Lunedì 02 Dicembre 2013 00:00    Stampa
Dall’editto al candidato bulgaro Berlusconi
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
Politica - Nazionale

Dall’editto al candidato bulgaro. Legislazioni alla mano, potrebbe essere questa la paradossale parabola del condannato cittadino e decaduto senatore Silvio Berlusconi. Dal giorno della decadenza si fantasticava, ma oggi se ne parla tanto dell’intenzione del Cavaliere di rientrare “dalla finestra” nell’agone della politica. A Berlusconi una elezione al Parlamento europeo servirebbe come scudo per essere sicuro di evitare eventuali galere da altre e successive condanne in Patria. Roberto Formigoni ha confermato che ad Arcore ci stanno pensando per consentire all'ex premier di tornare ad avere uno scudo da opporre ad intercettazioni, perquisizioni, ecc..

Tra i 27 Paesi che concorrono a comporre il Parlamento di Bruxelles, forse solo uno sembra avere le caratteristiche, come riportato dal TG di La7, per realizzare questo disegno: la Bulgaria. L’idea di un Berlusconi europarlamentare “straniero” è infatti una voce che da tempo circola. La tanto contestata legge Severino si applica infatti ai soli seggi dell’europarlamento destinati all’Italia, ma non ha valore negli altri Paesi. Ed è una voce certo più credibile rispetto a quella del Cavaliere accreditato presso la Santa Sede come diplomatico russo. L’idea di vestire i panni dell’europarlamentare offrirebbe al Cavaliere la possibilità di rientrare nei palazzi della politica, oltre che avere la possibilità di tenere un passaporto eperché lo metterebbe al riparo da tutte quelle iniziative giudiziario-investigative che oggi, da “semplice” cittadino, pesano come molte spade di Damocle sulla sua testa.

Se però l’idea può essere affascinante, bisogna poi tradurla in pratica e per un italiano residente nel nostro Paese e impossibilitato ad espatriare in quanto condannato, la cosa può rivelarsi meno semplice del previsto. In sei Paesi bisogna, per potersi candidare alle elezioni europee, essere residenti e quindi il Cavaliere è tagliato fuori da: Cipro, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia e Slovenia. In altri quattro Stati si deve invece essere iscritti all’anagrafe elettorale, cosa relativamente semplice avendo un passaporto, ma Berlusconi non può lasciare l’Italia, addio quindi a Belgio, Malta, Portogallo e Grecia. In Austria basterebbe non avere condanne in quel Paese e in Svezia come a Vienna, per potersi candidare è sufficiente avere il diritto di voto nel proprio Paese. In 12 dei 27 Paesi poi la condizione per potersi presentare a Bruxelles è di essere candidabili nel Paese dove si vuole essere eletti, non adatti quindi a Berlusconi: Danimarca, Lettonia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Spagna, Ungheria, Bulgaria, Francia, Germania e Olanda. La conclusione cui è arrivato il TG di Mentana, è che l’unica via possibile, qualora il Cavaliere volesse presentarsi a Bruxelles, sarebbe la Bulgaria. In quel Paese basta infatti essere candidabili in loco per potersi presentare. La legislazione bulgara, inoltre, prevede poi che la cittadinanza possa essere concessa dal Presidente della Repubblica per decreto per non meglio specificati meriti e, infine e cosa più importante, l’ex premier bulgaro e attuale capo dell’opposizione, nonché leader del primo partito di Sofia, Borisov, è un amico di Silvio Berlusconi. Fantasia o imminente realtà? Vedremo.

 

Joomla Templates and Joomla Extensions by ZooTemplate.Com