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Francesco Gemito:"Potevo diventare un delinquente, ma ho preferito essere scrittore" In evidenza

Martedì, 18 Aprile 2017 10:14 Scritto da  Giacomo Acunzo Pubblicato in Cultura Letto 2798 volte
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Il nostro viaggio fuori dai confini del comprensorio vesuviano continua. Prendiamo un caffè con un giornalista, poeta e scrittore, autore del libro “ Malacittà”. Siamo nella vicina Casoria, terra al confine con la metropoli Napoli ove negli anni ’90 e non solo è stata spesse volte teatro di omicidi di stampo camorristico. Incontro Francesco Gemito, un uomo di cinquanta anni, nato e cresciuto con genitori separati. Un uomo che fin da piccolo ha sempre creduto nei sani valori della vita. I suoi fratelli sono spesso finiti in carcere e alcuni suoi parenti sono morti in agguati della camorra. Ha sempre mantenuto le dovute distanze dalle “ cattive amicizie”, si è diplomato in amministrazione, finanza e marketing. Ha scritto per i più importanti quotidiani della Campania: Roma, Il Mattino e Cronache di Napoli, ha pubblicato quattro libri di poesia e tre romanzi ed ha ricevuto oltre 250 riconoscimenti letterari. Malacittà, il tuo ultimo romanzo, con la prefazione di Don Aniello Manganiello, racconta il lato oscuro della tua città, dove è nata l’ispirazione di questo romanzo? "Sì, ma racconto anche la vita di brava gente, vittime e prigionieri di un sistema politico clientelismo." Francesco e la politica? "Oggi non hanno nulla a che fare. La politica da anni non dà risposte concrete, è tutto marcio e la gente si allontana sempre più. Credo che se la politica fosse più trasparente, più onesta e darebbe un futuro ai giovani, forse qualcosa si può ancora salvare. Bisogna dire, però, che ci sono anche politici onesti, pochi e puliti". Perché il titolo Malacittà? "Racconta il malessere di una città che negli anni 60-70 era una città industriale che dava lavoro a migliaia di famiglie. Oggi, non c’è più niente, solo aree dismesse, e nonostante è considerata la città dei santi, non c’è un turista che visita i nostri santuari. Malacittà perché a Casoria ha sempre vinto la camorra, imponendo ai commercianti la vendita di alcuni prodotti, costruendo case abusive e infine fino a qualche anno fa non si poteva nemmeno morire perché un funerale costava oltre seimila euro. Inoltre a Casoria ci sono oltre quindici vittime innocenti di camorra". Alla presentazione della prima hai voluto anche Don Aniello che ha compiuto e compie un lavoro difficile a Scampia, che messaggio si vuole trasmettere ai giovani? "I giovani sono il futuro di questo paese, non devono arrendersi, devono studiare e allontanarsi dalle cattive strade. Purtroppo oggi, a Napoli, i giovani trovano conforto nelle organizzazioni criminali. Hanno ereditato una società che non produce niente di nuovo e buono. Ecco perché la politica deve dare risposte concrete". Qual è il coraggio che l’autore deve avere nel raccontare gli episodi realmente accaduti nella sua città? "Borsellino diceva: “ chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una sola volta”. Il mio coraggio è questo. Voglio morire una sola volta". Quali sono le differenze fra le diverse opere che hai presentato fino adesso? "Scrivo poesie sempre ispirate sul sociale. Ho già pubblicato un romanzo dal titolo: La rabbia e l’amore, racconta un po’ il mio vissuto. I miei argomenti viaggiano spesso sullo stesso binario". Qual è il futuro di Francesco Gemito? "Il mio futuro è sempre legato alla scrittura. In questo periodo vivo una storia d’amore e un giorno vorrei laurearmi in teologia, una materia che amo tantissimo. Poi continuo a essere poeta, scrittore e giornalista". Quali sono gli obiettivi a medio e lungo termine? "Riuscire a dire ai giovani del nostro paese che la speranza non muore mai". A chi Francesco deve dire, grazie? "Alla mia maestra dell’elementare. La prima donna che mi ha fatto capire che per amare basta anche una piccola carezza. Grazie al suo amore oggi sono uno scrittore e non un delinquente". Ringrazio Francesco della bella chiacchierata avuta e dell’importante messaggio che ha voluto trasmettere ai nostri lettori e non solo. Gli fissiamo appuntamento nei prossimi mesi nel nostro comune di Terzigno per la presentazione del libro.

Ultima modifica il Mercoledì, 16 Gennaio 2019 19:58