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Pur essendo libero dal servizio, un agente del Commissariato di P.S. “Portici-Ercolano”, stamane, ha comunque svolto la sua attività lavorativa. Il poliziotto, infatti, in transito a Napoli, si è recato alla Stazione Eav di Napoli-Piazza Garibaldi, al fine di prendere il treno diretto a Sarno (NA), quando si è imbattuto in un pregiudicato di Portici (NA), sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale della P.S., con obbligo di soggiorno : Pasquale Florio, di 53anni. L’agente, notato l’uomo, ha deciso di seguirlo, rinunciando di prendere il treno che lo avrebbe condotto a casa. Salito sul treno della tratta Napoli-Sorrento, senza mai perdere di vista il pregiudicato, ha chiamato i colleghi del Commissariato di P.S. Portici-Ercolano che, all’arrivo in stazione, hanno potuto stringere le manette ai polsi a Florio. Il 53enne, scarcerato dalla Casa di reclusione di Volterra (PI), il 13 marzo scorso, dopo aver scontato una pena detentiva di circa 12 anni, da soli 3 mesi, a causa della sua pericolosità sociale, era stato sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale della P.S., con obbligo di soggiorno. Florio, infatti, nel corso della sua carriera criminale, da nord a sud della penisola, ha commesso una serie di reati ed in particolare truffe, falsità materiali, anche in concorso con altri. Sottoposto agli arresti domiciliari, nella mattinata di domani Florio, sarà processato con rito per direttissima.

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Rosario Pinto, pregiudicato di 39anni, nella tarda mattinata di ieri, è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Polizia “Pianura”, dopo essersi reso irreperibile dal suo domicilio 4 giorni fa. L’uomo, arrestato in flagranza con altre 5 persone, nel giugno dello scorso anno, nel Comune di Cassino(FR), a seguito di un’operazione congiunta della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, operazione che portò al sequestro di 11 kg di cocaina e 30,5 kg di hashish, fu condotto alla Casa Circondariale di Frosinone. Sottoposto, dal marzo di quest’anno, agli arresti domiciliari, in sostituzione della misura cautelare in carcere, mercoledì scorso, invece di essere nella sua abitazione in Via Evangelista Torricelli, nel quartiere Pianura, è stato fermato a Cassino (FR) ed arrestato perché responsabile del reato di evasione. Da giovedì scorso, dopo essere stato nuovamente sottoposto ai domiciliari, si è reso irreperibile. Nella tarda mattinata di ieri, i poliziotti lo hanno rintracciato ed arrestato, all’interno di un appartamentino, in un residence a Pozzuoli, mentre era in compagnia di un 59enne. Il 59enne, che a suo nome aveva affittato il mini appartamento, è stato denunciato dalla Polizia in stato di libertà. Dopo una notte trascorsa alle camere di sicurezza della Questura, stamane, è stato processato con rito per direttissima.Gli agenti, al termine del processo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, hanno condotto il 39enne alla Casa Circondariale di Poggioreale.
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E' stato arrestato questa mattina in un blitz delle fiamme gialle l'unico sindaco leghista della Campania. Fondi neri, corruzione, appalti pilotati: è per queste accuse che la Guardia di Finanza ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per il sindaco di Torre del Greco (Napoli), Ciro Borriello, e di altre cinque persone. Si tratta dei rappresentanti della società Fratelli Balsamo Srl e di altri due imprenditori di Torre del Greco. Secondo l’accusa, le investigazioni “hanno rivelato un mercimonio della funzione pubblica svolta dal sindaco”. Accusato di aver favorito ditta rifiuti – Il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, è accusato di aver favorito la ditta ‘F.lli Balsamo S.r.l’, una importante realtà economica imprenditoriale operante nel settore dei rifiuti in varie province della Campania. Nello specifico le indagini hanno documentato che la società ‘F.lli Balsamo’, si legge in una nota della Procura di Torre Annunziata, ha “costituito mediante escamotages contabili, fondi neri di denaro contante, funzionali a ripagare lautamente gli atti contrari ai doveri di ufficio posti in essere dal primo cittadino”. Tali somme “venivano consegnate al sindaco nel corso di incontri mensili in luoghi appartatati, privi di copertura di cellulari, mediante passaggi da un’auto all’altra”. Nonostante tutto questo, gli incontri sono stati integralmente documentati con video-riprese e intercettazioni ambientali.

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Casoria. Istituiti per garantire la sicurezza e mostrare i pericoli della guida, sia i corsi che il codice stradale spesso vengono sottovalutati causando gravi incidenti. E’ successo a Via Benedetto Croce (nella frazione di Arpino) , Casoria – già scossa dalla bomba che ha fatto esplodere, una settimana prima, un negozio di abbigliamento – dove due macchine hanno avuto una collisione. Dapprima a senso unico, la strada è stata trasformata in un doppio senso circa un anno fa per assolvere la richiesta inviata dalla fabbrica di vernici Linvea, sita all’incrocio fra Via Cupa Casoria e Via Benedetto Croce 1. Il problema di natura logistica derivava dalla difficoltà di transito dei veicoli pesanti diretti alla fabbrica il cui senso unico costringeva loro l’impiego di una strada alternativa o, nei casi migliori, la strada veniva bloccata con una staffetta a monte a valle dai vigili urbani. Le proteste derivano non sono dalla pericolosità della scelta generale– la strada viene spesso percorsa ad alta velocità -, ma soprattutto dalla presenza dell’Istituto Comprensivo Nino Cortese ed il conseguente flusso di ragazzi e bambini. Non è raro vedere nel periodo che va da Settembre a Giugno incolonnamenti causati dall’affluenza degli studenti che occupano, all’uscita della giornata scolastica, la carreggiata incuranti dei pericoli; e le conseguenti soste dei genitori. La tragedia si è sfiorata nei giorni scorsi proprio di fronte alla scuola attualmente chiusa; alle 17.00 del 28 Luglio 2017 una donna alla guida di una Smart bianca e nera transitava accompagnata dai due figli piccoli - 4 mesi e 6 anni. Un attimo di distrazione e l'impatto è stato inevitabile. Sulla dinamica si sta ancora indagando, forse la donna alla guida si è voltata per controllare i bambini o per guardare il telefono e non ha visto la Fiat Idea grigia parcheggiata nella stessa via. Nell'incidente la Smart si è ribaltata sul lato del guidatore (come nella foto). Un elettrauto è accorso immediatamente, richiamato dalle grida della signora ed ha estratto repentinamente i bambini rimasti bloccati che sono stati portati a casa non avendo riportato ferite. La donna, invece, ha riportato una frattura scomposta al braccio e ne avrà per qualche giorno. Sul posto sono accorsi anche il primo cittadino Pasquale Fuccio, l’assessore Fabio Esposito sicurezza e Mobilità urbana, i Vigili urbani ed i militari dell’Arma dei carabinieri. Il proprietario della Fiat, Giorgio Belluomo, non ha fortunatamente riportato ferite ed ha dichiarato «Tragedia sfiorata e preannunciata. Questa strada da quando è diventata doppio senso di circolazione è pericolosa perché nel punto dove è avvenuto l’impatto la carreggia si restringe vicino la scuola; la sosta ormai è diventata incontrollabile; ci sono troppi incroci pericolosi con poca visibilità. Faccio appello al buon senso dell’amministrazione di ripristinare il senso unico per l’incolumità dei cittadini.» L’assessore Orlando Esposito, rispondendo ad alcuni commenti sul social network Facebook riguardanti l’accaduto, afferma che presto i problemi saranno risolti poiché più importante l’incolumità dei cittadini. La zona è infatti un centro di interesse essendovi collocato il Comune, scuole e imprese commerciali e molte le persone che la percorrono a piedi rischiando più volte di essere investiti. Le segnaletiche stradali non vengono prese in considerazione e l’installazione di strisce blu per l’attraversamento pedonale non sono state sufficienti. Le strade vengono percosse ad alta velocità nonostante gli incroci e molte vetture sostano in zone vietate, anche in corrispondenza della fermata dei pullman. E’ un bisogno comune provvedere alla risoluzione della situazione eliminando la pericolosità delle strade in vista del nuovo anno scolastico.

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Voleva disfarsi di vecchi mobili in disuso e di vecchi indumenti inutilizzati, così Antonio Prisco, 62 enne di Terzigno, ieri ha deciso (come da malcostume consolidato da queste parti) di fare un bel cumulo di cose vecchie da disfarsi e dargli fuco, all’interno di un terreno di sua proprietà. Non aveva fatto i conti con le pattuglie dei militari dell'Arma che da giorni ormai stanno battendo con assiduità il terrotorio vesuviano, con particolare attenzione alle aree del parco del Vesuvio. Così l'uomo ignaro di quanto potesse capitargli è stato sorpreso dai militari, in  flagranza di reato ed è stato arrestato per combustione illecita di rifiuti speciali pericolosi. Il terreno è stato sequestrato e nei prossimi giorni il personale dell’Arpac procederà ad analizzarlo per verificare se dalla combustione dei rifiuti (tra chi anche materiale in plastica) si siano verificati avvelenamenti del terreno e dell'ambiente circostante. Nel corso dei controlli per la prevenzione dei reati contro l’ambiente, inoltre, nella vicina San Giuseppe Vesuviano i carabinieri hanno scoperto un opificio il cui titolare, un 44enne bengalese, non teneva correttamente il formulario per lo smaltimento di rifiuti, oltre al fatto che l’attività non rispettava i requisiti in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. L'uomo è stato denunciato, l’attività e 18 macchine da cucire, sequestrate.