Venerdì 15 Novembre 2013 23:36    Stampa
Scissione nel PDL, Alfano: pronti i gruppi parlamentari
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Politica - Nazionale

E' fallita la mediazione. Alfano, in trincea tutto il giorno, insieme ai ministri del Pdl per cercare di evitare alle proprie condizioni la scissione, ha sbattuto la porta ai lealisti. Il partito, ha dichiarato, è in mano agli estremisti. L'unica soluzione è la separazione. Un addio, quello dell'ex delfino al Cavaliere, che si è consumato dopo cinque anni di rapporto strettissimo.

"Sento fortissimo il bisogno di ribadire che in questi 20 anni non abbiamo sbagliato speranze, ideali e persona. Siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno. Lo sosterremo all'interno del governo a iniziare da una giustizia più giusta e dall'abbassamento delle tasse". E' dunque caduto nel vuoto l'appello all'unità lanciato da Berlusconi che in una lettera ai parlamentari Pdl a 24 ore dal Consiglio nazionale aveva ribadito come fosse ''indispensabile restare uniti e lavorare insieme". Il Cavaliere però aveva anche avvertito: "Chi non si riconosce nei nostri valori e chi non crede in Forza Italia è libero di andarsene''.Poi così è successo. ''Da Alfano è venuto un atto gravissimo contro la sua stessa storia e contro Silvio Berlusconi - attacca Raffaele Fitto -, i nostri programmi e i nostri elettori. Il vero popolo di centrodestra giudicherà''. Primo effetto della scissione del partito,  la scelta di dimissioni del presidente dei senatori del Pd Renato Schifani: "Dopo aver preso atto della costituzione del nuovo gruppo al Senato, nato da una costola del Pdl, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da presidente del gruppo del Popolo della Libertà a Palazzo Madama". Ed è intervenuto anche il senatore del Pdl Roberto Formigoni che ha annunciato che "ovviamente non parteciperemo al Consiglio nazionale. siamo 33 al Senato e 27 alla Camera".

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