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In occasione del prossimo Campionato del Mondo di Calcio che si svolgerà in Russia CRIF Ratings ha realizzato uno studio volto ad individuare quali dei team partecipanti ha più probabilità di vincere il torneo in base anche a variabili macroeconomiche e finanziarie del Paese di provenienza. In base a questi parametri, le nazionali di Francia Belgio e Svizzera hanno le maggiori probabilità di risultare vincenti. La classifica che restituisce lo studio può sembrare paradossale e contrasta con le previsioni dei bookmaker che vedono la Germania, campione in carica, ed il Brasile come i principali candidati al titolo mondiale. L’analisi è stata condotta con la combinazione di quattro variabili principali: l’attuale ranking FIFA della squadra, l’età media dei giocatori che la compongono, il ranking di ciascun paese su base PIL pro capite ed il tasso di crescita medio del PIL nell’ultimo decennio. Queste variabili, osservate su una serie storica dei campionati del Mondo disputati dal 1982 in poi, sono la base di riferimento del CRIF World Cup Score. Sulla scala, compresa tra zero e 100, sono state misurate tutte le squadre che prenderanno parte al Mondiale 2018, assegnando un valore più alto a quelle con maggiori possibilità di vincere la competizione. Sui 100 punti conseguibili, Francia e Belgio ottengono 90 punti ciascuno, seguiti dalla Svizzera al terzo posto con 75. Nell’impostazione dell’analisi CRIF Ratings ha soppesato le variabili sportive rispetto a quelle di natura economica assegnando ai fini del calcolo del CRIF World Cup Score un peso del 75% alle variabili di natura sportiva quali il ranking FIFA (37,5%) e l’età media della squadra (37,5%), e il 25% inerente alle variabili economiche, rispettivamente nella misura del 15% al PIL pro capite e del 10% al tasso di crescita del PIL nel decennio precedente. L’esercizio condotto da CRIF Ratings presenta i limiti tipici dell’analisi statistica e quelli di razionalizzare uno sport come il calcio, cercando di anticipare il nome del prossimo Campione del Mondo. Ciononostante, riteniamo che l’esito del prossimo seguitissimo evento sportivo, osservato sotto la lente macroeconomico-finanziaria, offra una lettura del Campionato del Mondo da una prospettiva molto diversa.
Mercoledì, 07 Febbraio 2018 10:33

A Milano una "casa" del Napoli

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L’emozione della gioia non è mai un’emozione pura, ma è sempre turbata da un oscuro timore di perderla: nel momento in cui stringiamo in mano l’oggetto agognato, ne percepiamo la precarietà e la transitorietà. La gioia è infatti è molto friabile, impalpabile, delicata: si effonde facilmente, ma altrettanto facilmente può vanificarsi’’. Pensieri e parole di Lucrezio, che ben descrivono il significato di gioia, un sentimento e un’emozione piacevole di alta intensità che proviamo quando crediamo in un qualcosa di importante che – con il passare del tempo- riesce a render i nostri sogni meno virtuali e più reali. Realtà: è la situazione tangibile che stanno vivendo i tifosi del Napoli in tutta l’Italia. Una squadra che –indipendentemente- dalla conquista dello Scudetto, da molti anni è posizionata ai vertici del calcio nazionale con notevole visibilità anche in Europa per effetto delle continue partecipazioni alle Coppe del Vecchio Continente. Restare accanto alla propria squadra del cuore e vivere in simbiosi con buona parte della tifoseria azzurra è possibile anche a Milano. Dal mare trasparente di Mergellina ed il cielo azzurro della città partenopea alla fredda città meneghina il passaggio è breve ed i tanti supporter del Napoli hanno trovato da tempo una confortevole collocazione: una CASA. CASA NAPOLI: Ogni martedì alle h 21:30 sarà come entrare in una casa di un tifoso napoletano. La domus di chi tifa con molta passione Napoli accoglie gentilmente gli ospiti. Studio caloroso e aperto a tutti grazie ai social sui quali le persone possono inviare messaggi, articoli, domande da porre a chi è in studio. In diretta ci saranno anche di volta in volta i rappresentanti di tutti i club Napoli presenti in Lombardia. La trasmissione ideata da Pietro Maiello e condotta magistralmente da Marika Fruscio sta ottenendo consensi e grandi indici di ascolto sul canale Sky 903 e sul DGT Campania Telenuova canale 85.
Domenica, 21 Maggio 2017 12:03

Una capanna e 50mila cuori azzurri

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Napoli ci crede! Crede che la strada intrapresa dal club azzurro possa, in un prossimo futuro, portare allo Scudetto. ‘’Il Napoli è la squadra più forte che ho affrontato in tutta la mia carriera”: ad affermarlo è Paulo Sousa, allenatore della Fiorentina, dopo la netta sconfitta subita dalla squadra viola al San Paolo contro la compagine azzurra. Il tecnico portoghese, dimostrando una sportività non comune tra gli addetti ai lavori del calcio italiano, non ha addotto alcuna scusante alla gara condotta dai suoi uomini, ma ha voluto rivolgere un sincero, obiettivo e disinteressato apprezzamento al lavoro del suo collega Maurizio Sarri che continua a raccogliere consensi in Italia ed in Europa. Riconoscimenti che azzerano le pretestuose critiche rivolte al tecnico toscano anche da parte di alcuni opinionisti che, in mancanza di argomentazioni valide, si appellano al suo carattere e ad un qualsivoglia aspetto inerente al suo ‘’credo calcistico’’. Napoli, 50mila cuori azzurri ed una ‘capanna’. Il Napoli sta incuriosendo il Mondo intero per il magnifico e produttivo gioco che sviluppa. Solo una grande Juventus, che sta battendo ogni record della storia del calcio italiano, ha impedito al club azzurro di conseguire uno o più trofei. La metafora dei “due cuori e una capanna” si può ampliare ed espanderla a tutto il magnifico popolo napoletano ed, essendo un’espressione che descrive una situazione in cui l’amore ha il potere di ovviare anche a transitorie situazioni di carattere economico soccombenti a circostanze non volute dalla propria volontà, si potrebbe affermare: 50mila cuori azzurri ed una capanna. La capanna è lo stadio San Paolo, teatro di epiche gesta -nei vari anni della storia del Napoli- da parte di attori protagonisti di magnifiche rappresentazioni eseguite nello scenario dell’impianto flegreo. Napoli ha capito che la squadra rappresentante la città partenopea sta deliziando i palati fini del mondo del pallone e si sta ponendo sotto i riflettori internazionali essendo assurta tra i club con maggiore visibilità nel vecchio continente. Napoli ci crede! Crede che la strada intrapresa dal club azzurro possa -in un prossimo futuro- ricompensare il popolo partenopeo, per le tante pregresse delusioni, con il completamento del riconoscimento ottenuto dalla compagine di Sarri, ovvero con il raggiungimento del tanto agognato Scudetto.

Dal mondo fatato e ricco del calcio a duro e povero del podismo il passo non è certo breve e, nonostante i due pianeti siano diametralmente opposti c’e chi in controtendenza ha il coraggio di appendere le scarpette al chiodo e rimettersi in discussione in uno sport, come il podismo nel quale tutto può esserci eccetto la notorietà che è tipica dei calciatori (anche se nelle categorie inferiori) ed i guadagni sui quali non apriremo nemmeno il discorso vista la distanza improponibile. Le storie sono simili e parallele e vedono come protagonisti due giovani ex calciatori vesuviani di belle speranze: Pasquale Coppola ex portiere del Napoli primavera, della Nocerina di Del Neri in cui fece da dodicesimo a Gennaro Iezzo (poi portiere del Napoli) ed una serie di squadre di serie D tra cui Milazzo, Rossanese e Crotone fino alla decisone di voltare pagina ed abbracciare uno sport difficile dove ci si misura ogni giorno con se stessi. Accomunato al percorso di Pasquale Coppola è un altro ex portiere vesuviano, Francesco Cutolo classe 74 originario di Ottaviano con un carriera tra le giovanili del Napoli e la Scafatese dei tempi d’oro. Come Coppola anche Francesco Cutolo è un portiere di belle speranze. Ma il calcio sopratutto quello di provincia è vissuto tra alti e bassi e procuratori cinici. Sicché anche Francesco un giorno decide di voltare pagine e dice basta ai polverosi campi di provincia. “ ero stufo di praticare uno sport come il calcio in cui i valori autentici si stanno perdendo, per questo ho deciso di darmi al podismo già da qualche anno con dei risultati molto gratificanti. Questo è uno sport in cui si privilegia il rapporto umano piuttosto che il risultato finale e questo è uno dei motivi per cui ho scelto di tesserarmi con la Terzigno Corre, una società che apprezzo perché ancora basata sul valore umano prima di quello sportivo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche lo strianese doc Pasquale Coppola che dalla sua ha anche una laurea in scienze motorie: “ lo sport per me è vita è da quando corro ne apprezzo molto di più la portata. Corro per quasi 500 km a settimana per tenermi in forma e continuare a dare lustro alla mia società podistica l’atletica San Giuseppe alla quale sono molto legato.” Altra storia invece è quella di Pasquale Capasso, apprezzato podista libero sangiuseppese che ha scoperto la corsa ed il podismo dopo un periodo buio della sua vita in cui il peso corporeo era arrivato a circa 120 kg. Poi la svolta, lenta ma inesorabile che avvicina Capasso allo sport quasi fosse una terapia per rimettere in linea i valori ematici. “Corsa ed attenzione a tavola nel giro di pochi anni mi hanno portato a perdere 50 kg ed oggi con un peso forma conquistato con sacrifici posso dire che il podismo mi ha salvato la vita facendomi riscoprire lo sport come terapia medica”. Queste sono alcune delle testimonianze che saranno riportate alle 21.30 su Italiamia canale 274 durante la trasmissione Terra Mia condotta dal giornalista Genny Galantuomo, nell’arco dello stesso programma da seguire la rubrica di Antonella Bianco che intervisterà lo scrittore Vito Nocera, autore del libro “l’imprevisto del futuro”. Appuntamento alle 21.30 su Italiamia canale 274

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