Martedì 26 Marzo 2013 00:00    Stampa
“Il Lato Positivo”
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Rubrica - Cinema...ndo
Il film diretto da David O. Russell, regista fra l’altro della fortunata pellicola “The Fighter”, si consegna ai posteri come un’opera leggiadra e preziosa ricca di spunti riflessivi importanti circa le vite degli altri. Questa storia tratta dal romanzo di Matthew Quick Il Lato argenteo delle nuvole, racconta l’odissea interiore di Pat Solitano (interpretato dall’ottimo Bradley Cooper, nomination al miglior attore protagonista agli ultimi Oscar) che, una volta perso tutto, moglie, casa, lavoro e libertà s’impone dopo la permanenza in un istituto psichiatrico di ricostruire la sua vita cercando di riconquistare la moglie fedifraga.
Il protagonista affetto da disturbo bipolare, di tipo maniaco-depressivo ritorna nella casa dei suoi con uno spirito nuovo, proficuo, ottimista, spinto dal motto “Excelsior” cercherà di mutare ogni negatività peraltro con alterni successi (ire improvvise e scatti nevrotici causati da eventi esterni) in motivazioni per migliorarsi e placare quegli impulsi che lo allontanerebbero dalla moglie Nikky. Tutto sembra funzionare a meraviglia nel canovaccio filmico di O. Russell specie quando si inserisce nella trama il sublime elemento della femme fatale al contrario, Tiffany (Jennifer Lawrence premiata grazie a questa interpretazione come miglior attrice protagonista agli ultimi Oscar). Paranoica, problematica un po’ ninfomane, una misteriosa vedova che nel profondo piace subito a Pat che intravede inconsciamente in lei un mezzo con il quale ricongiungersi con Nikky. Tiffany si offre di aiutare Pat in questa ardua impresa a patto che quest’ultimo la contraccambiasse partecipando con lei ad una gara di ballo. In tutto questo sullo sfondo, ma neanche tanto di una cosi equilibrata e interessante pellicola, si situa il difficile rapporto col padre (Robert De Niro finalmente fulgido come in molte sue pellicole d’antan) allibratore di quartiere, incallito tifoso dei Philadelphia Eagles nonché convinto assertore di esorcismi scaramantici. Tutto il film si incentra sugli stati d’animo delle persone non solo quelle affette da disturbi psichici, sulle nostre costanti evasioni terapeutiche che contrastano lo stress quotidiano, il Lato Positivo con la sua dimensione filmica rapisce dal primo istante lo spettatore costantemente divertito da quel mix di austerità derivanti dal delicato argomento alle numerose gag che con successo si susseguono. 122 Minuti di ottima fattura che deliziano la platea specie grazie allo smielato e un po’ prevedibile happy ending, che sublima in un’opera difficile da dimenticare e che si instaura a giusta ragione nell’olimpo hollywoodiano.
 
(Fonte Immagine: Internet)

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