizio campionato. Ciò che ha fatto Maurizio Sarri dunque, senza un attaccante di ruolo per tutto il campionato, è un vero capolavoro tattico, una favola inattesa che molto di rado si ottiene dagli spietati algoritmi matematici che regolano le dinamiche calcistiche. Stavolta, come non mai, le premesse per essere protagonisti indiscussi del prossimo campionato sembrano realmente fattibili e concrete. Con un paio di innesti di livello internazionale in difesa si debellerebbe l’unico grande punto debole dei partenopei, i quali così avrebbero tutte le carte in regola per soverchiare la lunga egemonia dei bianconeri che, prima o poi, dovranno pur affrontare una naturale e funzionale fase di transizione tra vecchio e nuovo ciclo.
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