Martedì 24 Giugno 2014 00:00    Stampa
Tasi, San Giuseppe Vesuviano senza detrazioni
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Economia - Economia
Nonostante lo Statuto del Contribuente (legge 212/200) che prevede un preavviso ai cittadini di almeno 60 giorni prima delle scadenze, i comuni, anche in materia di Tasi per l’anno in corso, hanno comunicato all’ultimo secondo ai cittadini (che ancora una volta sono costretti a fare i salti mortali per riuscire a far quadrare i conti) aliquote e scadenze per la "bella" imposta, che di nuovo ha solo il nome. 
La stragrande maggioranza dei comuni italiani, infatti, ha deliberato a meno di dieci giorni dalla scadenza dei due acconti, come ad esempio ha fatto il Comune di San Giuseppe Vesuviano. L’avviso ufficiale riguardo l’acconto IMU e TASI da pagare entro lo scorso 16 giugno, è stato pubblicato infatti sul sito del comune appena il 4 giugno con evidente e colpevole ritardo. Ma cosa è la Tasi e perché la paghiamo? La Tasi è un’imposta sui Servizi indivisibili facenti parte del trittico di tasse racchiuse nell’acronimo IUC (Imposta Unica Comunale) assieme all’IMU e alla TARI.  La Tasi rappresenta la componente che tassa i servizi indivisibili forniti dal Comune (illuminazione, verde pubblico, manutenzione stradale ecc..), la Tari sostituisce la Tarsu come imposta sui rifiuti e l’Imu (che molti credevano cancellata e che, invece, esiste ancora) chiude la triade come imposta municipale sulle seconde case. La Legge di Stabilità approvata a fine 2013, infatti, pur avendo cancellato ufficialmente l’Imu come tassa unica sugli immobili, prima casa inclusa, di fatto l’ha sostituita con una nuova imposta come la Tasi che va a colpire anche gli affittuari, e con la Tari. La Tasi, in effetti, rappresenta per la prima casa quel che negli ultimi due anni è stata l’Imu, con tanto di aliquote stabilite dai singoli Comuni e regole ben precise per le eventualidetrazioni. La vera novità simile ad un perfido trabocchetto è che una parte dell’onere spetterà agli inquilini, in caso di immobile in affitto: si parla di una percentuale tra il 10% e il 30%, stabilita dal singolo Comune. In più nello scorso Aprile, come non bastasse, nel decreto Salva Roma si è deciso, ponendo l’ennesima fiducia al Governo Renzi, che i Comuni possono alzare di un ulteriore 0,08% le aliquote TASI per coprire eventuali detrazioni, posto che questi ultimi riuscissero a deliberare entro il 23 Maggio. Cosa è accaduto a San Giuseppe Vesuviano? In data 20 Maggio 2014 (appena tre giorni prima della scadenza prevista per la decisione delle aliquote) in un Consiglio Comunale riunito in seduta straordinaria, la maggioranza (Forza Italia e co.) si è espressa per l’inasprimento delle aliquote pari al 2,5 per mille, rinunciando a quella aggiuntiva dello 0,8 applicabile esclusivamente per finanziare le detrazioni, detrazioni che nel Comune vesuviano non ci saranno.
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