Nel corso del vertice Bce a Napoli di alcuni giorni fa, migliaia e migliaia di persone sono scese nelle strade del capoluogo campano al grido di “stop austerity” per protestare contro le politiche economiche europee della Trojka. Ma, non sono solo questi gli argomenti posti in essere dai manifestanti, si è marciato anche in ricordo di Davide Bifolco, per la difficile situazione in Ucraina e contro l’attuale esecutivo italiano.

 Presenti pure i centri sociali, la rete antirazzista, il movimento lotta per la casa, le reti studentesche, gli operatori sociali precari e numerosi esponenti della scena artistica napoletana e nazionale dal musicista Enzo Avitabile al gruppo rap 99 Posse, fino a Roy Paci. Insomma tutti uniti per contestare il direttivo della Bce e le sue politiche di austerity perpetrate ormai da anni ai danni dei cittadini di tutta Europa. Ma, a fare forse ancora più clamore, oltre al manifestante Mario A. che è riuscito a scavalcare il muro di cinta della Reggia di Capodimonte e, oltre ai purtroppo noti scontri fra manifestanti e polizia, è stata la decisione di mettere videocamere sulle divise degli agenti delle forze dell’ordine in modo da poter filmare i responsabili di eventuali scontri e tafferugli. Mai, nella storia recente era accaduta una cosa del genere e, il fatto in questione, non sarà un’eccezione solo per il vertice Bce. Stando al Garante della Privacy infatti, la polizia potrà fare uso di piccole telecamere indossabili nel corso di manifestazioni pubbliche, ma solo in caso di effettiva necessità. Il sistema dunque prevederebbe l'assegnazione agli agenti di polizia di telecamere indossabili di ridotte dimensioni, da attivare nei casi in cui si verifichino situazioni di criticità in occasione di manifestazioni pubbliche. Così, da Napoli, in occasione del tanto contestato vertice Bce, è partita per la prima volta la videosorveglianza delle forse di polizia.