Domenica 13 Luglio 2014 00:00    Stampa
Song' e Napule, il film rivelazione firmato Manetti bros
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Spettacolo - Varie

Continua inesorabile il successo del film dei Manetti Bros: Song' e Napule, ormai nelle sale da più di due mesi e mezzo e che si avvia di prepotenza a diventare la pellicola dell'estate. Già lodato all'ultimo Festival del Cinema di Roma, il film dall'animo partenopeo mette in scena comicità, gag esilaranti ed atmosfere grottesche, dove la camorra si incrocia con la musica neomelodica. Ed è proprio questa, insieme ai quartieri più belli e suggestivi della città partenopea a rendere l'atmosfera più "magica".I cantanti neomelodici raccontano da sempre di amori tormentati, non corrisposti, con un fare cantilenante e ripetitivo che fa presto a diventare tormentone. Idoli di mamme, nonne e ragazzine i neomelodici spopolano da sempre, e da sempre ogni volta che li ascolti ti viene voglia di alzare gli occhi al cielo. Ed è proprio questo lo stereotipo che incarna Lollo Love, interpretato dal sempre convincente Giampaolo Morelli, uno dei protagonisti più riusciti della pellicola.Il vero protagonista è però Paco Stillo (Alessandro Roja), raccomandato dalla madre per entrare in polizia, che, a differenza di Lollo, si vergogna della sua napoletanietà e fa di tutto per mascherare il suo accento. Tradendo così le sue origini, il giovane diplomato al conservatorio, disprezza la sua città definendola "una fogna a cielo aperto", non ne riconosce le sue peculiarità, e non perde occasione per denigrarla e disprezzarla in ogni sua parte.Tutto cambia per lui quando il commissario Cammarota (Paolo Sassanelli) decide di infiltrarlo al matrimonio della figlia del boss di Somma Vesuviana, con l'intento di arrestare il pericoloso latitante chiamato O' Fantasma, il cui volto è però ignoto alle forze dell'ordine.Paco diventa così Pino Dinamite, pianista del gruppo di Lollo Love che canterà al matrimonio dell'anno. Ed è qui che le due diverse anime del film si uniscono per creare un'effetto esilarante. Attraverso gli occhi di Paco/Pino il pubblico si ritrova completamente immerso nella cultura napoletana, e a mano a mano, proprio come succede al protagonista, che si ritrova ad osservare la realtà dal di dentro, tutti i preconcetti ed i pregiudizi sui napoletani e soprattutto sui neomelodici cadono.Dopotutto Napoli con i suoi enormi problemi e le sue ataviche contraddizioni è una città che sa ancora assaporare il gusto delle piccole cose, che sa emozionarsi per un tramonto o per un panorama, che sa sorridere e ridere della vita, dei problemi con un' insana dose di incoscienza che però la rende unica. Napoli è ironia, Napoli è gioia, Napoli è la Napoli Milionaria, la Napoli di Edoardo con i suoi mille volti. Certo dai tempi di De Filippo le cose non sono cambiate di molto, ma l'intento del film dei fratelli romani Manetti era quello di restiuire a questa città un minimo di bellezza e grazie ad un prodotto allegro, divertente, dissacrante ed ironico e grazie soprattutto ad un cast di talento (fra gli altri già citati ricordiamo: Carlo Buccirosso, Peppe Servillo, Serena Rossi) ci sono riusciti in pieno. 

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