Domenica 06 Luglio 2014 00:00    Stampa
Addio a Faletti, uomo da mille volti
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Cultura - Varie

 Si è spento ad Asti lo scrittore Faletti, malato da tempo, lascia un ultimo messaggio sul suo facebook ufficiale: <<Ho sempre sostituito la paura di non farcela più con la speranza di farcela di nuovo>>. 

"A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L'incertezza è pura agonia". Questa frase - tratta dall'ultimo romanzo"Tre atti, due tempi" edito da Einaudi del compianto Giorgio Faletti, morto prematuramente all'età di 63 anni a Torino a causa di un tumore che lo affliggeva da tempo - esprime al meglio la sensazione di vuoto, di sospensione e di incertezza che si ha quando a decidere della tua vita non sei tu, ma qualcosa che è al di sopra di te, qualcosa che non puoi gestire, qualcosa che vive dentro di te e che agisce e decide per te: la malattia. Faletti soffriva da tempo di un male incurabile. Ricoverato da martedì scorso, primo luglio, all’ospedale Molinette nel reparto di Radioterapia, si è spento venerdì 4 luglio intorno alle 11. La camera ardente verrà allestita lunedì all’ospedale Molinette di Torino. L’artista sarà seppellito nella sua Asti, dove era nato il 25 novembre 1950, e i funerali si svolgeranno martedì 8 luglio alle 15, alla Collegiata di San Secondo sempre ad Asti. Faletti aveva dovuto rinunciare alla sua nuova tourné, dove portava in scena lo spettacolo in cui raccontava la storia della sua vita, proprio a causa delle sue condizioni di salute. In casi come questi, quando vengono a mancare personaggi del mondo della cultura così importanti e di così alta caratura, i necrologi si sprecano e le ovvietà si accumulano talmente tanto da creare quasi un muro tra l'adulazione, il mito e la realtà. Secondo una tendenza tipicamente italiana dove si è spinti ad idolatrare dopo la morte chi si è snobbato o disprezzato in vita, Faletti rappresenta un'eccezione. Personaggio poliedrico e camaleontino, cabarettista, attore, paroliere, cantante, ed infine scrittore di successo. Laureato in Giurisprudenza, inizia la carriera di comico nel locale storico Derby di Milano negli anni Settanta. In seguito da il volto alla guardia giurata Vito Catozzo nella celebre trasmissione televisiva Drive In di Antonio Ricci. Nel 1994 partecipa al Festival di Sanremo dove si classifica al 2º posto con la canzone "Signor tenente" ispirata alle stragi di Capàci e di via D'Amelio. Scrive canzoni per Mina, Milva, Fiordaliso, Gigliola Cinquetti e molti altri. Nel 2002 intraprende la carriera di scrittore. Intorno a sé attrae molto scetticismo, ma il successo letterario che ottiene con il thriller "Io uccido", vero e proprio fenomeno editoriale con 4 milioni di copie vendute, spazza via ogni dubblio. Nel 2004 esce il secondo romanzo Niente di vero tranne gli occhi.Nel novembre del 2005 viene insignito da parte del Presidente della Repubblica del Premio De Sica per la letteratura. Sempre nel 2005 vince il Premio letterario "La Tore isola d'Elba". Nel 2006 interpreta nel film di Fausto Brizzi, "Notte prima degli esami" lo spietato professore di lettere, Antonio Martinelli, detto "la carogna" che gli vale il David di Donatello come migliore attore non protagonista. Sempre nel 2009 recita nel film Baarìa di Giuseppe Tornatore e nel film Il sorteggio di Giacomo Campiotti dove interpreta il sindacalista Gino Siboni. Ci ha lasciati una mente creativa, frizzante, un uomo brillante che era in grado, strano a dirsi, di riuscire a realizzare tutti gli obiettivi che si prefiggeva. Ora continuerà a scrivere da lassù e a guardare la realtà con occhio disincantato, critico e la maggior parte delle volte malinconico, sempre animato da una instrinseca voglia di farcela perché dopo tutto: << a volte non è possibile scegliere il momento in cui si deve combattere. Possiamo solo farlo con coraggio quando ci viene chiesto>>.

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