Sabato 11 Giugno 2011 00:00    Stampa
Terzigno e legalità, l'incontro con don Luigi Merola
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Nell'ambito della rassegna culturale rivolta alla legalità, giovedì 9 giugno, Terzigno ha avuto l'onore e il piacere di ospitare Don Luigi Merola. All'evento, organizzato da “Il Vesuviano” e avvenuto presso la Scuola Elementare "Savio", oltre al prete anticamorra sono intervenuti il direttore Genny Galantuomo, il dirigente scolastico Nappi, il comandante dei Vigili urbani di Terzigno Bellobuono, l'avvocato penalista Angelo Bianco e il prof. Mario Grazio Balzano. L'evento ha preso il via con la voce recitante di Balzano che ha emozionato i partecipanti con la lettura di alcuni estratti di poesie 

e frasi celebri dei più importanti personaggi che hanno combattuto la malavita. Una serata tutta rivolta alla legalità con la presentazione del libro “Il cancro sociale: la camorra” nel quale Don Luigi afferma che “la legalità va diffusa e soprattutto insegnata da bambini, a scuola e in famiglia, per evitare che le future generazioni seguano esempi sbagliati. Nessuno nasce camorrista!”. Con simpatia Don Merola ha spiegato ai bambini, e ai tanti genitori presenti, che non bisogna sottomettersi ma combattere i soprusi e l'illegalità. Più che parroco anticamorra egli ama definirsi "parroco tra la gente", un uomo che a soli 13 anni ha scelto di dare la sua vita per i bambini, seguendoli verso strade sicure, spiegando loro l'importanza del dialogo e dell'istruzione essenziali per combattere la camorra. In tale occasione, ai ragazzi che gli hanno chiesto se un giorno il mondo vivrà senza malavita, ha spiegato che "ogni cosa ha un inizio e una fine, i camorristi - ha proseguito - sono stupidi perché scegliendo questa vita o muoiono o vanno in carcere". La scuola quindi è il mezzo per combattere le ingiustizie "non la televisione, nè internet che indicano solo falsi miti - afferma Don Luigi - un programma come "Amici" non ha niente che richiami l'idea di amicizia. Bisogna usare la televisione e il computer, ma con la testa". È con semplici parole che ha rivolto ai bambini un grande messaggio: "la vita è la nostra e non dobbiamo permettere a nessuno di calpestarla". La dottoressa Bellobuono è invece intervenuta per parlare dell'importanza dell'educazione civica, un argomento strettamente correlato alla legalità e l'avvocato Bianco si è soffermato sulla scuola e sulle nuove norme scolastiche che dovrebbero permettere una migliore istruzione. La serata si è poi conclusa con i ringraziamenti generali da parte del preside Nappi e con una citazione estratta dal testo di Don Luigi Merola e che in poche righe riesce e spiegare la semplicità e l'amore di questo grande uomo che non ha mollato. È così che Terzigno tende la sua mano alla legalità, con la speranza che un giorno, non troppo lontano, la società riesca ad uscire dall'omertà che assieme alla camorra sta diventando il nuovo cancro sociale.

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