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Modelle, la rivincita delle curve contro l'anoressia |
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Martedì 07 Giugno 2011 00:00 |
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Con un no deciso verso i modelli distorti di falsa bellezza, molti stilisti quest'anno hanno deciso di rivoluzionare le loro passerelle scegliendo di far sfilare le donne “curvy”. A celebrare le rotondità femminili è anche Vogue Italia che, per il mese di giugno, ha scelto tre modelle dalle curve morbide per la sua copertina dal titolo Belle Vere. Come spiega Franca Sozzani, direttore della famosa rivista di moda “La donna 'curvy' oggi ritorna in tutta la sua bellezza, l'esuberanza di un corpo con forme accentuate è molto più sexy e accattivante”. Un evento importante questo che riprende i canoni della vera bellezza che non si racchiude dietro un corpo scheletrico ma sprizza salute e felicità. “Bella e sorridente” è il motto della nuova modella che non è più un manichino imbronciato e serio ma sprizza allegria e gioia di vivere, anche con qualche chiletto in più. Come Vogue anche Max ha dedicato la sua copertina alla sensualità delle curve, celebrando le rotondità osé della cantante Beth Ditto che è sempre orgogliosa delle sue forme abbondanti. Anche per Miss Italia questo è l'anno della svolta in quanto si è scelto di far gareggiare al famoso concorso donne taglia 44. Saranno 352 le ragazze che non si vergognano di mostrare le proprie forme a tutto il Paese, ogni regione infatti avrà le sue “miss taglia 44” per dire basta all'anoressia e all'idea che la donna per essere bella deve sottoporsi a dimagrimenti eccessivi. “Agli uomini – come ha affermato la stilista Marzotto - le donne troppo magre non piacciono. Viva le modelle di una volta, come Naomi o la Chiffer, che non erano del tutto prive di curve”. Quindi gli stilisti sono d'accordo nel voler ritornare ad un’icona di bellezza genuina dalle rotondità sensuali, colei che non è più in secondo piano rispetto all'abito che indossa ma che ne diviene l'anima, contro l'anoressia che sta diventando il male della nostra società.
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Gli auguri di Natale dalla Napoli anni '80 |
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Sabato 18 Dicembre 2010 00:00 |
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 Spaccatti tipici della vita napoletana, di un popolo che è in continua contraddizione, vent’anni fa come adesso, con momenti da cui vorremmo fuggire e altre realtà di cui solo Napoli è capace; Chicchina e Rusella, venditrici di sigarette, Fortunata, venditrice di banane, Luigi, il bigliettaio della ferrovia, e tanti scugnizzi: questi e altri i personaggi de “’Na festa ‘e Piazza”, interpretati dai membri della compagnia “Nova nova e…tie’” venerdi 17 e sabato 18 dicembre al Teatro Totò.Il regista, Guido Barone, ci ha confessato un leggero imbarazzo nel constatare l’attualità dei temi trattati, tra cui su tutti spicca la “monnezza”; ma Napoli è così, sempre mutevole nei suoi aspetti: “prima ci sono nubi, un attimo dopo c’è il sole”. Ed ecco che allora la città mostra il meglio di sé, “e dai personaggi è possibile assimilare una tale ricchezza di sentimenti da poter affermare che, nonostante tutto, sempre e comunque, Napoli sa amare”.Il progetto è ambizioso e meritevole: il teatro rivolto alle scuole, per permettere ai ragazzi sin dalla giovane età di confrontarsi con tematiche valide, per dare dei punti di riferimento su argomenti da trattare, coinvolgendo il pubblico con attività sperimentali. In fin dei conti, è la stessa compagnia che è composta principalmente da giovani e bambini.E poi “Napule è ‘o meglio palcoscenico d’ ‘o munno!”
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Al Teatro Totò, la Napoli Anni '80 |
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Giovedì 16 Dicembre 2010 21:00 |
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 Il 17 e 18 Dicembre, al Tetro Totò di Napoli, andrà in scena “’Na Festa ‘e Piazza”, musical napoletano scritto da Guido Barone circa venti anni fa e riproposto ai giorni nostri per riproporre momenti di vita quotidiana che, ieri come oggi, rendono ancora più evidenti i problemi e le angosce della nostra città. Una comune giornata degli anni ottanta, in un’atmosfera natalizia, a Montesanto, rappresentata cercando di evidenziare particolari e situazioni che solitamente sfuggono al passante più distratto. Il tutto accompagnato da musiche e canti napoletani. Ed è proprio in “Munnezza”, che si legge: “Ccà cresce sempe ‘a munnezza, nun se po’ respira’.Chiù pass’ ‘o tiempo ed è certo, nun se po’ chiù campa’. Vonne, pe forza, ‘a ruin’’e chesta città!!”.Ma leggendo, siamo sicuri che la commedia sia stata scritta veramente 20 anni fa? Si, questo è certo, come forse è certa l’attualità di questo e degli altri testi del musical.
Non ci resta allora che andare a teatro e assistere a questo magico Natale napoletano.
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