Giovedì 26 Gennaio 2012 00:00    Stampa
L’Italia (e Terzigno…) che si risolleva
Rubrica - I Ritorni
Mentre un’Italia affonda nelle sue navi che non sono a largo e nelle ingestibili banconote che - sarà che son di meno- perché non vengono più prodotte a Roma, c’è un’ altra Italia che si risolleva.
Venezia, che vive il futuro col rischio di scomparire sommersa dalle sue stesse acque, ora potrebbe salvarsi: secondo uno studio iniziato dall’Università di Padova, basterebbe iniettare acqua salata nella profondità del sottosuolo veneto per ottenere un approssimato innalzamento di 30 cm in dieci anni.
Di contro, dalle nostre parti, crolla la “Venezia di 3500 anni fa”, l’antico villaggio palafitticolo venuto alla luce in via Longola, sito in Poggiomarino.

Qui a Terzigno non ci sono grandi navi e l’unica marea che ci assale non viene dal mare, ma dalla campagna sottostante il Vesuvio, durante le piogge torrenziali di settembre.
Ma non possiamo dire di stare bene, nonostante tutto.
Ci sentiamo nazionalisti ma troppo spesso non siamo paese. Le strade scorrono e sono vagoni di automobili che si incrociano senza riconoscersi. E’svanita la bellezza di camminare a piedi.
I giovani a Terzigno non sognano di rimanere, sognano di andare via. Un senso di fuga che si avverte dalle sere in cui si esce e si è diretti sempre lontani, sempre altrove.
Un’apertura di discarica che ci ha inquinato i pensieri prima che l’aria. Tante, tante negligenze che ognuno potrebbe raccontare col peso della sua esperienza.
E in questa esigua storia di paese, ogni singola persona ha la propria storia personale. Storie che si ammassano su altre storie.
  Siamo come combattenti che vivono la loro vita di tutti i giorni, con il cibo che sta nei piatti che non ci nutre allo stesso modo in cui sa farci bene una gioia quotidiana. Siamo i soliti combattenti con le solite scuse, i soliti lamenti e le solite rincorse per ripartire diversi. Siamo quelli che combattono contro un dolore acuto o contro una malattia avara di vita, siamo a corto di soldi oppure ne abbiamo così tanti da aver perso per sempre la felicità.
Non ci sono campi di battaglia… e non ce ne saranno.  Restano i propositi di chi ogni tanto ci riflette. Con la speranza che Terzigno torni presto a fare buone cose.

Siamo vicini all’Italia intera per il disastro della Concordia. 
Joomla Templates and Joomla Extensions by ZooTemplate.Com