Correva  il dí del 18 novembre dell'anno  1787 quando l'allora Re di Napoli Ferdinando IV di Borbone apri le porte della Real Accademia della Nunziatella, diventata poi nel tempo Scuola Militare 'Nunziatella'. Ad oggi il più antico istituto di formazione d'Europa. Una vera e propria eccellenza per la città di Napoli che rappresenta il fiore all'occhiello dell'Esercito Italiano. In essa si formano le future generazioni di comandanti non solo dell'Esercito ma anche della Marina, dell'Aereonautica, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. La formazione di primissimo livello dei frequentatori dei licei militari consente ad un sempre più crescente numero di allievi di accedere, al termine della maturità classica o scientifica,  alla frequenza di corsi per ufficiali presso le  Accademie delle varie Forze Armate e dei Corpi armati dello Stato. La Nunziatella oggi spegne le 228 candeline dalla fondazione e, nonostante la lunga militanza,  ha sempre superato le difficoltà che negli anni si sono succedute a secondo dei cicli della storia. Dai Borbone alla Repubblica Italiana questo glorioso istituto ha mantenuto intatti i valori che ne ispirarono la costituzione ancora oggi fissati nel motto 'Preparo alla Vita ed alle armi'. Ieri come oggi, la Nunziatella si apre alle innovazioni del tempo con immutata passione e rispetto verso la città che la ospita e con la quale ha legato indissolubilmente nel tempo  il proprio nome in un connubio inscindibile che ne esalta inevitabilmente la grandezza.

Ricorre oggi 4 novembre la Festa delle Forze Armate Italiane in coincidenza della fine della prima guerra mondiale che costò all'Italia migliaia di morti.  Il 4 novembre 1918 infatti,  l'impero Austro-Ungarico si arrende e a Padova viene firmato l’Armistizio di Villa Giusti. Dopo circa un anno, nel 1919, a Saint Germain en Laye, viene stabilita l’annessione di Trento e di Trieste all’Italia; si compie l’unità nazionale e la fine di una terribile guerra che vide cadere moltissimi giovani meridionali armati solo di baionette. La prima guerra che vide al fronte i soldati italiani uniti sotto un'unica bandiera. Questa sarà la guerra che consentirà agli italiani di conoscere tre personaggi napoletani legati da un inno nato al fronte (la canzone del Piave): un generale, Armando Diaz chiamato a recuperare posizioni dopo le disfatte causate delle scelte del suo predecessore Luigi Cadorna (piemontese arrogante), un bersagliere Raffaele Gattordo amico di E.A. Mario (pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta) cantautore partenopeo che scrisse in un momento di angoscia per le sorti degli amici al fronte la famosa 'Canzone del Piave'. Inno che divenne leggenda un po' per caso e che legò inconsapevolmente questi tre napoletani. 

Raffaele Gattordo, napoletano nato nel 1890, era un cantante amico di Gaeta e mentre si trovava al fronte in un reparto di bersaglieri cominciò subito a cantare “La leggenda del Piave” del suo amico. I versi patriottici e ricercati, la soddisfazione per la grande battaglia vinta, la musica orecchiabile a tono di marcia fecero sì che in brevissimo tempo la canzone divenisse molto popolare fra le truppe. Il comandante supremo dell’esercito, il generale Armando Diaz, mandò a Mario un telegramma di congratulazioni: «La vostra Leggenda del Piave al fronte è più di un ordine di un generale». Sintetizzando così la spinta motivazionale che ebbe quel l'inno sui soldati al fronte tanto da farlo diventare per alcuni inno nazionale. 

"Il Vesuvio è uno dei vulcani più monitorati al mondo, dorme ed è al primo livello di attenzione, ovvero, in quiescenza - a dichiararlo è il direttore dell'osservatorio vesuviano Prof. Giuseppe De Natale intervistato ieri sera durante il programma 'Terra Mia' in onda su Italiamia- nelle ultime settimane - ha puntualizzato De Natale - sono dovuto intervenire con un comunicato stampa per calmare tante persone insospettite da notizie diffuse tramite blog e siti web rivelatesi del tutto prive di ogni fondamento, addirittura - ha precisato l'esperto vulcanologo- si era messa in correlazione l'attività dei Campi Flegrei con quella del Vesuvio, cosa del tutto infondata sia dal punto di vista giornalistico che scientifico. Preciso che l'ultimo evento sismico apprezzabile di origine vesuviana lo abbiamo registrato nel 1999. Pur conoscendo la pericolosità del Vesuvio e la sua storia che ci obbliga a pensare ad una eruzione che prima o poi potrebbe verificarsi, siamo convinti di poter stimare una eventuale eruzione del Vesuvio con un congruo anticipo tale da permettere una adeguata evacuazione della popolazione della zona rossa. Già nel marzo del 1944 il mio predecessore Imbò lanciò l'allarme prima dell'eruzione durante il periodo bellico pur non avendo a disposizione gli attuali strumenti. Il nostro è uno degli osservatori di vulcanologia  più evoluto al mondo in attività già ai tempi di Ferdinando II di Borbone". Un messaggio chiaro che ieri sera il prof. De Natale ha lanciato ai cittadini vesuviani. La trasmissione condotta da Francesco Gravetti e da Genny Galantuomo è stata  seguita con molta attenzione nell'area vesuviana. Molto apprezzati sono stati gli interventi del sindaco di Terzigno Francesco Ranieri, del coordinatore della Rete dei comitati vesuviani Franco Matrone e dell'esperto nella gestione dei disastri Cesare Augusto Zaccaria. La trasmissione sarà replicata sia  domani mattina che giovedì alle 07:45 sempre su Italiamia (Visibile sul canale 274 in Campania e 187 nel Lazio).

Oggi Il giocatore dell'Udinese Totò Di Natale compie 38 anni. Con queste breve testo vogliamo omaggiare un grande napoletano che ha dimostrato grande attaccamento alla maglia dell'Udinese, società con la quale gioca da nove anni. Con la maglia bianconera Di Natale è andato puntualmente a scrivere da nove anni il suo nome nella classifica dei capocannonieri e sempre a doppia cifra. Una media gol impressionante che fanno di Totò Di Natale uno dei bomber più prolifici della storia della serie A. Un modello da emulare per i giovani, un simbolo di un calcio che lentamente sta perdendo le bandiere di un tempo. Un napoletano che non ha mai perso il legame per la sua città e per la squadra del cuore. A Di Natale facciamo i migliori auguri di buon compleanno auspicando che in questa stagione (che a detta di tanti potrebbe essere l'ultima in serie A) possa battere i due record: centrare per il decimo anno consecutivo la doppia cifra di gol segnati nella classifica dei marcatori e magari raggiungere la ragguardevole cifra di 200 reti nel calcio professionistico. Forza Totò!

Probabilmente aveva scambiato i binari della Circumvesuviana con quelli delle ferrovie dello stato soppressi al traffico da dieci anni lo sbadato automobilista che ieri ha creato difficoltà al traffico ferroviario. Erano da poco passate le 18 quando il proprietario di una passat nera ha improvvidamente parcheggiato la propria autovettura in prossimità della sede dei binari della circumvesuviana lungo corso Da Vinci per andare a disbrigare alcune commissioni. Nel frattempo stava per sopraggiungere da Napoli in direzione Poggiomarino il treno carico di pendolari. Il casellante a questo punto ha avuto il suo bel da farsi per liberare i segnali per far transitare a passo d'uomo il convoglio che è giunto a Poggiomarino con qualche minuto di ritardo. Le barriere infatti si sono fermate sul tetto del l'autovettura attivando di conseguenza il sistema di sicurezza della circolazione dei treni. Sul posto sono giunti i vigili urbani ma nel frattempo l'automobile sta si era prontamente dileguato. Una leggerezza che potrebbe costargli comunque una pesante sanzione amministrativa vista la presenza di numerosi ed increduli testimoni.

Giungevano a fiotti, le persone, con il loro carico di curiosità da colmare, con la loro sete di nuova conoscenza da calmare. Nessun posto è rimasto vuoto, non c’è stato uno sguardo che abbia fatto ritorno a casa deluso. Si è svolta domenica 11 ottobre presso lo Sweet Club, sito a Terzigno in via Zabatta, la presentazione dell’ultimo lavoro di Salvatore Violante, Per un’isola futura, prima traduzione italiana dell’opera francese Pour une île à venir dello scrittore e docente accademico Benoît Conort. Dispiegando le pagine di questo libro, il lettore è immerso sin da subito in un parallelismo linguistico: corrono di fianco ad uguale andatura, con sincronia nei movimenti -un salto al verso successivo, una pausa invisibile, una parola che apre un mistero e ne chiude mille- i pensieri di Conort, lesti ad emettere il loro canto e, da un’isola vicina, Violante ascolta, interpreta, riferisce. E’ la lentezza delle immagini a permettere il viaggio che parte dagli occhi e arriva alla dimensione foglio-inchiostro, perdendosi nelle parole stampate, come profezie da svelare: un viaggio di così brevi distanze spaziali davanti a noi, ma così lungo e pieno di posti da vedere dentro di noi. Perché la poesia è tutto ciò che c’è dietro il visibile: in quella superficie fatta di impercettibili millimetri che si annida tra l’irrealtà del foglio bianco e la realtà dell’inchiostro che vi si posa sopra in una danza dai passi sempre inaspettati. Nel corso della presentazione, accanto al poeta e traduttore Salvatore Violante, hanno dato il loro contributo scientifico, con la spiegazione di passi scelti, oltre che di figure e immagini presenti nel contesto specifico e ampliate all’intero mondo poetico riguardante il binomio poetico Conort-Violante, il Prof. Marcello Carlino, docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università “La Sapienza” di Roma, e il Prof. Annibale Rainone, docente all’Università di Salerno. Entrambi sono stati motivo di una viva attenzione sui volti del pubblico presente, con nozioni accademiche, considerazioni rare a sentirsi nei discorsi quotidiani, inattese, di vita. La voce di Mariograzio Balzano, sicura ed indispensabile presenza recitativa per la rassegna culturale organizzata  da “Il Vesuviano”, si è diffusa tra la platea attraverso la lettura di alcune delle liriche che compongono l’opera. Il secondo appuntamento della rassegna è stato moderato da Genny Galantuomo, direttore de “Il Vesuviano”, e Antonella Bianco, giornalista per “Il Vesuviano”.

Tragico incidente nel modenese la scorsa notte che è costato la vita a Giusy Bifulco 25enne originaria di Terzigno emigrata a Castelfranco Emilia per seguire la famiglia. Il papà Gennaro era molto conosciuto nella città vesuviana avendo gestito per anni il noto pub "Duble Face" in via Diaz. Un incidente avvenuto in piena notte quando la giovane Giusy, di ritorno dal turno di servizio presso il fast food  in cui  lavorava, imboccata via Martiri Artioli a bordo della sua Fiat doblò ha impattato violentemente contro un fuori strada guidato da un 36enne rimasto illeso. Sul posto sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco ed i carabinieri ma per la giovane terzignese non c'è stato nulla da fare. Sulla dinamica dell'incidente indagano i militari dell'Arma ma da una prima ricostruzione sembrerebbe che il Doblò guidato da Giusy, per cause ancora da accertare, abbia invaso la corsia opposta. Sgomento anche a Terzigno dove risiedono i parenti della famiglia Bifulco molto conosciuta in città. 

Si è tenuto questa mattina, a Palazzo Santa Lucia a Napoli, sede della Regione Campania, un incontro informale tra il Generale di Corpo D’Armata, Luigi Francesco De Leverano, Comandante del 2° Comando Forze di Difesa (2°FOD), ed il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. 

L’incontro è diventato un momento di confronto ed analisi rispetto alla questione sicurezza in Campania, passando attraverso l’operazione “Strade Sicure” che gli uomini dell’Esercito Italiano stanno portando avanti dal 2008.

In particolare, si è focalizzata l’attenzione sull’esigenza “Terra dei Fuochi” altra attività operativa che vede impegnati 200 soldati in pattugliamenti, diurni e notturni, in supporto alle Forze dell’Ordine, nelle province di Napoli e Caserta.

Il Generale De Leverano ed il governatore De Luca si sono ritrovati concordi sulla validità dell’impiego, sempre più costante, dell’Esercito Italiano in concorso alle Forze dell’Ordine per assicurare più sicurezza attraverso controlli delle aree metropolitane, pattuglie, sorveglianza fissa e dinamica al fine di prevenire e contrastare i reati contro l’ambiente e la criminalità organizzata in Campania.

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