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| Terzigno compie 100 anni ed ammaina il Tricolore |
| Attualità - Attualità |
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Terzigno compie cento anni di autonomia comunale ma da queste parti sembrano davvero in pochi quelli che se ne sono accorti o che hanno deciso di rendersi partecipi di un evento che avrebbe dovuto essere solenne nel cerimoniale e nei temi oltre che esser degnamente istituzionalizzato e rispettato attraverso eventi di ben altro tenore. Nessun personaggio di spicco invitato del mondo dello spettacolo, della musica o della cultura nei giorni dei festeggiamenti. E' così che quelli che dovevano essere giorni di festeggiamenti solenni scivolano lentamente nel tepore dei partecipanti rendendo questi momenti di festeggiamenti tipici terzignesi dai tratti molto simili alla classica sagra dell'ultima contrada dell'entroterra irpino (con tutto il rispetto per i corregionali irpini). Insomma l'ennesima occasione persa per rilanciare il nome della città del buon vino e ridargli un minimo di lustro e stile nell'organizzazione di certi eventi che dovrebbero mettere al centro i simboli ed i valori che la storia ci consegna... a parite dal Tricolore che tanti terzignesi difesero con onore e sacrificio e che oggi vengono paradossalmente dimeticati. Dopo la prima serata all'insegna della teatralità del gruppo La Monade diretto da Mario Grazio Balzano e la docufiction "Sulle ali del tempo" (proiettata con circa un lustro di ritardo rispetto alle riprese originarie...) si è passati senza troppi rimpianti al secondo appuntamento in calendario.
Ed anche in questo caso l'ennesima occasione persa per i festeggiamenti di ieri sera, quando i manifesti murali affissi in tutto il territorio comunale preannunciavano la partecipazione del vescovo di Nola alla messa solenne...che inspiegabilmente non si è presentato a Terzigno lasciando sbigottiti pure i praticanti più accaniti.Le motivazioni del clamoroso forfait sono ancora tutte da accertare. Il 22 giugno 2013 che doveva essere ricordato come il giorno della solennità, si tramuta nella terza occasione persa. Gli eventi iniziano con la sfilata rievocativa dell'atto costitutivo del Comune di Terzigno. Abiti sfarzosi e sbandieratori abili ad attirarsi le attenzioni dei convenuti e l'ennesimo schiaffo alla storia del Meridione con gli onori resi all'erede sabaudo Vittorio Emanuele III e regina (ovvero il terzo re d'Italia di stirpe Sa-Boia, quella che trucidò migliaia di meridionali in occasione dell'invasione del Regno delle Due Sicilie) a Terzigno viene omaggiato come il padre della Patria...naturalmente con il tricolore del monumento dei caduti opportunamente relegato a mò di strofinaccio...ammainato e legato al pennone a pochi metri dalle lapidi dei terzignesi caduti per rendere Terzigno e l'Italia libera e democratica...(la foto ritrae il tricolore in piazza Troiano Caracciolo)ma da queste parti ci sono molti esperti di vilipendio alla bandiera e quindi anche questo gesto diventa lecito ed accettato come normalità delle cose con la complicità di amministratori miopi troppo presi ed intenti solo a ritagliarsi un attimo di visibilità dinnanzi ad uno sparuto pubblico presente ieri sera in piazza. Naturalmente la serata è poi andata avanti con il solito cliché di canzoni napoletane (senza distinzioni tra le apprezzatissime classiche napoletane e le poco attinenti neomelodiche di epoca d'alessiana- meroliana ...). Insomma a Terzigno c'hanno provato, come al solito a fare qualcosa di buono ma, come spesso accade da troppi anni un'altra occasione è stata persa per dare significato a certe cerimonie che dovrebbero essere trattate con il rispetto e la solennità che meritano...a partire dalla bandiera che rappresenta ed accomuna Terzigno ed i terzignesi agli altri italiani.
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