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DDL ZAN, cosa c'è da sapere

Domenica, 02 Maggio 2021 19:48 Scritto da

Il disegno di legge contro l'omotransfobia è all’attenzione della Commissione Giustizia del Senato, dopo che il provvedimento è stato approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre 2020, col seguente oggetto: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. In particolare esso si propone la modifica dell’art. 604 bis del codice penale, la cui rubrica “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”, dovrebbe essere sostituita con la seguente: « Propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità ». È precisato dai suoi promotori che in ossequio al “pluralismo delle idee e libertà delle scelte”, “……..sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a de terminare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.”. Non può tuttavia sfuggire al lettore che quest’ultimo inciso resta “aleatorio”, in poche parole, suscettibile delle più svariate interpretazioni, dacchè resterebbe al buon senso del giudice applicare la fattispecie astratta a quella concreta, sì da non ledere la possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero, come tale tutelata dall’art. 21 Cost.. In buona sostanza, chi scrive non ha tra l’altro ben compreso l’attività parlamentare sul punto ed il perché di questo disegno di legge, atteso che il legislatore italiano già prevede la più ampia tutela della persona e precisa all’art. 3 Cost. che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali ”, mentre la norma proposta introdurrebbe un favor verso chi ha orientamenti omosessuali o transessuali. Non sfugga poi che l’“Istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” ed l’adozione di una “….. strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, unitamente alla “……definizione degli obiettivi e l’individuazione di misure relative all’educazione e all’istruzione, al lavoro……”, lasciano intendere che non si vuole solo e giustamente combattere fenomeni violenti, in offesa dei soggetti che il disegno di legge si propone di difendere, ma pare esservi il fine di riplasmare la società ad un “nuovo ordine sessuale”.

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Il disegno di legge contro l'omotransfobia è all’attenzione della Commissione Giustizia del Senato, dopo che il provvedimento è stato approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre 2020, col seguente oggetto: “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”. In particolare esso si propone la modifica dell’art. 604 bis del codice penale, la cui rubrica “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”, dovrebbe essere sostituita con la seguente: « Propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità ». È precisato dai suoi promotori che in ossequio al “pluralismo delle idee e libertà delle scelte”, “……..sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a de terminare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.”. Non può tuttavia sfuggire al lettore che quest’ultimo inciso resta “aleatorio”, in poche parole, suscettibile delle più svariate interpretazioni, dacchè resterebbe al buon senso del giudice applicare la fattispecie astratta a quella concreta, sì da non ledere la possibilità di manifestare liberamente il proprio pensiero, come tale tutelata dall’art. 21 Cost.. In buona sostanza, chi scrive non ha tra l’altro ben compreso l’attività parlamentare sul punto ed il perché di questo disegno di legge, atteso che il legislatore italiano già prevede la più ampia tutela della persona e precisa all’art. 3 Cost. che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali ”, mentre la norma proposta introdurrebbe un favor verso chi ha orientamenti omosessuali o transessuali. Non sfugga poi che l’“Istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” ed l’adozione di una “….. strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, unitamente alla “……definizione degli obiettivi e l’individuazione di misure relative all’educazione e all’istruzione, al lavoro……”, lasciano intendere che non si vuole solo e giustamente combattere fenomeni violenti, in offesa dei soggetti che il disegno di legge si propone di difendere, ma pare esservi il fine di riplasmare la società ad un “nuovo ordine sessuale”. Lascio il link in descrizione, per chi volesse consultare il testo in analisi di questo breve articolo: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/356433.pdf

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Una coalizione ampia, democratica e partecipativa è quella che si prefiggono i quattro gruppi politici che hanno dato vita ad una alleanza pronta a scendere in campo alle prossime elezioni comunali. A conclusione di un percorso iniziato diversi mesi fa si è, infatti, concretizzata l'idea di costruire una coalizione da presentare alle elezioni comunali previste ormai tra poco meno di due anni a Somma Vesuviana. I soggetti politici costituiti sono rappresentati, quali garanti delle 4 future liste elettorali, Pasquale Piccolo consigliere comunale e già sindaco della città, da Lucia Di Pilato consigliere comunale e candidata alle elezioni regionali 2020, Vincenzo Piscitelli consigliere comunale e Crescenzo De Falco già consigliere comunale. “Il presupposto che ha unito tutti i soggetti coinvolti è dare alla città di Somma Vesuviana un'Amministrazione alternativa a quella attuale”, commentano Piccolo, Di Pilato, Piscitelli e De Falco, “una coalizione non chiusa, ma anzi aperta al dialogo con le altre forze politiche già presenti sul territorio. Questo è soltanto l’inizio di un percorso che deve essere condiviso e rivolto ai cittadini. L'obiettivo è quello di coinvolgere tutti quelli che amano Somma Vesuviana e vogliono creare una coalizione ampia, democratica e partecipativa”..

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Con 836 preferenze è stata la candidata ( alle elezioni regionali) più votata nella città del buon vino: Autilia Carillo, giovane donna in carriera, dopo aver raccolto un brillante risultato dall'urna ed una breve pausa post elezioni, torna a ringraziare i suoi sostenitori e quelli del Partito Democratico che, mai in passato, aveva raccolto tante preferenze a Terzigno. In un post sul suo profilo ufficiale la più giovane candidata alla regionali del PD, scende in campo ed esprime il suo pieno sostegno alla candidatura di Vincenzo Aquino nel ballottaggio che vedrà i terzignesi recarsi nuovamente al voto in questo week end. "Un ringraziamento particolare a tutti i terzignesi che hanno creduto in me, nel partito democratico e nel presidente De Luca. A Terzigno si respira aria di cambiamento e c'è voglia di riscatto - precisa la Carillo-. Voglio, a tal proposito, ricordare a tutti che il 4 e 5 ottobre saremo impegnati a votare il sindaco del nostro amato Paese. Vincenzo Aquino, a mio avviso, è l'uomo giusto, è il sindaco che aspettavamo da tempo a Terzigno. In questa prima tornata elettorale,Vincenzo Aquino, ha saputo lanciare un chiaro messaggio al Presidente De Luca che, di certo, non è passato inosservato: desideriamo partecipare in modo attivo ai processi di crescita di Terzigno e rivendicare il ruolo da protagonista di questa comunità nel panorama dell'intera Regione Campania.Fiera è consapevole di fare la scelta giusta - conclude Autilia Carillo- chiedo a tutti di votare Vincenzo Aquino Sindaco di Terzigno.

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Finita la tornata elettorale che, in Campania, ha sancito la vittoria trionfale di Vincenzo De Luca, già in serata il Ministero degli Interni ha pubblicato l'elenco dei nuovi consiglieri regionali eletti. Nella suddivisione dei seggi alcuni non sono assegnati a causa della suddivisione di genere che prevede che un terzo del Consiglio regionale sia composto da donne. Per il Pd sono eletti otto consiglieri regionali: Maurizio Petracca, Erasmo Mortaruolo, Gennaro Oliviero, Mario Casillo, Loredana Raia, Bruna Fiola, Massimliano Manfredi, Francesco Picarone. In maggioranza, il secondo partito è la lista De Luca Presidente che sarà rappresentato in consiglio da Giovanni Zannini, Vittoria Lettieri, Lucia Fortini, Carmine Mocerino, Paola Raia e Luca Cascone. Una curiosità per la lista De Luca è rappresentata dai due "sommersi" eletti. Gratificante anche il risultato di Italia Viva, il partito di Renzi piazza quattro membri nell'assise regionale: Vincenzo Alaia, Vincenzo Santangelo, Francesco Iovino e Tommaso Pellegrino. In maggioranza anche "Noi Campani" con Luigi Abbate, e Maria Luigia Iodice, un rappresentante anche per la lista Davvero-Partito Animalista: Livio Petitto, Fare democratico Popolari con gli eletti Felice Di Maiolo e l'assessore regionale uscente Corrado Matera a Salerno. Campania Libera, invece, elegge Giovanni Porcelli e Giovanni Savastano, mentre il Partito socialista porta in consiglio Andrea Volpe nella circoscrizione di Salerno, mentre Europa Verde Demos elegge Francesco Borrelli e + Campania in Europa porta in consiglio regionale Fulvio Frezza, Liberal democratici Moderati portano i due consiglieri Giuseppe Sommese e Pasquale Di Fenza, due anche per Centro Democratico, Giovanni Mensorio e Maria Raffaella Pisacane. Il Movimento Cinque Stelle che in Italia perde consensi un pó in tutte le regioni, riesce tuttavia a confermare Valeria Ciarambino ed elegge anche Vincenzo Ciampi, Gennaro Saiello, Maria Muscarà, Luigi Cirillo, Michele Cammarano e Salvatore Aversano. Nel centrodestra si raccolgono i cocci di una pesante sconfitta in termini politici e di consensi. In consiglio entrano, oltre al candidato presidente Stefano Caldoro, ci saranno tre consiglieri di Fratelli d'Italia: Michele Schiano di Visconti, Marco Nonno, Nunzio Carpentieri e Alfonso Piscitelli, mentre Forza Italia porta in consiglio Anna Rita Patriarca e Massimo Grimaldi, la Lega elegge Severino Nappi, Attilio Pierro e Gianpiero Zinzi, mentre l'Unione di Centro elegge Gennaro Cinque.