Giovedì 22 Novembre 2012 09:51    Stampa
Auto che passione
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Attualità - Attualità

Auto, la passione di una vita con la quale convivo tutti i giorni, trasmessa da mio padre. Difficile trovare fotografie di quando ero bambino senza una macchinina, sul seggiolone non mangiavo se non ne avevo una. Sono cresciuto con “pane e quattroruote”, ricordo ancora il titolo della prima rivista di auto che ho sfogliato: “il vento dell’est ci porterà una topolino”, era il 1987, avevo sei anni, l’articolo era dedicato alla Fiat Cinquecento prodotta in Polonia dal 1991 al 1998. La mia generazione è cresciuta nel mito delle Uno turbo, il “Deltone” HF Integrale Evoluzione, la Punto GT, Bravo HGT, Coupè 20V Turbo, vetture sportive che regalavano tante emozioni, peccato che non avevo ancora la patente. Fortunatamente me le sono godute da passeggero sempre grazie a mio padre che lavora nel settore. QQqqqwwwsxcfevfvfuando le aveva in prova era scontato “testarle insieme”, indimenticabili le accelerazioni del 2.0 20v turbo 220 cv 5 cilindri delle Fiat Coupè e Lancia K, ricordo ancora la spinta all’indietro in fase di accelerazione, 310 Nm di coppia si sentono eccome! Quando le vetture erano camuffate mi divertivo ad indovinare di quale auto si trattasse, d'altronde in una città come Torino era facile vederne tutti i giorni, nel mio zainetto oltre i libri non mancavano le riviste del settore. Anche mia madre ha fatto la sua parte, avevo meno di sei anni, ricordo un episodio quando, seduto sulle sue gambe, lei guidava, io mantenevo lo sterzo della sua Fiat 127 ed una volta cresciuto mi ha insegnato a guidare sulla sua nuovissima Fiat Punto 75 ELX grigio steel, ero l’uomo più felice del mondo! Mio padre non era della stessa idea, il giro si, la guida no, nel week-end soprattutto quando tornava con un auto in prova, con la scusa di vederla, aspettando il riposino del sabato pomeriggio, riuscivo a fare il giretto nel cortile. Nell’ottobre 1997 si è presentato con l’Alfa 156, presentata il mese dopo, la tentazione di fare il giretto nella via era fortissima...alla fine mi sono accontentato del cortile. L’anno dopo ho preso la patente, la 156, il mio sogno, era la nostra auto di famiglia, non era la 1.9 jtd 105 cv, (la prima che ho guidato) ma un 2.4 jtd 136 cv, avevo la patente da due settimane e ho passato due domeniche indimenticabili. Una tenuta di strada che non ha nulla da invidiare alle vetture di oggi grazie ad un intelligente schema di sospensioni, con una soluzione a quadrilatero alto all'anteriore e MacPherson per il posteriore. Successivamente ne ho provate tante altre, ognuna con un emozione diversa ma le Alfa 156 e 159 rimangono le vetture più stabili che abbia mai guidato. Oggi? La mia passione è un lavoro, in progettazione vedo nascere le vetture partendo dalle matematiche fino ai master di stile e grazie a Star Drivers fondato con il mio amico/socio Alessandro ho anche il piacere di testarle, descriverle e farne la recensione. Seguite la vostra passione, qualunque essa sia, sarete sempre ripagati partendo da dentro di voi!

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