Lunedì 25 Marzo 2013 00:00    Stampa
"Superofferta": pentole radioattive!
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Cronache - Locale
E’ di pochi giorni fa la notizia di un sequestro approntato dalla Procura di Taranto di pentolame contaminato dalla presenza di un isotopo di derivazione metallica, come il cobalto 60, pericolosissimo  per la salute dell’uomo. La vicenda ha inizio nel Dicembre scorso quando il carico incriminato è entrato nel porto di Taranto proveniente dall’India, accompagnato da tanto di regolare documentazione di idoneità alimentare.

Le autorità competenti senza remore hanno cosi concesso il permesso di vendita nel frattempo che l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia compisse le solite, ma necessarie analisi di routine. Frattanto però, la merce ha cominciato il suo viaggio lungo le arterie della vendita al dettaglio in molteplici città italiane e non tra le quali San Giuseppe Vesuviano e Terzigno. Dopo i risultati delle analisi che attestavano la presenza del cobalto 60, il Proprietario della ditta ha cominciato una forsennata lotta contro il tempo per rintracciare tutto il materiale già in giro per Italia, Malta e Montenegro. Una ricerca onerosa in quanto ogni singolo passaggio che permetterà il rientro in Puglia del materiale contaminato sarà a carico della società d’importazione, la quale è molto ben lieta di collaborare in tale operazione onde subire conseguenze ben più gravi in sede giudiziaria. Inoltre, nel breve e medio periodo, il Ministero dell’Ambiente dovrà approntare un decalogo da seguire scrupolosamente per il delicato smaltimento del carico sequestrato, cercando con ogni mezzo legale di imporre agli esportatori indiani le spese derivanti dalla suddetta operazione. Un tentativo questo, che sarà ulteriormente difficile realizzare specie considerando le attuali pessime relazioni diplomatiche fra i due Paesi a causa dell’ormai infinito caso dei Marò. Negli ultimi decenni stiamo assistendo ormai inermi ad una invasione di prodotti low cost scadenti e seriamente pericolosi prodotti dall’estremo Oriente, India, Cina, Thailandia ecc.. Una pletora interminabile di navi che transitano nell’ex Mare Nostrum ridotto a superstrada del falso, del tarocco, un ipotetico condotto che ha portato nel tempo prodotti/farsa come cosmetici cancerogeni, alimenti nocivi, giocattoli senza certificazioni, scarpe realizzate con pericolose vernici, occhiali da sole dannosi per la vista ed ora come se non bastasse anche le pentole radioattive ricavate dallo smantellamento di vecchie navi, rottami in ferro giacenti sulle coste indiane. Senza limiti o meglio senza controlli costanti ed affidabili entrano nel nostro paese spesso con ditte conniventi merci perniciose ed estremamente difettose, cancerogeni, radioattive che mettono gravemente a repentaglio la salute dei cittadini, già profondamente messa a dura prova dalla cattiva o meglio dalla pessima gestione dei rifiuti sul nostro territorio.

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