A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale,"il Vesuviano" avvia una campagna di presentazione tra alcuni dei candidati in lizza nelle amministrative per il capoluogo campano. Una scelta difficile per i cittadini napoletani che tra una giungla di nomi e liste e simboli dovranno scegliere i rappresentanti cittadini all'interno del parlamentino cittadino. Partiamo da Luigi Masiello, generale dell'Esercito Italiano in congedo il quale dopo una fulgidissima carriera con le stellette ha deciso di scendere in campo per supportare la colazione di centrosinistra capeggiata dalla Valente.  Napoli Popolare è la lista con la quale l'ex ufficiale dell'Esercito ha deciso di scendere in campo. Un cuore giallo che si incaglia  nello sfondo azzurro è il simbolo di questa lista che è espressione del mondo dell'associazionismo e dei valori napoletani. Una laurea in sociologia ed una in scienze delle comunicazione fanno di Luigi Masiello una personalità di elevato spessore in una tornata elettorale in cui scegliere il candidato ideale diviene impegno assai arduo. Impegnato in tutte le missioni  di pace che agli inizi degli anni novanta videro l'Esercito Italiano in prima linea per risolvere le controversie tra i neonati stati dell'est europeo, Masiello in servizio assunse i delicatissimi incarichi in scenari internazionali quali la Bosnia Ergegovina, il Kosovo e Macedonia. Missioni di pace che gli valsero numerosi riconoscimenti tra i quali le croci d'argento e di bronzo al merito dell'Esercito. Ischitano di nascita Luigi Masiello oltre alla vita militar ha coltivato numerosi interessi sia nel campo sociale che nel mondo dell'informazione. È iscritto infatti nell'ordine dei giornalisti professione che ha svolto collaborando con prestigiose testate quali il Roma ed il Corriere di Caserta, quotidiani presso i quali ha curato diversi servizi e corrispondenze proprie dal fronte delle missioni estere. Il suo programma elettorale è incardinato su 5 caposaldo qui riportati in ordine di priorità: lavoro per i giovani (per migliorare la formazione dei giovani per un loro inserimento nelle Istituzioni e nel mondo del lavoro in genere. Supporto alla famiglia (Attraverso la cooperazione edilizia aiutare le famiglie nella realizzazione della prima casa o del box- auto pertinenziale a Napoli, quest’ultimo in particolari contesti urbani privi di parcheggio). Supporto alla piccola impresa (Sostenere le istanze provenienti dal mondo delle associazioni di categoria, facilitando una semplificazione procedurale e utilizzando i fondi europei). Attenzione alla Salute (dedicare particolare attenzione alle intolleranze alimentari, adeguandone l’inquadramento normativo tra le malattie sociali). Recupero dell’Ambiente urbano ( Facilitare l’intervento diretto dei cittadini, al fianco degli Enti Locali e riuniti in cooperative, per procedere alla riqualificazione di “porzioni” delle attrezzature urbane dei nostri quartieri). 

Come recuperare e valorizzare il patrimonio archeologico vesuviano? Ne parliamo questa sera a "Terra Mia" la trasmissione di promozione della cultura e della storia vesuviana che riparte dopo la breve sosta primaverile. Nella nuova edizione saranno diverse le novità nel talk show più amato dai vesuviani. La puntata di questa sera ha tra gli ospiti il Prof. Gennaro Barbato esperto archeologo del territorio ed il giornalista Francesco Servino noto per le sue campagne a difesa dell'ambiente e del patrimonio naturalistico dell'area vesuviana. Nella seconda parte del programma Antonella Bianco intervista lo scrittore Tonino Scala autore di un bellissimo libro ambientato proprio nell'area vesuviana.  Il programma sarà ,come sempre,  arricchito dalle incursioni poetiche del regista Mario Grazio Balzano. Novità in assoluto lo studio di registrazione che è stato realizzato all'interno della redazione del nostro giornale. La regia è curata da Pasquale Stanziano coadiuvato dal reporter Giacomo Acunzo. L'appuntamento,  quindi per questa sera alle ore 21:40 su Italia Mia canale 274 in Campania e 187 nel Lazio. 

 

Odissea Frecciarossa: Roma-Napoli in 4 ore!

Martedì, 10 Maggio 2016 19:27

Odissea senza fine per i viaggiatori del treno Frecciarossa 9525 partito oggi pomeriggio da Roma Termini qualche minuto prime delle ore 15 e giunto a Napoli Centrale alle ore 19. Oltre quattro ore di viaggio (e ben tre di ritardo rispetto all'orario ufficiale di arrivo previsto) a causa di un problema alla rete dell'alta velocità che ha costretto Trenitalia ad instradare il treno sulla storica linea Roma-Napoli via Cassino. E da qui inizia l'incredibile disavventura per i tanti viaggiatori. Poche informazioni a bordo, velocità ridotta a poco più di un regionale veloce ed una sosta imprevista durata quasi 40' nell'anonima stazione tra le campagne di Cancello (nella foto), snodo ferroviario di tante linee secondarie campane. Viaggiatori a dir poco imbufaliti con taluni che hanno preferito cambiare vettore (come il consigliere regionale Schiano) per raggiungere Il capoluogo campano. Viaggiatori disperati per il pesante ritardo che preannunciano già esposti e denunce per questo viaggio incredibile tra remote stazioni di provincia o poco più di 70 km orari per quello che sarà ricordato come il Frecciarossa più lento della storia ferroviaria italiana che ha viaggiato tra Roma e Napoli il 10 maggio del 2016!

Passione, entusiasmo ed energia: queste ,le caratteristiche di un piccolo gruppo di giovani volontari campani. L’Associazione Ampio Raggio ,costituita nel gennaio 2015, agisce sul territorio locale e all’estero ,per alleviare le sofferenze e sopperire ai bisogni primari delle popolazioni bisognose. Sempre in prima linea tra le Organizzazioni di Volontariato locali,realizza progetti umanitari, ed è proprio grazie ad uno di essi, ”Ponte della solidarietà Italia-Libano, ed alla presenza e lavoro concreto del Presidente Dott. Antonio Pio AUTORINO, (militare effettivo al Reggimento Logistico della Brigata Taurinense, promotore di numerosi progetti in ambito umanitario nazionale ed internazionale)che l’Associazione è riuscita ad arrivare nelle terre sopraffatte dagli  stenti e dalla povertà della guerra portando un contributo concreto e tangibile. Ed è cosi’ che nei giorni scorsi è avvenuta la prima donazione del progetto, che ha ricevuto il patrocinio morale dalla Regione Campania, dal Comune di Scafati, dal CSV di Napoli, dall’Accademia Bonifaciana presieduta dal Cav. Dott. Sante DE ANGELIS ,dall’Associazione Nazionale Autieri d’Italia presieduta dal Ten. Gen. Vincenzo DE LUCA e dall’Associazione Nazionale Alpini presieduta da Sebastiano FAVERO,. Molte le collaborazioni ricevute,in sede di organizzazione e realizzazione: si ringrazia la Protezione Civile Gruppo “Lucano” presieduta dal Dott. Giuseppe PRIORE, l’Associazione Senza Frontiere Onlus presieduta dal Rag. Ubaldo FLORIO ed il Forum dei Giovani di Scafati presieduto dal Dott. Francesco VELARDO. Apprezzatissima l’attività che ha riguardato la donazione di numerosi capi d’abbigliamento e scarpe da donna al termine del meeting organizzato presso la struttura del Social DevelopmentCentre sito nella località di Bint Jubail alla presenza della Direttrice Mrs Nahda BAZZI e di numerose autorità Civili e Militari.  L’ idea è stata subito accolta con entusiasmo dal Comandante del Gruppo Supporto di Aderenza in Libano Col. Sergio CONTE e dal Comandante della Compagnia Comando e Supporto Logistico  Cap. Marco GRECO. Determinante l’impegno  della cellula CIMIC in Libano Comandata dal Ten. Col. Marcello NEBBIOLO e dal Magg. Vito SAMARELLI (un nucleo che coordina attività tra civili e militari all’estero). L’iniziativa attraverso un gesto semplice ma fortemente simbolico l’Associazione Ampio Raggio ha cosi’voluto valorizzare e promuovere la libertà e la dignità della donna soprattutto in queste terre, dove troppo spesso viene dimenticata.

 

Partirà ufficialmente domani mattina l'avventura dello SBIKS Team all'interno del Redbull can you make it (si può fare) la strampalata iniziativa promossa e sponsorizzata dalla nota compagnia che distribuisce la bevanda che piace ai giovani. L'impresa dei componenti dello SBIKS team- trio vesuviano composto da Nunzio Fusco di Poggimarino, Francesco Girardi di Terzigno e Giuseppe Coppola di San Giuseppe Vesuviano - è alquanto singolare: i giovani vesuviani che rappresenteranno l'Italia Meridionale dovranno percorrere 1000 km in una settimana con partenza da Praga ed arrivo fissato a Parigi. Un tour per l'Europa che sarà affrontato senza denaro, senza cellulari, senza mezzi di trasporto e senza alberghi prenotati. L'unica risorsa a disposizione di questi temerari saranno le Red Bull che rappresenterà la valuta di scambio per riceve servizi, passaggi ed accoglienza. Zaino in spalla, sorriso sulle labbra e bandiera delle DueSicilie al seguito perché per loro è un orgoglio sentirsi meridiani. "Siamo stati scelti tra tanti partecipanti e questo ci inorgoglisce, dichiarano in corso questi impavidi studenti universitari , siamo felici e carichi per affrontare questa avventura e cercheremo di dare lustro alla nostra terra." Alla manifestazione oltre allo SBIKS Team in rappresentanza del Sud Italia, parteciperanno altre 4 squadre italiane insieme ad altri 160 team selezionati in ambito mondiale. Una sorta di gara in giro per l'Europa che partità domani mattina dal centro di Praga. Per seguire il team duicioliano basterà collegarsi sulla pagina Facebook dello SBIKS team oppure sul sito istituzionale della Red Bull che di tappa in tappa aggiornerà gli utenti. 

Trenta scuole del territorio vesuviano e nolano coinvolte, migliaia di studenti e più di venti associazioni ed enti non-profit di tutta la Campania partecipanti e un tema, “Siamo tutti migranti”, che è un invito alla riflessione e all’impegno civile. Prende il via il prossimo 7 aprile e terminerà l’11 la quarta edizione  del Festival dei diritti dei ragazzi, organizzata dall’Ufficio Scuola della Diocesi di Nola, dalla Cooperativa Sociale Irene’95 e dal Comune di Nola, col patrocinio della Regione Campania. Uno spazio/tempo annuale fisso di confronto, riflessione e, soprattutto, di incontro sui diritti dei bambini, dei ragazzi e dei giovani, affinché cresca l’attenzione alla tutela dei loro diritti e al loro protagonismo nella comunità.

L’iniziativa si terrà in piazza Duomo, a Nola, ma nel corso del Festival ci saranno numerosi incontri e convegni in vari luoghi della città bruniana. 

Alle 9,30 di giovedì 7 aprile si terrà la festa di apertura, alla quale parteciperanno gli studenti e i docenti delle scuole coinvolte, gli organizzatori e i rappresentanti dell’amministrazione comunale (il sindaco Geremia Biancardi e l’assessore all’istruzione Cinzia Trinchese):  piazza Duomo diventerà festosa, giocosa, colorata, musicale, per affermare il diritto di tutti i ragazzi a vivere “senza frontiere”. 

Alle 17,30 dello stesso giorno, nell’atrio del palazzo municipale ci sarà il primo incontro del Festival, al quale parteciperanno Virgilio Marone (Direttore Ufficio Scuola Diocesi di Nola),  Paolo Mancuso (Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nola), Elena de Filippo  (Presidente Cooperativa Sociale “Dedalus”), Sergio Serraino (Responsabile Ambulatorio Castelvolturno), Francesco Dandolo  (Responsabile Migrazioni Comunità di Sant’Egidio – Napoli). Modera Fedele Salvatore della Cooperativa Sociale Irene ’95.  Alle 20,30, invece, nel teatro Umberto sarà messo in scena lo spettacolo “Memoria Migrante”, allestito dagli studenti di quattro scuole di Cicciano, Marigliano, Casamarciano e Nola.  Il Festival proseguirà, poi, con altri convegni, spettacoli, concerti, laboratori di studio, eventi sportivi. Venerdì 8 aprile, nel palazzo vescovile di Nola, alle 9, è previsto anche l’intervento, tra gli altri, dell’assessore regionale alle politiche sociali Lucia Fortini.  Lunedì 11 aprile ci sarà l’ormai consueto finale, con la marcia dei diritti dei ragazzi, a partire dalle 9,30 in piazza Duomo: presenti migliaia di giovani e giovanissimi, con la partecipazione del sindaco di Nola Geremia Biancardi, del Procuratore della Repubblica Tribunale di Nola Paolo Mancuso e di  Sua Eccellena Monsignor Beniamino Depalma, Arcivescovo di Nola. Alle 18,30, nell’atrio del palazzo municipale, la festa di chiusura del festival, con esibizioni teatrali e musicali e una mostra fotografica.

 

(Enzo Torre) Campionato Primavera: Ternana-Napoli (1-2). Non solo umbri contro napoletani, ma anche campani contro napoletani, per non parlare del duello tutto terzignese: Tammaro –Polizzi. La partita, molto combattuta e sentita, si sciorina anche su queste rivalità sentite e capricciose. Nella Ternana la componente campana è accentuata. C’è il “talentino” Antonio Palumbo (’96, centrocampista), cresciuto negli “Amici di Mugnano”, per essere poi svezzato nella Mariano Keller.  Seguito, provato e riprovato dal Napoli in età Allievo, poi preso dalla Ternana insieme con l’attaccante Simone Russini (’96, ex-Paganese). Palumbo nell’occasione è assente, aggregato fisso alla prima squadra, anzi prossimo al gran salto in Seria A. Lo insegue il Genoa che ha già offerto più di un milione di Euro. L’affare si chiuderà a luglio e questo centrocampista totale ed intelligente seguirà le orme di Izzo e Mandragora sotto la Lanterna. C’è poi il coriaceo difensore centrale di piede sinistro: Antonio Terracciano (’97, nolano). Anche lui cresciuto nella Mariano Keller, anche lui a lungo monitorato dal Napoli che lo prova in diversi Tornei di calcio, ma finito poi alla Ternana insieme con un altro prospetto molto intrigante: l’attaccante Manuel Guillari (’96, ora all’Aversa Normanna). E c’è il “nostro” Gianluca Polizzi, da Terzigno,  (’98, attaccante potente e combattivo) sempre assetato di gol e di cavalleresche battaglie. Ma di Terzigno è anche un esterno del Napoli, per la prima volta titolare: Mario Tammaro (’98, appena arrivato al Napoli, in prestito dal Carpi, via Genoa). E’ un autentico derby, non certamente “fratricida”, non propriamente diretto, ma asetticamente combattuto a distanza. Tammaro viene schierato sulla destra nel tridente d’attacco, secondo attitudini. Ragazzo educato, tranquillo, sereno,  pensa solo a sfruttare questa occasione da titolare. Sa che l’allenatore Saurini da lui si aspetta un rendimento qualitativo e trainante e cerca di non deluderlo. L’avvio è promettente. Tammaro sul suo lato lavora e riparte, scatta e crossa con bella corsa e facilità di battuta, ispira  i compagni ed è sempre nel vivo del gioco, mandando in rete l’interno Luise (7’). Il suo è un avvio allettante, foriero di prospettive interessanti. Ma il destino decide di fermarlo. Una botta dolorosa  e subdola lo mette presto fuori gara. La sua partita finisce al 20’, lasciando, però, baluginare interessanti prospettive. Ed allora resta in campo a duellare da solo l’altro terzignese, Polizzi, contro la retroguardia azzurra. E’  una lotta impari , tutta fisica, tutto ardore. Polizzi cerca la rete in tutti i modi: di piede, di testa, di forza, d’astuzia. Riesce comunque a propiziare la rete della bandiera di Tedesco (87’). Due belle prove per i ragazzi di Terzigno, impreziosite dai due assist. Per un confronto personale finito in pareggio, anche se alla fine numericamente prevale la formazione di Saurini. Restano comunque i loro esempi di nitore tecnico e ritrovata inventiva (Tammaro), mentre dall’altra parte viene evidenziata una feroce carica di aggressività e determinazione (Polizzi nella foto).

(Salvatore Violante) Già il titolo, ed i titoli hanno quasi sempre voglia di indicare un itinerario, ci pone davanti un’antinomia: l’adolescenza che è il momento della vita dove il sogno convive con la vitalità, e la notte dove il tutto prende corpo raggrumandosi in un mare di nulla, dove le cose perdono forza e contorni e di esse è possibile ricavare solo il sentimento, il disegno che la memoria tratteggia, per una scintilla acuita d’affetto. Sembrerebbe un libro che cerca il poetico nella potenziale differenza tra due tempi diversi, nella energia che due poli opposti possono innescare. Certamente c’è anche questo, ma non lo ritengo unico imputato. Io credo che la poesia in questo libro sia frutto di un movimento, di uno spostamento di piani di lettura, di una riemersione di significati che dal piano di storie vissute si accendono per un istantaneo flashback e riemergono in quel nulla informale della camera oscura che è la notte, proponendosi in una surrealtà assoluta. La storia, così, da minuscolo evento privato, si fa icona di un sentimento assoluto.

-(…) Quel mondo risorge

come una partita di calcio

sul nostro campetto sotto casa

il sudore incolla foglie e capelli, mentre

i maschi corrono a perdifiato.

Il tempo è in quel concentrato assoluto,

fermo e preciso, come

il tiro secco in porta.-

 

Sono i versi che fanno la copertina e che quindi, con il titolo,

ne riassumono il senso.

   Luigi Fontanella, ci prende per mano, utilizza parole che fanno da pietre miliari, quel mondo riemerge,  ci dice indicandoci una distanza che non è solo temporale, perché (…) il tempo è in quel concentrato assoluto, / fermo e preciso, come/ il tiro secco in porta-

   La funzione della memoria lavora per accensioni improvvise e copre la distanza temporale in un lampo: il passato si fa presente, i piani si confondono e con essi i loro limiti temporali. Resta solo la sensazione del movimento improvviso come la scia di quel lampo.

   In fondo, anche se non espressamente, Fontanella sembra volerci confessare che vivere è continuamente morire. La memoria, in fondo, ci aiuta a fermare il tempo, confondendone i piani, con scaglie di assoluto che riemergono come tracce residue dello sfaldarsi del mondo perfetto perché - (…) l’adolescenza / è assoluta ed eterna. / È l’unica cosa che resta. -

L’unica che assicura la resurrezione, il miracolo dove: -Brucia il tempo la sua continua imminenza.(…)-

Ma perché sia possibile occorre poco: -C’è solo da percorrere lo spazio./ La vita trasmessa abbraccia la distanza. (…)-

 Badate bene, Fontanella utilizza il verbo abbracciare non a caso. In genere, le distanze, si coprono. L’abbraccio indica che la copertura della  distanza è merito dell’intelletto d’amore; è questo a provocare l’accensione, la scintilla tra i due poli. Così, quello che in fisica è arco voltaico, in poesia è  giusta metafora.

   Ed ecco la notte: avvolge del nulla le cose e ferma i frastuoni.

-La sacra notte invoca

una calma rivolta: una sirena

che chiama a raccolta i seguaci del nulla

i secondini del nostro quadrato. (…)-

   Et voilà le mystère: la notte per Fontanella è sacra perché rende possibile il sacrario; è sirena perché disturba l’attenzione dell’intelletto di ragione (i secondini del nostro quadrato) dalla custodia del nostro recinto visivo; è sorprendente per chi l’attraversa, assorbe tutto, rende tutto perfetto. La notte riporta all’adolescenza perché accende l’immaginazione dell’adulto, fa riemergere dal nulla bolle di vita ancorandovi le parole.  Questo è il miracolo!   Può proporlo, talvolta, solo la poesia: il profumo di vita compresso in un’ampolla: certo, sono solo parole ma surriscaldate d’amor che move il sole e l’altre stelle. Luigi Fontanella è un maestro.

 

Luigi Fontanella “L’adolescenza e la notte” prefazione di Paolo Lagazzi, Passigli editore 2015 € 12,50Luigi Fontanella vive tra Firenze e New York. È ordinario di Lingua e Letteratura Italiana presso la State University di New York, è poeta, saggista, narratore e traduttore. Un’ampia scelta delle poesie composte tra il 1970 e il 2005 è stata raccolta nel volume riassuntivo L’azzurra memoria (Moretti & Vitali, 2007, Premio Laurentum). I suoi libri più recenti sono Paolo Volponi: L’inedito di New York (Aragno, 2012); Migrating Words. Italian Writers in the United States (Bordighera Press, 2012); Bertgang. Fantasia onirica (Moretti & Vitali, 2012, Premio Prata, Premio I Murazzi); Disunita ombra (Archinto, 2013); L'adolescenza e la notte (Passigli, 2015, Introduzione di Paolo Lagazzi, Premio Pascoli e Premio Giuria-Viareggio);  La morte rosa (Varese, Ed. Stampa, 2015, Prefazione di Maurizio Cucchi). Dirige per Olschki la rivista internazionale di poesia e poetologia italiana "Gradiva", Premio Catullo per la traduzione. Nel 2014 gli è stato assegnato il Premio Nazionale Frascati Poesia alla Carriera

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