Un abbandono generale, che ha trasformato il territorio in una discarica a cielo aperto. A San Giuseppe Vesuviano si sta cercando di creare iniziative per ripristinare il decoro e la tutela paesaggistica e ambientale. A tal fine è stata riaperto, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio, il sentiero numero sette, ove i cittadini d'ogni età oltre a poter riammirare le bellezze naturali che adornano d'incanto le pendici del vulcano potranno anche, in particolare i più piccoli, usufruire il sabato mattina di suggestive attrattive quali escursioni a cavallo, attività sportive e visite guidate. L'iniziativa è stata inaugurata sabato 18 maggio presso la scuola elementare della frazione di Santa Maria La Scala. Oltre ad iniziative di questo tipo, l'amministrazione sta continuando ad effettuare severi controlli sul territorio per contrastare il fenomeno dello smaltimento illecito di rifiuti speciali. In particolare sono stati messe a controllo da parte del comando della Polizia Municipale le numerose aziende tessili presenti nella cittadina vesuviana per verificare l'esistenza di eventuali irregolarità. In particolare sono state chiuse e sequestrate sette fabbriche, completamente abusive, gestite tutti da cinesi le quali, come da copione, non avevano nessun contratto con un'azienda atta allo smaltimento dei rifiuti tessili (considerati dalla legge quali rifiuti speciali). E in effetti, girovagando per le strade della città, in particolare in periferia, si possono ammirare cumuli di "bustoni neri" stracolmi di scarti di lavorazione tessile le quali, quando hanno ormai invaso tutta la carreggiata vengono “giustamente” dati alle fiamme in modo da far respirare alla popolazione “aria fresca e salutare”. Inoltre, sempre in merito agli intensificati controlli attuati, è stata scoperta dalla Polizia Municipale, nel cuore del Parco, un’autorottamazione completamente abusiva gestita da due fratelli di nazionalità rumena. Oltre a numerosissimi rottami e pezzi di automobili, molte delle quali probabilmente rubate, sono stati rinvenuti vari attrezzi da lavoro rotti ed arrugginiti e cavi di fili elettrici sparsi tra la vegetazione. L'ennesimo scempio ambientale. Forse ci vorranno ancora molti anni prima di assistere alla definitiva risoluzione del problema rifiuti in Campania. Non è solo questione di controlli, raccolta efficiente e sanzioni esemplari verso i trasgressori. E' in primis, come per ogni cosa del resto, una questione di mentalità e di educazione, principi di rispetto che dovrebbero essere impartiti ai bambini da parte di Scuola e genitori. E' solo con l'emancipazione, l'esempio e l'insegnamento che si spalancano le porte del cambiamento.