Sabato 11 Giugno 2011 00:00    Stampa
Giordano: "C'è relazione tra rifiuti e tumori"
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Cronache - Regionale

Hanno scatenato un forte dibattito medico le parole del dottor Antonio Giordano quando ha affermato che “il Dna dei napoletani è diventato un colabrodo, malato” e ciò pare sia strettamente collegato al problema rifiuti. “I nostri studi – afferma l'oncologo- hanno constatato un aumento dei tumori nella nostra regione, 40 mila casi in più all'anno. La causa può avere una doppia origine, la vicinanza dei cittadini a siti nei quali si trovano rifiuti o un indebolimento genetico negli ultimi quarant'anni”.

Secondo Giordano (direttore dello Sbarro institute di Philadelphia, presidente della Human health foundation e professore di Anatomia presso l'Università degli Studi di Siena) la regione dovrebbe dare risposte immediate ai cittadini e accelerare le pratiche che portano ad un registro dei tumori.  L'affermazione del dottore è pienamente condivisa da Franco Rendano, chirurgo e docente di chirurgia presso la Federico II di Napoli, il quale ha asserito che “è possibile ci sia una relazione tra tumori e rifiuti, basti pensare alla diossina emessa dai roghi che ormai è riconosciuta come agente cancerogeno”. “Anche se l'allarme di Giordano ha suscitato grandi contestazioni – prosegue Rendano – bisogna ricordare che, anche se giovane, è un grande professionista e non si devono sottovalutare le sue parole”. Anche l'oncologa Grazia Arpino sottolinea la veridicità delle parole di Giordano in quanto afferma che “è noto che gli agenti ambientali hanno la capacità di danneggiare i processi biologici cellulari, incluso il dna”. Nel mondo medico e chirurgico intanto sono in molti a reclamare la lista dei tumori, essenziale per fare un punto della situazione, e c'è chi ritiene che in mancanza di tale lista non bisogna trarre conclusioni affrettate.
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