Mercoledì 10 Aprile 2013 17:50 |
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Due lontani... "4 aprile" |
Rubrica -
I Ritorni
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4 aprile. 1968. Aveva solo 39 anni e un gran cuore per fare cose ancora e sempre più grandi. Martin Luther King fu ucciso poiché si batté con tutta l’anima per rendere uguali tutti gli uomini, indifferentemente dal colore della loro pelle. Dopo anni di fondamentale attivismo, fu colpito da un proiettile mentre era sul balcone di un motel di Memphis, mentre aveva in mente nuovi cortei per i giorni successivi.
Finirono come annientati quei progetti. Com’è strano: quando una persona se ne va, porta con sè anche tutto quello che correva nella sua mente nel suo ultimo respiro. Se non esistesse il destino, resterebbero milioni di cose non dette e non scritte. Eppure restano, ugualmente. E’talmente disumano classificare in categorie l’essere umano. Noi non siamo solo esseri umani, siamo persone. Ognuno di noi ha una storia dietro di sè da raccontare, una personalità da costruire, distruggere e ricostruire altre mille volte, un cuore che batte non soltanto per abitudine. Ognuno di noi è capace di sentimenti, dai più vili ai più grandi. Non esiste il migliore, non esiste il peggiore. Esistono le persone giuste per qualcuno e sbagliate per qualcun altro. Accade che ognuno ha un proprio talento da cercare, incontrare e sviluppare. Buttatevi in una folla: voi vedrete mille facce, vi sfioreranno mille voci, ma son tutte tante e immense vite come le vostre. Gli stessi dolori, le stesse gioie, le stesse giornate. Cambia solamente il tempo. 4 aprile. 1973. E’ il giorno in cui si ebbe l’inaugurazione del primo World Trade Center della storia, ben più famoso come il complesso delle Torri Gemelle di New York. L’architetto Minoru Yamasaki e l’ingegnere Leslie Robertson, ideatori della struttura, non ne avrebbero mai immaginato la tragica fine. In tutte le cose che non durano per sempre resta l’intermezzo, l’indistruttibile ponte fra inizio e fine a calmare, anche minimamente, l’impatto con la sciagura. |