Un’estate all’insegna del buon gusto e del sano divertimento quella proposta dalla Pro Loco d Santa Maria la Carità (cittadina ubicata in provincia di Napoli). Dopo “Il Palio del Ciuccio” e “Asini a tutta Birra”, eventi che hanno portato nella piccola cittadina migliaia di persone, il prossimo week end è la volta della Sagra della Melanzana. L'iniziativa, che si svolgerà dal 20 al 23 luglio, è inserita nell'ambito del programma del “Luglio Sammaritano 2018”, che terminerà il 29 luglio con il talent show “The Dreamers”, evento dedicato a giovani talenti emergenti. In Europa la melanzana è stata introdotta dagli arabi, forse dall’India (anche se c’è chi attribuisce la sua provenienza alla Cina), nel VII secolo d. C., esattamente in Spagna. L’ortaggio non ha goduto ovunque di buona fama: fino al XVI-XVII secolo, forse proprio perché legato ad arabi ed ebrei, era considerato pericoloso e particolarmente insidioso. In Spagna invece riscosse subito successo: Miguel de Cervantes ha chiamato l’autore fittizio del Don Chisciotte Cide Hamete Benengeli, dove Benengeli è un nome simile al termine berenjena, ovvero la melanzana in spagnolo. Durante la quattro giorni di sagra lo straordinario ortaggio, che rientra a pieno titolo nel paniere di prodotti locali, verrà cucinato in decine di modi diversi: fritto, arrostito, al pomodoro o in bianco, da solo o in combinazione con altri ingredienti… Ecco un’anticipazione delle pietanze in menù che potranno essere degustate in un’atmosfera piacevole e festosa, allietata da musiche popolari e gruppi folkloristici: la parmigiana di melanzane (nelle versioni “bianca” e “rossa”), le polpette, gli involtini, la sfogliatella rustica con ripieno di melanzane (preparata da Vincenzo Ferrieri di SfogliateLab), gli gnocchi, lo zuccotto, il gelato, le melanzane al cioccolato, e alcune pietanze simbolo dello street food napoletano (come la squisita pacchianella, i crocché, le polpette, i panini)… Tante gustose proposte aventi come ingrediente principe l’ortaggio di cui gli italiani vanno ghiottissimi! Ad ogni piatto sarà offerta agli avventori in omaggio una degustazione di vino novello di produzione locale.
Come già anticipato per primo in Italia dallo “Sportello dei Diritti”, anche il Ministero della Salute rilancia l'allerta alimentare che ha coinvolto diversi lotti di minestrone surgelato del colosso alimentare "FINDUS",per la potenziale contaminazione da Listeria monocytogenes. Anche questa volta un' allerta alimentare che si pensava circoscritta ad altri paesi della UE,purtroppo coinvolge pure l'Italia che con inspiegabile ritardo cerca di sopperire all'ennesimo allarme per la tutela della sicurezza alimentare attraverso 14 comunicati diramati di domenica. Tale inerzia,ci ricorda la recente vicenda delle uova al"Fipronil" che la nostra associazione per prima aveva ritenuto sollevare per la fondata preoccupazione, dapprima smentita proprio dal Ministero della Salute nostrano, che si era in realtà rilevata fondata, costringendo lo stesso dicastero a tornare sui suoi passi ed ad ordinare attraverso l'autorità sanitarie una miriade di sequestri. Come si legge nei 14 comunicati pubblicati oggi domenica 8 luglio sul sito del dicastero, i prodotti in questione sono Minestrone Tradizione 1 KG (lotto L7311, L7251, L7308, L7310, L7334); Minestrone Tradizione 400g (L7327, L7326, L7304 e L7303); Minestrone Leggermente Sapori Orientali 600g (L7257, L7292, L7318, L8011) e per ultimo Minestrone Leggeramente Bontà di semi 600g (L7306). Il minestrone surgelato richiamato è stato prodotto da C.S.I. Compagnia Surgelati Italiana Spa via Caterina Troiani n 7 nello stabilimento di via Appia km 55,300 Città Cisterna Di Latina per FINDUS. La listeria monocytogenes è un batterio che può facilmente entrare a contatto con ortaggi e verdure, così come può infettare gli animali attraverso la sua ingestione. Gli alimenti a rischio contaminazione devono essere portati ad alte temperature alle quali il batterio non sopravvive. A scopo precauzionale e al fine di garantire la sicurezza dei consumatori, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto medesimo lotto di appartenenza, di NON consumarlo! Nel caso il prodotto sia stato consumato da DONNE IN GRAVIDANZA si consiglia di consultare immediatamente un medico!”. In ogni caso ci auguriamo che d'ora in poi il nostro Ministero della salute possa attivarsi con la solerzia necessaria quando si presentano casi analoghi, perchè anche poche ore di ritardo nella comunicazione delle allerte alimentari possono causare conseguenze pregiudizievoli sulla platea dei consumatori.
Con oltre 950 posti letto e un numero di esami che si stima attorno ai 170.000 all’anno, l’ospedale “Antonio Cardarelli” di Napoli si conferma il più grande del Sud Italia, rappresentando un importante punto di riferimento a livello nazionale, non solo legato al Meridione. Al passo con l’innovazione e il rinnovo del parco tecnologico, l’Ospedale svolge un ruolo di primo piano per quanto riguarda l’assistenza sanitaria di urgenza, distinguendosi per le attività specialistiche in area medica e chirurgica. Recentemente, il Cardarelli ha deciso di investire 3 milioni di euro per i prossimi cinque anni nella soluzione Carestream PACS in cloud, continuando il proprio percorso di crescita e aggiornamento professionale al fine di offrire, ai propri pazienti, soluzioni innovative e all’avanguardia. Grazie a questi strumenti informatici forniti da Carestream, in particolare, l’Ospedale potrà concentrare la propria attenzione sulle esigenze degli operatori sanitari e la qualità delle cure senza doversi più preoccupare di tutte le incombenze legate alla gestione della parte hardware come sicurezza dei dati e backup degli stessi, spazio di archiviazione e obsolescenza dei server. La scelta di optare per una soluzione in cloud inoltre permette una gestione dei dati sensibili dei propri pazienti estremamente sicura nel rispetto del nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (GDPR). Si aggiunge così un altro tassello alla “road map” tracciata dalla Direzione strategica del Cardarelli, che punta a valorizzare con i fatti le moltissime eccellenze impegnate nell’Azienda ospedaliera. «Il quadro d’assieme è ampio – spiega Ciro Verdoliva – la strategia complessiva ci porterà rapidamente alla crescita digitale iniziata con la cartella clinica informatizzata, passaggio necessario per garantire maggiori livelli di efficienza, sicurezza e rapidità nell’erogazione dei servizi ai nostri utenti». Quella del Cardarelli rappresenta, quindi, una delle prime due installazioni in cloud per una struttura sanitaria pubblica in Italia; un’ulteriore dimostrazione dell’efficienza e la propensione all’innovazione tecnologica che ci contraddistingue nonostante le difficoltà economiche del nostro tempo.
La mostra a “progetto integrato” tenutasi al m.a.x. museo dal 25.02.2018 al 13.05.2018 verrà inaugurata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli giovedì 28 giugno 2018, ore 17.30 Dal nome "Ercolano e Pompei: visioni di una scoperta" e a cura di Pietro Giovanni Guzzo, Maria Rosaria Esposito e Nicoletta Ossanna Cavadinini. In occasione del centenario della nascita, la mostra celebra un grande protagonista della stagione d’oro del design degli anni Sessanta: Achille Castiglioni, architetto di fama internazionale dalla forte capacità visionaria, che ha realizzato 150 oggetti di design e ben 484 allestimenti, terreno di sperimentazione e innovazione. L’esposizione si concentra sulla grande capacità di regia che emerge nel lavoro di Castiglioni. Schizzi, disegni, modelli, testimonianze video, oggetti originali e prototipi mettono in evidenza la perfetta combinazione di semplicità e ironia che caratterizza la profondità delle sue idee e la sua abilità nel costruire spazi in stretta collaborazione con i graphic designers, in particolare lo svizzero Max Huber.
Era attesissima la rivelazione del super-vincitore della sezione “Ragazzi” del Premio Elsa Morante 2018 che si è svolto a Napoli il 22 maggio scorso presso l’Auditorium della Rai di Napoli. Accanto alla presidente Dacia Maraini erano presenti alcuni dei membri della giuria: Francesco Cevasco, Enzo Colimoro, Tjuna Notarbartolo (direttore della manifestazione), Teresa Triscari. A fare gli onori di casa Francesco Pinto, Direttore del centro di produzione Rai di Napoli. La giuria e` inoltre composta da Silvia Calandrelli, Roberto Faenza, Maurizio Costanzo, Monica Maggioni, David Morante, Gianna Nannini, Paolo Ruffini. Durante la manifestazione si e`scoperto il super-vincitore della sezione Ragazzi decretato dagli oltre mille studenti di scuole medie inferiori e superiori della Campania della giuria popolare: "Every child is my child: storie vere e magiche di piccola, grande felicità” di Aa.Vv., edito da Salani, per il quale hanno ritirato il premio Paola Cortellesi e Paolo Calabresi. I giovani giurati, infatti, si sono espressi sui tre libri vincitori scelti dalla giuria della Maraini, che insieme al super-vincitore sono stati "Metti via quel cellulare" di Aldo Cazzullo con Rossana e Francesco Maletto Cazzullo, edito da Mondadori e "Picciridda" di Catena Fiorello, edito da Giunti. Dopo l'intervenuto di alcuni degli studenti giurati che sul palco hanno letto i commenti sui tre libri vincitori tra gli applausi di una festosissima platea, sul palco poi sono alternati poi vincitori delle altre sezioni del Morante: Luciano Stella che vince il Premio Elsa Morante Cinema per aver prodotto il film d’animazione “La Gatta Cenerentola”; i Foja, band napoletana composta da Dario Sansone, Giovanni Schiattarella, Ennio Frongillo, Giuliano Falcone, Luigi Scialdone che riceveranno il Premio Elsa Morante Musica per il brano “A chi appartieni”, colonna sonora della stessa Gatta Cenerentola; David Gramiccioli che ricevera` il Premio Elsa Morante Teatro “Dar voce ad Elsa Morante”. L’attore ha interpretato un passo di un’opera di Elsa Morante, l’Addio de “Il mondo salvato dai ragazzini”, di cui ricorre il cinquantennale della pubblicazione. Dopo i premi dello spettacolo, e`stata la volta del Premio Elsa Morante “Morantiano”, dedicato ad autori che si siano occupati della Morante, che e`stato consegnato allo scrittore e critico francese René De Ceccatty, per la biografia, “Elsa Morante”, edita da Tallandier. A consegnargli il premio e`stato Jean-Paul Seytre, console di Francia e direttore dell’Institut français de Naples, partner dell’evento; Il premio “Nisida-Roberto Dinacci”, in collaborazione col carcere minorile di Nisida, dove il Premio ha fondato una biblioteca, e i cui ragazzi, guidati dall’insegnante Maria Franco, fanno parte della giuria popolare del Morante. Il Morante-Nisida e`andato a Gianluca Guida, direttore dell’IPM, per il lavoro culturale fatto nell’arco degli ultimi dieci anni, con la pubblicazione di un libro all’anno; Infine, Premio Elsa Morante per la Saggistica e`stato consegnato a Gabriella Turnaturi per il libro “Non resta che l’amore” pubblicato da Il Mulino. Nell’ambito del Morante quest’anno e`stata inaugurata una nuova sezione dedicata alle creazioni culinarie a cura dell’Accademia Medeaterranea e Sire - Ricevimenti d’Autore, il Medeaterranea Award. Cinque studenti in enogastronomia hanno preparato altrettante pietanze ispirate ai titoli dei libri di Dacia Maraini. La giornata culturale e`proseguita da Sire – Ricevimenti di autore, all interno della Mostra D’Oltremare, dove si e`tenuta la presentazione dell'ultimo libro di Dacia Maraini, “Tre donne” (Rizzoli), intervistata da Tjuna Notarbartolo. Con loro due grandi attrici che hanno letto alcuni brani del testo: Cristina Donadio e Veronica Mazza. Il Premio Elsa Morante, testata dell'Associazione Culturale Premio Elsa Morante onlus, è coordinato da Iki Notarbartolo e Gilda Notarbartolo ne dirige la comunicazione, ed è realizzato insieme ad un Comitato Organizzatore presieduto da Antonio Parlati, vicedirettore del Centro Produzione Rai di Napoli. La manifestazione è patrocinata dalla Rai, Radiotelevisione italiana, media partner dell'evento, e si avvale del sostegno di Sire, Accademia Medeaterranea, Officine Grafiche F Giannini & Figli, Casa Ascione, Librerie Raffaello, DinAmiche, Ranieri Impiantistica. Si avvale, inoltre, della partnership con l’European Cultural Centre La Dante di Cambridge.
Da poco è terminata la scuola e uno dei regali più desiderati dagli over 14 per la promozione è lo scooter; non a caso il mese di giugno è storicamente uno dei periodi di punta per la vendita di ciclomotori. Ma quanto costa in Italia assicurare questo genere di veicolo? A rispondere alla domanda ha pensato Facile.it che, analizzando un campione di oltre 40.000 preventivi raccolti tramite il sito dall’1 aprile al 31 maggio 2018*, ha scoperto come il premio medio per assicurare uno scooter di cilindrata 50cc sia pari a 613 euro, anche se i valori variano notevolmente lungo lo Stivale. «Non deve stupire che per una cilindrata così bassa il costo dell’assicurazione sia così alto», spiega Diego Palano, Responsabile BU Assicurazioni di Facile.it. «Sovente il cinquantino rappresenta il primo mezzo a motore con il quale i giovani si approcciano alla strada; si tratta quindi di profili che, non potendo contare su una storia assicurativa pregressa, vengono considerati a maggior rischio sinistrosità da parte delle compagnie.». Analizzando le differenze regionali dell’RC scooter e limitando l’analisi ai soli veicoli con cilindrata pari a 50 cc, è la Campania a guadagnare la maglia nera; in regione, il premio medio emerso dall’analisi dei preventivi raccolti tramite Facile.it è pari a 1.260 euro, ovvero più del doppio rispetto alla media italiana. Va meglio, ma solo di poco, agli scooteristi residenti in Puglia, secondi in classifica con un premio medio pari a 977 euro. Terzo posto per la Calabria, dove assicurare un cinquantino richiede in media 880 euro mentre appena giù dal podio si posiziona il Lazio, con un premio medio pari a 825 euro. Analizzando la graduatoria in senso opposto, le regioni con i premi medi più bassi risultato essere il Trentino Alto Adige, dove assicurare un ciclomotore costa in media solo 369 euro, il Veneto (410 euro) e il Piemonte (427 euro). Guardando l’andamento dell’RC scooter nei capoluoghi di regione, poco cambia rispetto alla classifica regionale. Sul podio ancora una volta c’è la città di Napoli, dove il premio medio per assicurare un cinquantino raggiunge addirittura i 1.463 euro, il 138% in più rispetto alla media italiana. Al secondo posto c’è Bari, con un valore medio di 1.244 euro, mentre al terzo si posiziona la città di Palermo con 1.018 euro. Di poco inferiore il premio medio per gli scooteristi di Roma, dove è pari a 921 euro, ovvero l’82% in più di quello pagato a Milano (505 euro). Al quinto posto, capoluogo di regione più costoso del nord Italia, si trova Genova, dove assicurare un scooter 50cc in media richiede 778 euro. Fra i residenti nei 20 capoluoghi di regione, i più fortunati risultano essere quelli de L’Aquila, dove il premio medio per un ciclomotore è pari a 335 euro; a seguire Trento (378 euro) e Venezia (442 euro). Analizzando il profilo di chi, negli ultimi due mesi, ha fatto un preventivo su Facile.it per assicurare uno scooter con cilindrata 50cc emerge che il 57,8% dei richiedenti ha un’età compresa tra i 36 e i 55 anni, percentuale determinata sia dall’abitudine di molti genitori ad intestarsi l’assicurazione dello scooter dei figli, sia dal fatto che le due ruote stanno diventando un mezzo sempre più usato anche dagli adulti per gli spostamenti in città. «Quando è il genitore ad intestarsi l’assicurazione del ciclomotore del figlio, è importante ricordare che la legge Bersani non consente di trasportare sullo scooter la stessa classe di merito maturata su un’automobile» - spiega Palano - «se uno dei familiari, quindi, non può contare su una classe più bassa maturata su un altro ciclomotore, l’assicurato potrebbe dover partire dalla 14° C.U., con pochi benefici sul fronte dei costi».
In occasione del prossimo Campionato del Mondo di Calcio che si svolgerà in Russia CRIF Ratings ha realizzato uno studio volto ad individuare quali dei team partecipanti ha più probabilità di vincere il torneo in base anche a variabili macroeconomiche e finanziarie del Paese di provenienza. In base a questi parametri, le nazionali di Francia Belgio e Svizzera hanno le maggiori probabilità di risultare vincenti. La classifica che restituisce lo studio può sembrare paradossale e contrasta con le previsioni dei bookmaker che vedono la Germania, campione in carica, ed il Brasile come i principali candidati al titolo mondiale. L’analisi è stata condotta con la combinazione di quattro variabili principali: l’attuale ranking FIFA della squadra, l’età media dei giocatori che la compongono, il ranking di ciascun paese su base PIL pro capite ed il tasso di crescita medio del PIL nell’ultimo decennio. Queste variabili, osservate su una serie storica dei campionati del Mondo disputati dal 1982 in poi, sono la base di riferimento del CRIF World Cup Score. Sulla scala, compresa tra zero e 100, sono state misurate tutte le squadre che prenderanno parte al Mondiale 2018, assegnando un valore più alto a quelle con maggiori possibilità di vincere la competizione. Sui 100 punti conseguibili, Francia e Belgio ottengono 90 punti ciascuno, seguiti dalla Svizzera al terzo posto con 75. Nell’impostazione dell’analisi CRIF Ratings ha soppesato le variabili sportive rispetto a quelle di natura economica assegnando ai fini del calcolo del CRIF World Cup Score un peso del 75% alle variabili di natura sportiva quali il ranking FIFA (37,5%) e l’età media della squadra (37,5%), e il 25% inerente alle variabili economiche, rispettivamente nella misura del 15% al PIL pro capite e del 10% al tasso di crescita del PIL nel decennio precedente. L’esercizio condotto da CRIF Ratings presenta i limiti tipici dell’analisi statistica e quelli di razionalizzare uno sport come il calcio, cercando di anticipare il nome del prossimo Campione del Mondo. Ciononostante, riteniamo che l’esito del prossimo seguitissimo evento sportivo, osservato sotto la lente macroeconomico-finanziaria, offra una lettura del Campionato del Mondo da una prospettiva molto diversa.
Chiusura con botto per il “Pizza sotto il Vesuvio” a San Sebastiano al Vesuvio Na, con la realizzazione, anche, della Pizza più lunga dei paesi vesuviani. Per essere il primo obiettivo di un cammino intrapreso, sta a significare, per i successi ottenuti già in questa prima edizione, che tanta strada potrà essere fatta, tanti obiettivi potranno essere raggiunti, tanti record e tante soddisfazioni. Tutti gli organizzatori, la cittadinanza e tutti coloro che si sono impegnati in questa iniziativa, potranno cogliere piacere come anche il comune cittadino, che con la partecipazione ha voluto dimostrare il suo impegno ad una vita partecipativa che il territorio può e deve svolgere per conquistare spazi che spettano ad una cittadina che ha una storia, una vita ed una vitalità che non meritano di essere disconosciute, ma al contrario ampliate. Amore per la propria terra natia, volontà di non lasciarla ed al tempo stesso di valorizzarla e farla emergere, hanno spinto Agostino Marinaro presidente dell’Aicast (Associazione Industria, Commercio, Artigianato Servizi e Turismo) di San Sebastiano al Vesuvio, a ideare, creare e realizzare, concordemente con Alfredo Folliero presidente nazionale dell’UPTeR (Associazione Pizzaiuoli Tradizionali e Ristoratori), un evento che potesse offrire qualcosa di veramente nuovo per i cittadini sansebastianesi in primis e poi per tutti. L’evento che alla sua prima edizione ha ottenuto successi al di la d’ogni più rosea aspettativa è stato intitolato “Pizza sotto il Vesuvio” ed ha visto protagonisti del successo il 1° trofeo Vesuvio Pizza Cup ed il Trofeo Spaghetto d’Oro. Due gare, la prima alla quale hanno concorso tantissimi concorrenti pizzaiuoli, associati dell’UPTeR e non, che hanno gareggiato in tante specialità di pizza, giungendo da tante località dello Stivale, mentre anche per lo Spaghetto d’Oro, gara che solo questa associazione vanta avendo inserito anche i ristoratori per portare nel mondo i due simboli di italianità la Pizza e la Pasta, hanno concorso in numero minore, ma ugualmente numeroso di pizzaiuoli chef, lady chef e alunni degli istituti alberghieri locali. Sin dalla prima giornata l’affluenza nella villa comunale di San Sebastiano, che ha ospitato la kermesse, ha fatto registrare oltre 2000 visitatori accorsi per visitare i tanti stand di imprenditori che hanno aderito alla manifestazione, facendo gustare gratuitamente i loro squisiti prodotti come Ciro Scarpato storico apprezzatissimo pasticciere, e soprattutto per gustare le pizze che i pizzaiuoli, delle 8 postazioni di pizzerie allestite in loco, hanno sfornato a gogo offrendole gratuitamente, raggiungendo dalle ore 18 alle 22, la produzione di circa 1200 pizze. E se la prima giornata climaticamente si è presentata con un tempo incerto minacciante pioggia che fortunatamente è giunta solo a termine serata, la seconda giornata caratterizzata dal bel tempo ha spinto a godersi la festa ad un ancor più alto numero di persone tanto da portare le pizze prodotte in questa giornata a circa 1800. I visitatori in villa sono stati sempre attratti dalle degustazioni di pizze gratuite, mentre era possibile assistere alle gare di pizzaiuoli e maestri istruttori che l’UPTeR vanta, scesi anche loro in gare insieme ai tanti pizzaioli, ma principalmente per offrire una pizza al pubblico, chiaramente in forma del tutto gratuita, sfornando pizze nello stand con forno attiguo a quello della giuria presieduta da Flavia Ferraro, Discepola di Auguste Escoffier e dal giornalista enogastronomo Giuseppe De Girolamo e composta da altri esperti del settore in particolare Mario Folliero direttore generale di UPTeR, che ha determinato i vincitori premiati nella serata finale. Al mattino, numerosi sono stati gli istituti dai vari indirizzi di docenza che hanno portato le loro scolaresche a visitare la festa della pizza. Sia docenti che discenti si sono cimentati nella produzione di pizze guidati da maestri pizzaiuoli nell’impasto e nella stesura della pallina di pasta lievitata come anche nella farcitura, fino per i più grandi, a dar loro il piacere di infornarla. Il clou della giornata finale ha visto tutti i pizzaiuoli adoperarsi per qualcosa di grande attrazione “La Pizza più lunga prodotta alle falde del Vesuvio”, che con uno speciale forno è stata cotta raggiungendo oltre 50 metri di lunghezza. Le intere tre giornate che hanno interessato circa 8000 persone, sono state seguite oltre che da tante reti televisive e giornalisti di varie testate, anche da RCC Targato Italia che ha permesso agli ascoltatori della radio di seguire, in diretta, le varie fasi del “Pizza sotto il Vesuvio”. Nell’ultima serata sul palco, a termine di esibizioni di danza che, come per le serate precedenti con spettacoli musicali ed altro hanno allietato la serata, sono avvenute le premiazioni che hanno fatto seguito all’intervento del sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, Piazza Raffaele Capasso, il quale si è congratulato con Marinaro e tutti gli imprenditori che con le loro tasche hanno voluto dare un grande contributo alla visibilità della cittadina campana. Oltre alle targhe e vari attestati di partecipazione, consegnati da Folliero e Marinaro, le coppe per i vincitori primi classificati sono andate per la pizza Marinara Doc a Marino, per la Margherita Doc a Mario Giordano, per il Calzone a Cito, per la Pizza Fritta a Davide Salvo, per la Innovativa a Orilia, per la Sapori del Sud a Francesco Barbaro, per la No Glut a Cardella, mentre per lo Spaghetto d’Oro si è classificata al primo posto Rosaria Florio. Un premio speciale, assegnato dalla giuria per la bellissima scenografia di abbinamento per gli ingredienti sulla pizza è stato assegnato a Salvatore Medora. E’ salito poi sul palco, aggiungendosi a premiandi, il presidente della Pro Loco di San Sebastiano Enzo Battaglia, per premiare, come accade in tutti i campionati che l’UPTeR organizza, il Super Campione, e tutti insieme hanno consegnato la mega coppa a Luca Rallo. Alfredo Folliero, a termine della tre giorni ci dice: “Si sognava da anni di rispettare il Vesuvio, perché il lungomare partenopeo è bellissimo, ma lo è altrettanto l’interlad dei paesi vesuviani con la sua maestosa montagna e ci siamo riusciti con l’amico Agostino Marinaro. La mia infanzia l’ho svolta, anche lavorativamente, in queste zone e mi ha commosso vedere al mattino tanti ragazzi con la volontà di apprendere le basi per esercitare questo lavoro di pizzaiuolo, anche se per tanti non sarà la professione che svolgeranno nella vita. Oltre alla gara per il Primo Trofeo Vesuvio Cup, abbiamo realizzato la Pizza più lunga del villaggio del Vesuvio, è stato tutto un gran successo che ripeteremo ed amplieremo”. Mario Foliero, appena rientrato dal Giappone dove è stato impegnato in un tour di otto tappe che ci spiega dicendoci anche altro: “Nelle otto città del Giappone che abbiamo visitato, abbiamo portato avanti il progetto dell’Hing Quality UPTeR, quindi si parla di prodotti e di pizza di qualità, progetto interessante che proseguirà anche con altre dieci tappe in Giappone e continuerà in Europa interessando nazioni come Francia, Lussemburgo e Belgio. Il marchio UPTeR ed anche il progetto Hing Quality sta continuando ad andare avanti, anche perché si notano i progetti manageriali di grosse pizzerie che vogliono come obiettivo primario l’alta qualità italiana. Oltre agli artefici in Italia del successo di famiglia, iniziato con mio nonno il prof. Mario Folliero, -Storico della Pizza-e proseguito con mio padre Alfredo, le mie sorelle Tiziana e Daniela ora avvocato del foro romano, ma che ha fatto anche la gavetta da pizzaiola e mia mamma Flavia Ferraro, ho un fratello che si chiama Augusto e che attualmente si trova in California dove si è affermato con una scuola di docenza della pizza UPTeR ed a breve andrà in Messico dove anche lì lancerà il nostro marchio Hing Quality, sempre della scuola UPTeR, per diffonderlo quindi anche in sud America. Un lavoro fatto di costanza pazienza e principalmente passione con impegno, serietà e tante ore dietro al banco della pizza perché il segreto del successo è proprio stare dietro al banco”. Infine Agostino Marinaro, presidente dell’Aicast di San Sebastiano al Vesuvio, che è stato il grande promotore di questo evento sansebastianese, ci dice: ”Sono stato il primo organizzatore di “Pizza sotto il Vesuvio” e ora che ho vinto una sfida, posso vantarmi a tutto titolo di aver raggiunto uno scopo ed un obiettivo riunendo pizzaioli e commercianti dell’area vesuviana che hanno tanta voglia di vivere e far vivere la loro città. E’ stata una grossa opera, avversata da numerose difficoltà createsi, e che sono riuscito con l’impegno che contraddistingue la mia persona a risolvere. Ho creduto e sono riuscito a convincere i commercianti che era una operazione non a livello economico, ma morale per dare, come avvenuto, l’opportunità alla gente di uscire di casa e ritrovarsi fra loro per vivere la pizza, cosa ultimamente andata nel dimenticatoio. Io ed i miei figli, Manuel, Giovanni e Antonio, abbiamo abbandonato un po’ momenti di lavoro nella nostra attività che abbraccia la ristorazione a 360 gradi con le strutture che possediamo e gestiamo, ma ne è valsa la pena, visto il grande successo ottenuto. La risposta e collaborazione da parte di tutti ha rappresentato una grande solidarietà omogenea, senza rivalità, senza concorrenza, accompagnata dall’umiltà con la quale hanno offerto la conoscenza di prodotti, gastronomici, alimentari e non, che ha portato a far conoscere, a tanti, valori e eccellenze che San Sebastiano possiede. Il grande contributo, anche del mio storico amico Alfredo Folliero, che è venuto qui dal Lazio affiancandoci nel lato pizza con la sua associazione mondiale UPTeR, è stato essenziale per il successo ottenuto. Faccio l’imprenditore da 40 anni e mi sento un vero figlio di questo territorio, ecco perché ho fatto tutto questo ed inizierò sin da domani a lavorare per la prossima edizione 2019 che intendo anche allungare di una giornata, visto i risultati di quest’anno. Tutto questo anche per onorare e non dimenticare l’impegno di un nostro sindaco, Raffaele Capasso, scomparso da circa 20 anni, ma sempre nei nostri cuori, che ha lasciato una impronta ed una mentalità che davano modo di definire questo paese – la piccola Svizzera-, una realtà vissuta e che voglio rivivere per me e per tutti”.
Pagina 4 di 10