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Sabato 22 Settembre 2012 08:58    Stampa
Bmw M6 Cabrio: emozioni e brividi senza limiti.
Attualità - Attualità

E’ possibile scattare da 100 km/h in soli 4,8 secondi con i capelli al vento? Questa è solo una delle tante emozioni che è in grado di offrire l’ultima cabrio della casa dalla elica bianco blu: la Bmw M6. Non stiamo parlando di una Serie 6 qualunque, la vettura è stata ottimizzata in termini di prestazioni grazie agli accurati  interventi della divisione sportiva della Casa automobilistica tedesca. Partendo dal principio, Motorsport fu voluta dalla Casa bavarese come appoggio per la realizzazione di vetture sportive, sia stradali che da competizione, visto il grande successo dei suoi modelli su entrambi i fronti negli ultimi dieci anni. Gli interventi non riguardano soltanto la meccanica ma anche l’aereodinamica della vettura, “un trattamento” riservato a tutta la gamma Bmw per tutti coloro che seduti al volante di una Bmw cercano prestazioni da brivido. Chi mira alla M6 Cabrio non si accontenta soltanto di una coupè priva del tetto: 560 CV e 680 Nm si fanno sentire e le prestazioni sono di livello assoluto. Design rinnovato, dotazioni sofisticate e uno eccezionale dinamismo di guida anche nell’utilizzo quotidiano completano l’identità della M6 Cabrio. 13,1 secondi per toccare i 200 Km/h,  250 Km/h  di velocità massima limitata elettronicamente (può arrivare fino a 305 Km/h con l’M Driver’s Package), sono solo alcuni numeri della sportiva tedesca, tutti elencati nei segni particolari della sua carta di identità. Considerata la potenza a disposizione, il consumo di carburante è abbastanza contenuto grazie allo Start/Stop di serie ed alla tecnologia EfficientDynamics: le percorrenze medie dichiarate aumentano del 30% ed arrivano a circa 10 Km/litro. Il massimo piacere di guida è garantito dal cambio a doppia frizione M a sette rapporti, con Drivelogic e selezione automatica della marcia, Launch Control e Low Speed Assistance, mentre la trasmissione di potenza alle ruote posteriori sarà garantita dal differenziale attivo M con distribuzione variabile della coppia motrice. Gli interni sono degni del marchio, ovviamente “griffati” M con un nuovo volante in pelle con comandi integrati, sedili sportivi, modanature in Carbon Fibre e tappezzeria in pelle Merino. Sono sempre i dettagli a fare la differenza, lo dimostrano i battitacco illuminati e personalizzati e strumentazione combinata M in tecnologia Black Panel e il climatizzatore automatico bi-zona. Per impedire gli urti in manovra di serie è prevista una telecamera di retromarcia con Surround View. La tecnologia non è da meno, è possibile ottenere l’integrazione con smartphone e dispositivi multimediali, connessione a internet, con informazioni sul traffico in tempo reale e l’utilizzo di Facebook e Twitter. A questo punto i dubbi sono due: testarla in pista ed assaporare pienamente i suoi 560 cv oppure provarla in Costiera Amalfitana con l’ebbrezza dei capelli al vento godendosi uno stupendo panorama? Al fortunato possessore la scelta.

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Mercoledì 22 Agosto 2012 09:07    Stampa
Gran Premio di Montecalvo, primo Gran Premio in un Circuito Cittadino in Campania.
Attualità - Attualità

Unione Piste Nazionale no limits! Dopo lo straordinario successo del Trofeo Cup Race attualmente in corso, a Montecalvo Irpino, il 19 agosto si è svolto il Gran Premio di Montecalvo, prova valida per il Campionato Circuito Cittadino. “Un evento che in Campania e nel kart italiano non era mai stato organizzato, il primo Gran Premio in un Circuito Cittadino” ci ha spiegato con orgoglio il Vice-Presidente Sergio Di Dato, un grandissimo passo compiuto dalla ormai nota associazione sportiva  composta da una squadra straordinaria composta non solo da lavoratori ma soprattutto appassionati di karting, una passione che sta contagiando davvero tutti, i dati parlano chiaro o meglio, a farlo sono sempre i numerosi piloti presenti nelle gare del Trofeo Cup Race. Una manifestazione organizzata nei minimi dettagli con uno staff ampliato ad oltre trenta Commissari di Percorso e due Direttori di Gara: Diego Mattera e Guido Palladino. Piloti provenienti da tutto lo stivale hanno abbandonato le spiagge ed il sole per seguire la loro grande passione: il kart! Il tracciato è stato curato e progettato nei minimi dettagli grazie all’ausilio di esperti del settore rievocando quello storico che ha visto gareggiare campioni del calibro di Jarno Trulli, la sua lunghezza si aggira intorno ai 1100 metri. Oltre 100 piloti hanno preso parte ad un evento imperdibile che ha coinvolto tutti i cittadini di Montecalvo Irpino impegnati a seguire con molta attenzione lo svolgimento delle gare anche dalle loro abitazioni senza contare che molte persone sono giunte dai vari angoli della Campania e della Penisola per seguire il Gran Premio. Grande euforia ed emozione non solo tra il pubblico ma anche tra gli addetti ai lavori che oltre alla stanchezza del duro lavoro presentano un grande orgoglio. Un orgoglio tutto meritato dato che Unione Piste Nazionale è davvero giovane, nata alla fine del 2011, ha esordito quest’anno con il Trofeo Cup Race, un Campionato Interregionale che coinvolge Campania, Lazio e Molise che sta avendo un successo meritato grazie alla passione che scorre nelle vene di tutto lo staff del Vice-Presidente Sergio Di Dato. Lui stesso ci ha fatto capire che le ambizioni di questo progetto sono molte e l’intenzione non è quella di fermarsi solo a questo Cittadino ma anche di coinvolgere altri comuni per svolgere altre prove per creare un vero e proprio Campionato Italiano Circuito Cittadino. Rimaniamo tutti in attesa per seguire la realizzazione di questi progetti by Unione Piste Nazionale, in bocca al lupo ragazzi!

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Martedì 10 Luglio 2012 00:00    Stampa
Alfa MiTo 1.4 Multiar Quadrifoglio Verde by Melemotorsport.
Attualità - Attualità

Molti Alfisti, quelli con la “A” maiuscola, rimpiangono le alfa del passato: boxer, trazione posteriore e tipico rombo Alfa Romeo, sono biglietti da visita che purtroppo con l’acquisizione del gruppo Fiat sono andati ad estinguersi. Un Alfista non condivide che la MiTo, (progetto 955), ha molte parti in comune con la cugina Fiat Grande Punto come il telaio, il pianale, le sospensioni  (cambia il tuning), gran parte delle motorizzazioni, insomma la meccanica completa. Una strategia del Fiat Group Automobiles, che deriva dall’abbattimento dei costi, una mossa non del tutto condivisa dai puristi del marchio. Non dobbiamo dimenticarci che molte case automobilistiche utilizzano questa strategia di marketing, come ad esempio il colosso tedesco Volkswagen con la Polo, Seat Ibiza e Skoda Fabia, tutte con la stessa meccanica condivisa. Certo, al volante della MiTo non si sente il rombo del vecchio boxer e la spinta della trazione posteriore: sono emozioni diverse. Oggi ci troviamo nell’epoca di bassi consumi ed emissioni e l’Alfa Romeo si presenta con il Multiair, un motore che offre alte prestazioni e consumi ridotti. Il 1.4 Multiair nella versione Quadrifoglio Verde eroga 170 cv e 250 Nm a 2500 giri al minuto, sufficienti per una versione sportiva della MiTo, Melemotorsport non poteva fare a meno di intervenire e tramite un affinato processo di elaborazione è riuscito a ricavare ben 230 cv ed il 30% di coppia in più. Le modifiche riguardano la parte di aspirazione (due filtri aria a controllo elettronico, un turbocompressore specifico, intercooler maggiorato con una capacità di raffreddamento maggiore) e l’elettronica di gestione motore. La nota azienda di elaborazione napoletana, prima di ogni intervento, parte da una attenta analisi della vettura originale ed in funzione delle modifiche da effettuare, interviene su opportuni parametri con una ricalibrazione che non si allontana da quella della casa costruttrice in modo da evitare stress alla parte meccanica ed elettronica. Provandola in pista, la MiTo ha dimostrato di avere un comportamento da vera Alfa, sicura di se nelle curve con rischi minimi di sottosterzo e sovrasterzo, sterzo diretto e frenata eccellente grazie ai quattro freni a disco. La più grande novità tecnica è l’Alfa D.N.A. (assente sulla Grande Punto), un comando che agisce su motore, freni, sterzo, sospensioni e cambio, che permette di tarare il comportamento della vettura in base alla condizioni della strada o ai desideri del cliente. Il sistema Q2 elettronico assicura l’effetto di un differenziale autobloccante. Per i puristi del marchio da pochi giorni è arrivata una bella notizia: Alfa e Mazda svilupperanno e produrranno un nuovo spider a trazione posteriore, un modello destinato a portare alla ribalta la Duetto de «Il laureato», non abbiate paura, non sarà un Alfa con gli occhi a mandorla!

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Lunedì 09 Luglio 2012 00:00    Stampa
Arriva la Volkswagen up! 1.0 75 cv high up! 3 porte.
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Dopo Lupo e Fox, Volkswagen punta alla leadership nel segmento delle citycar lanciando la nuova Volkswagen up! dove a farlo da padrone sono Citroen C1, Peugeot 107, Toyota Aygo, Ford Ka, Opel Agila, Suzuky Splash, Kia Picanto, Hyundai ix10 ma la vera concorrente per eccellenza è la Fiat Panda. Erede della sfortunata Fox che in Italia non ha fatto grandi numeri, la up! intende ripetere il successo della Lupo, la prima fortunatissima citycar del colosso tedesco. A primo impatto lo stile mi è sembrato razionalmente semplice: pulito e fluido ma senza azzardo, il frontale presenta gli stilemi Volkswagen con i proiettori dal design moderno. Il posteriore ha il portellone rivestito in vetro perfettamente integrato con il lunotto. Gli interni dell'allestimento high up! presentano un look moderno: la parte anteriore della plancia ha un rivestimento lucido stile Fiat 500 ed i sedili anteriori vantano i poggiatesta integrati. Al volante nonostante la tendenza a coricarsi nelle curve più impegnative, la up! ha dimostrato di avere una buona tenuta di strada grazie anche ad una scatola di sterzo che conferisce al guidatore cambi di direzione rapidi e pronti. Il 1.0 da 75 cv è pronto e scattante nel traffico cittadino, il gruppo tedesco dichiara sul misto un consumo pari a 4,2 l/100 km ma quello che mi ha impressionato di più è l’isolamento acustico dell’abitacolo, quasi impercettibile il suono del 3 cilindri ad andatura normale, mentre a 130 km/h si fa sentire, ma considerata la cilindrata ed i 5 rapporti del cambio è assolutamente normale. La posizione di guida e la seduta sono molto confortevoli e nonostante la up! sia una citycar si presenta adatta anche per le gite fuori porta. Infatti nonostante i suoi 3 metri e 54 centimetri di lunghezza, quattro passeggeri possono viaggiare in tutta comodità ma anche in sicurezza. La up! ha raggiunto le ambite 5 stelle nei crash test e ha ottenuto l'ambito premio Euro NCAP per essere il primo costruttore a proporre in questo segmento la tecnologia “Sistema di frenata di emergenza City”: un dispositivo che mette in azione il sistema dei freni nel caso in cui un ostacolo si pari improvvisamente davanti alla vettura. Anche il bagagliaio non è da meno: ha una capienza di ben 255 litri che diventano 955 con i sedili posteriori abbattuti, pensate che una Fiat Punto ha un baule di 275 litri. Una piccola nota di demerito posso farla sulla qualità degli interni, non all’altezza della Lupo che all’epoca presentava una qualità di assemblaggio al pari di Golf e Passat ma siamo ben consapevoli che stiamo vivendo un epoca dove le industrie automobilistiche sono più attente ai costi di produzione. Da non trascurare che la up! è offerta anche in versione a 5 porte e sulla base della strategia commerciale adottata dal gruppo PSA-Toyota anche nelle vesti di Seat Mii e Skoda Citigo, ovvero le cugine (iberica e slovacca) che fanno parte del gruppo tedesco.

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Domenica 08 Luglio 2012 00:00    Stampa
Bmw Zagato coupè, mix italo-tedesco al Concorso di eleganza di Villa d’Este.
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Il  Concorso di eleganza di Villa d’Este  è considerato  l’appuntamento di tutte le vetture che si presentano con uno stile diverso o meglio personalizzato. Una delle stelle di questa tradizionale manifestazione è la Bmw Zagato coupè, concept car nata dalla collaborazione tra la casa bavarese ed il noto carrozziere milanese fondato nel 1919. Il risultato? Una coupé affascinante che ha ispirato forti emozioni a tutti coloro che hanno avuto la possibilità di ammirarla che segue la migliore tradizione della produzione automobilistica. Frutto della matita del capo designer della Zagato Norihiko Harada, non si limita, dunque, ad essere un esercizio di stile quanto più legato alla realtà, motivo per cui è nata una concept car molto vicina alla produzione di serie.  Infatti  differenza degli altri prototipi, la Bmw Zagato coupè è già immatricolata per uso stradale ed è in grado di rispettare i requisiti richiesti dalla EuroNCAP per i crash test, i test ufficiali si sono svolti sulla pista di prova BMW a Miramas, nel sud della Francia. La base meccanica è quella della collaudatissima Z4, quasi irriconoscibile, che mischia la solidità tedesca al design italiano. La derivazione dalla Z4 non è solo meccanica ma anche estetica: il frontale presenta il classico "doppio rene" Bmw che è leggermente inclinato verso l'asfalto e delle altre prese d'aria anteriori decorate con griglie a motivi esagonali, figura geometrica da sempre ricorrente nelle realizzazioni del carrozziere italiano. La carrozzeria è tinta di un esclusivo Rosso Vivace ottenuto con una particolare lavorazione che prevede una base di nero, un primo strato di argento metallizzato, sei strati di rosso e due strati finali di vernice trasparente. Il posteriore presenta una grande coda tronca tagliata quasi verticalmente ed è evidente la mano di Zagato  nel "passaggio incrociato" di linee tra i finestrini laterali ed il lunotto. Gli interni sono sempre stile Bmw o meglio conservano il look delle sportive dell'elica bianco blu dove spiccano una lunga "striscia orizzontale" rossa che ricorre simbolicamente lungo tutto l'abitacolo, in contrasto coi toni dominanti nero-grigio, e le lettere "Z" cucite sui poggiatesta dei sedili. Non si hanno notizie certe sul cuore che batte sotto al cofano ma ci aspettiamo che la potenza superi gli oltre 300 cv proprio perché vogliamo essere sicuri che Zagato non abbia voluto sfigurare rispetto alla top di gamma della casa tedesca.

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