Sabato 16 Novembre 2013 00:38    Stampa
L’Europa boccia la legge di stabilità italiana
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Economia - Economia
La legge di Stabilità del governo Letta, o meglio la sua bozza, è stata sonoramente bocciata dalla Commissione Europea. I compiti non li abbiamo fatti, questo è il giudizio da Bruxelles. La sufficienza è lontana.
Non abbiamo rispettato le regole sul deficit, sulle riforme strutturali non abbiamo fatto un passo in avanti, la riduzione del debito pubblico nel 2014 è una chimera tanto è vero che dovrebbe toccare il record del 134% del Pil l’anno prossimo. Ci spetta quindi la meritata punizione: il bonus per gli investimenti faticosamente ottenuto con la chiusura della procedura d'infrazione ce lo siamo giocati subito:  ”L’Italia non ha accesso alla clausola per gli investimenti perché il debito non si è evoluto in modo favorevole”.

Ancora ieri il presidente del Consiglio esibiva volentieri il suo inattaccabile profilo europeo, fuori cioè dagli angusti confini della politica italiana: “L’Italia ce l’ha fatta da sola, ce la fa da sola ed è per questo che può chiedere con forza una svolta dell’Europa sulla crescita” ha bluffato davanti alla platea dei congressisti socialdemocratici a Lipsia. La risposta non s’è fatta attendere: scordatevi dei soldi per gli investimenti, altro che crescita. Dovete tagliare la spesa pubblica. E infatti lo ha ribadito il vicepresidente Olli Rehn parlando della situazione italiana: la Commissione europea “conta molto” sugli impegni presi dal Governo italiano in particolare “sulla spending review portata avanti da Carlo Cottarelli”.

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