Scritto da Genny Galantuomo    Sabato 07 Settembre 2013 15:15    Stampa
Obama ha fretta l'11 settembre incombe
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Politica - Nazionale

Obama ha fretta! Corre contro il tempo ed i sondaggi perché, mai come prima, un intervento militare dei marines a salvaguardia della libertà e dell’incolumità degli Stati Uniti d’America  aveva riscosso un così basso consenso interno. Solo il 36% degli americani infatti, ritiene quella militare l’azione più utile alla causa. Ed allora c’è da recuperare un gap di consensi con un’azione in pieno stile americano è per questo che il presidente della più grande potenza mondiale ha iniziato a correre contro il tempo inviando navi e missili nel mediterraneo. Al G20 cerca alleati europei ma trova sola la conferma e l’appoggio francese nell’azione militare, riesce però a mettere dalla sua parte 11 paesi che sottoscrivono un documento dove,  implicitamente si individua in Assad il responsabile degli attacchi ai gas nervini contro popolazioni inermi e nemmeno belligeranti.

 Una strage gratuita senza precedenti tanto da spingere l’astuto Barak Obama a paragonare Assad ad altri due spietati stragisti che la storia ci consegni come Hitler e  Saddam Hussein. Ha bisogno di fare in fretta e lo sa benissimo il primo presidente afroamericano della storia repubblicana statunitense perché la fatidica data dell’11 settembre si avvicina. La data del ricordo e dell’orgoglio americano. Quale miglior occasione quindi potrebbe risultare più utile per ammaliarsi l’opinione pubblica americana?  Immaginate i primi raid aerei alle ore 8.46 dell’11 settembre esattamente dodici anni dopo l’attacco alle torri gemelle gli americani recuperebbero un altro frammento di libertà. Nessuno si sognerebbe di criticare dall’interno quella scelta. Perché l’orgoglio di sentirsi americani non si discute nei momenti solenni- Perché gli americani sono fatti così. Coca Cola, hot dog e missili intelligenti. Tutto fa bussines, tutto è immagine, tutto si può spettacolarizzare senza scomodare né Spilberg né il Colonnello Trautman. L’11 settembre incombe tutti avranno gozzovigliato dopo il digiuno papalino e l’onore degli States sarà finalmente salvo. Non resta che attendere le 10.28 dell’11 settembre ora precisa in cui Obama darà in esclusiva alla CNN i dettagli delle prime due ore di guerra in Siria alla quale nessuno, nemmeno Obama potrà mai dare una data certa di chiusura. 

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