Mercoledì 08 Maggio 2013 10:57    Stampa
Riflessioni sulla vita, sulla strada, sul destino
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Rubrica - I Ritorni

Questa volta, nella Rubrica "I RITORNI" non si ricordano eventi del passato che si ripropongono nel presente in anniversari e ricorrenze. Questa volta Antonella Bianco non ci fa "ritornare" in momenti storici, ma in un luogo. Un triste posto dove è avvenuto recentemente un incidente stradale mortale (ss268 del Vesuvio):

Com’è strano passare per un “luogo dell’accaduto” il giorno dopo.

Non è che cambi la strada, sempre dritta o con la solita breve curva. Cambia il modo di osservarla e di approcciarsi ad essa. La si inizia a considerare come qualcuno che ha visto, il solo affidabile testimone che ha la beffa di essere muto.

Attraversare la statale 268, la “strada maledetta”, il giorno dopo una tragedia vuol dire fermarsi a pensare un pò di più.

In silenzio, procedere senza piede sull’acceleratore, come a non voler disturbare, in punta di piedi, con la musica bassa, impercettibile. E vedere che anche le altre macchine fanno lo stesso. Ognuno è un pò più cauto di sempre, ognuno si ferma un pò di più a riflettere, rispetto ai giorni che scorrono di corsa, su quanto sia debole la vita.

Chi non lo fa, nonostante tutto, pecca di insensibilità di cuore.

Dove corriamo quando andiamo di fretta? Dove siamo diretti in fondo? Si tratta sempre di qualcosa di veramente importante?

E quanto conta il destino in tutto quello che di giorno in giorno ci accade?

Rose rosse e rose bianche sulla strada: un’intera famiglia non c’è più. Si è trasferita insieme e in una maniera straziante in un posto che tutti, in un modo o nell’altro, chiamiamo aldilà.

Forse nessuno ha avuto nemmeno il tempo di capirlo, di metabolizzare per qualche istante, la sensazione della fine, come accade in tutte le morti violente.

Non ci sono colpevoli in queste situazioni, nè cose che potevano andare diversamente.

Non c’è qualcuno che possa dire ancora qualcosa.

Siamo fatti di attimi lunghissimi, attimi brevi, attimi improvvisi.

Il nostro attimo di commozione e silenzio va alla famiglia Monda, quello di speranza va al conducente dell’altra autovettura rimasta coinvolta nell’incidente: che ci sia imminente guarigione.

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