Napoli-Juventus è cominciata male in tutti i sensi. In campo, il gol di Chiellini è stato prematuro ed ha avvantaggiato, in chiave morale, i Bianconeri, dopo che il Napoli stava tentando subito l'attacco alla massima velocità. Il vantaggio inaspettato gela il San Paolo, ma il pubblico non demorde e continua ad incitare gli azzurri. Il prepartita, inoltre, ha visto il pullman della Juve colpito, prima di entrare nel sottopasso degli spogliatoi del San Paolo, da uova e danneggiato da una pietra scagliata in un vetro, fortunatamente solo danni al bus e null'altro. Questi episodi di violenza vanno sempre e comunque condannati. Atti di violenza gratuiti che devono essere assolutamente evitati.

Certo è che, però, i tifosi della Juve non hanno mai dato l'esempio, anzi, con i loro ripetuti cori razzisti a danno dei napoletani e del Vesuvio (anche in occasioni di partite con altre squadre!) hanno scaldato gli animi ed inasprito i rapporti tra le due tifoserie. Intanto a Fuorigrotta è stata inviata da Sky anche la presentatrice della domenica calcistica, Ilaria D'Amico, accerchiata come una star dai fotografi (vedi foto). La D'Amico, però, ha richiamato continuamente, aggettivando negativamente i napoletani e colpevolizzandoli del comportamento violento fuori dallo stadio. E' stato un continuo richiamo a quell'evento del vetro rotto, ad ogni occasione, sottolinenando il comportamento scorretto dei supporter azzurri. In realtà la violenza, anche questa severamente da condannare, c'è stata da parte della carovana di circa trecento tifosi bianconeri che hanno gravemente danneggiato molte auto in sosta in via Terracina. Atti di teppismo calcistico, con un arresto e vari fermi di tifosi della squadra ospite.

Anzichè raffreddare i toni, i giornalisti televisivi, a volte gettano la benzina (degli ascolti) sul fuoco. Bastava dare la notizia e raccontare anche delle tantissime cose belle che hanno animato il big match di venerdì. Invece un minimo accenno è stato fatto delle stupende coreografie preparate nei vari settori dello stadio: la più importante campeggiava in Curva B, in un San Paolo che era una autentica bolgia, con 60mila tifosi scatenati. La spettacolare coreografia col Vesuvio gigante e la scritta “terra mia” ha emozionato tutti, all’ingresso delle squadre in campo, con bengala rossi che simulavano la lava.

Per quanto concerne la partita, quando cominciava a serpeggiare un pò di nervosismo, ecco che Gokhan Inler dà un senso importante alla sua partita e firma il bel pareggio con la “solita” bordata dalla distanza. Il San Paolo esplode e gli animi si riscaldano, soprattutto in occasione della gomitata di Cavani a Chiellini. Il ritmo degli Azzuri si alza che riescono a prendere in mano le redini dell'incontro. Nel secondo tempo il pubblico del San Paolo suona la carica e spinge il Napoli alla vittoria che però non riesce ad arrivare, anche per la solita sfortuna sulle spalle del Napoli ultimamente. L’ingresso di Insigne è accolto con un boato, mentre il calo di ritmo della Juventus fa ben sperare. Del resto servono soltanto i tre punti. La voglia di vincere sale, soprattutto quando la Juventus sembra essere alle corde. Il direttore sportivo Bigon viene espulso. Dzemaili spreca anche una colossale occasione, il Napoli fa giocoma la partita ormai giunge al termine con il pareggio. Con l'1-1 del San Paolo finiscono anche le speranze di sorpasso ai bianconeri, perché sei punti, che diventano 7 considerando gli scontri diretti a favore della Juve, sono troppi. Il Milan è un treno nelle ultime partite ed arriva alle spalle. Ora c'è un secondo posto da difendere, poi si vedrà.