I fratelli Anthony e Joe Russo italoamericani di Cleveland posti alla regia del nuovo film Marvel Capitan America-Il soldato d’inverno, realizzano una pellicola molto buona e godibile di sicuro valore ed interesse.

I due autori infatti, grazie a questa nuova opera registica tentano di elaborare un film più complesso ed intricato dei precedenti capitoli della cosmogoniamarvelliana, attingendo a piene mani dalle spy story degli anni 70 dipingendo un affresco filmico ancora attuale grazie ai chiari ed evidenti riferimenti ai recenti scandali antigovernativi come Wikileaks piuttosto che datagate dei vari Assange e Snowden. Capitan America (Chris Evans) infatti si trova, quasi come a dover continuare la serie inaugurata da Iron Man sulle difficoltà psicologiche degli eroi, a doversi interrogare nel corso del film sulle reali trame nascoste e furtive che si celano nelle innumerevoli missioni che si trova ad affrontare in compagnia della audace e scaltra vedova nera (Scarlett Johansson). Questa volta invero, il nemico non si rivela ed anzi, restando spesso confinato fra un alone di mistero e un aura mitica, ingenera più timore da parte di Capitan America che, in preda ad una vera e propria crisi dei ruoli finisce per non fidarsi nemmeno del mitico Nick Fury (Samuel L. Jackson) ucciso dal soldato d’inverno (Sebastian Stan). Resosi conto dopo varie peripezie della resilienza dell’HYDRA (l’apparato criminale nemico dello S.H.I.E.L.D.) tutt’altro che sconfitta, prende in mano la situazione e, coadiuvato da un ex paracadutista dell’esercito (Falcon/Anthony Mackie) e da Natascha Romanoff, tenta di estirpare e uccidere i numerosi agenti dell’HYDRA infiltrati nel quartier generale dello S.H.I.E.L.D. e sventare il piano assassino di conquista del mondo del perfido Dirigente Alexander Pierce. Capitan America in sostanza beneficiando di una trama abbastanza rimaneggiata negli aspetti quasi autoriali provenienti dal cinema cult degli Anni settanta e infarcita di dilemmi “de mascolinizzanti” in voga negli ultimi anni convince il pubblico in sala, nonostante i facili ed inevitabili scontri ipertecnologici spesso alquanto surreali. In più, andandosi ad incastrare in uno degli episodi della Marvel che condurranno il prossimo anno a The Avengers II non possiamo fare altro che tessere le lodi di uno dei film dedicati ai vendicatori più riusciti fra il nugolo di quelli già presentati negli scorsi mesi.