Venerdì 20 Luglio 2012 00:00    Stampa
Tagliate le Province, salve le festività
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Politica - Nazionale

"Il Consiglio dei ministri ha definito i criteri per il riordino delle province previsti dal decreto sulla spending review: in base ai criteri approvati, i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati". E' quanto si legge in una nota di palazzo Chigi che ha spiegato anche l'ipotesi di una razionalizzazione delle festività ma, a quanto si apprende, ha deciso di "non procedere". L'ipotesi ventilata da un quotidiano di una tassa patrimoniale sopra i 250mila euro "non rientra nelle intenzioni né nei programmi del governo italiano".

"C'é una tenuta del sistema sociale e mi auguro che quel senso di responsabilità che è finora prevalso anche nell'atteggiamento sociale e sindacale, a differenza di quello che stiamo vedendo in altri Paesi come la Spagna, mi auguro possa continuare per non aggravare una situazione complessa". Poi la nota del priemer Monti precisa anche che "Non abbiamo nessuna intenzione di fare nuove manovre siamo sulla via programmata per il conseguimento degli obiettivi di bilancio e non vi è dunque l'esigenza di nuove manovre".  Si sa a cosa i mercati attribuiscono "l'insufficiente calo dello spread al di là delle misure, e cioè all'insufficiente governance dell'eurozona" e le decisioni del vertice Ue in attesa di ratifica. "Poi per l'incertezza del quadro politico, avvicinandosi il termine di un'esperienza nota mentre il futuro è ignoto". Monti conclude: "Il contagio è in corso, e non da oggi - spiegando - è quel disagio che, attraverso i mercati, colpisce in termine di maggior incertezza e fiducia nell'irreversibilità dell'euro, i tassi di interesse di Paesi che sono sullo stesso carro".

 

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