Mercoledì 08 Gennaio 2014 00:00    Stampa
San Giuseppe dà l'ultimo saluto ai giovani morti nell'incidente della 268
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Cronache - Locale
Si sono svolti nella giornata di ieri, martedi 7 Gennaio 2014, i funerali di Giovanni Tortora di 21 anni e di Mario Boccia di 23, in due momenti diversi. Il primo nella tarda mattinata presso il Santuario di San Giuseppe Vesuviano, il secondo, sempre nel Santuario, nel primo pomeriggio con la bara proveniente dalla Cappella di S. Biagio, di via Rossilli. Si sono vissuti davvero momenti toccanti in entrambe le circostanze, per questi due angeli. I due giovani che hanno perso la vita nel corso della notte di sabato scorso, a seguito di uno scontro frontale tra due auto, stroncando anche la vita di due polacchi, madre e figlio, residenti a Boscoreale.
Un fiume umano ha partecipato ad entrambe le cerimonie funebri, parenti e tantissimi amici, gente comune, che hanno voluto essere presenti per dare l'ultimo saluto a questi due ragazzi molto noti nella cittadina vesuviana. Nella tarda mattinata, sulla bara bianca di Giovanni Tortora, figlio di un noto commerciante, sono stati posti confetti bianchi e tanti palloncini, sempre di colore bianco, sono stati fatti volare in cielo, tra un lungo applauso dei presenti. Nel Santuario, il rito funebre è stato officiato da padre Marco Rota, padre Giuseppino del Murialdo. Nel primo pomeriggio invece l'estremo saluto a Mario Boccia, figlio del vice segretario del Comune di San Giuseppe Vesuviano, il cui rito funebre è stato celebrato dal parroco don Mario Pesci. Anche in questa circostanza, si sono vissuti momenti di grande commozione e sgomento, specie quando all'uscita dal Santuario del feretro, è stato fatto ascoltare una canzone di Vasco Rossi "Il mondo che vorrei". Mario era un grande tifoso del Napoli, per questo sulla bara sono state poste delle sciarpe del Napoli. Intanto rimangono stazionarie le condizioni della unica sopravvissuta, la studentessa, 23enne Maria Rosaria Nachiero, di Terzigno. Il tragico incidente è avvenuto sulla Superstrada 268 del Vesuvio, all'altezza dello svincolo tra Boscoreale e Poggiomarino, sabato notte.  Ancora una volta la Statale 268 viene ancora una volta messa in discussione, sotto accusa sono gli organi preposti alla messa in sicurezza, auspicata da tempo. Si pensa alla chiusura o nominare un commissario ad acta per la "strada della morte". Ulteriori riunioni si susseguono in Prefettura, a cui partecipano, tra gli altri, l’Osservatorio sulla sicurezza stradale a Napoli e provincia ed i delegati di Regione, Provincia e Anas. Si auspica però di mettersi concretamente e presto al lavoro per rendere più sicura un'arteria che da anni sta mietendo sempre più vittime.
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