Vota questo articolo
(0 Voti)

Ci sono storie di vita che, in un periodo di privazioni e tristezza in cui la morte aleggia, purtroppo, in ogni casa, rappresentano una sorta di riscatto sul tragico destino in epoca covid 19.Questa è una storia felice che dona speranza e luce verso un futuro in cui le nuove generazioni dovranno ricostruire una società anestetizzata da dpcm, ordinanze e divieti vari. La storia arriva da San Giuseppe Vesuviano, cittadina alle falde del Vesuvio, in cui batte il cuore forte di Francesca Pia, un batuffolo di tenerezza simbolo dell'amore per la vita, la fede e la tenacia di una coppia di sposi che mai hanno perso la speranza di poter vedere coronato il loro sogno: avere un figlio. Una attesa di 19 anni, tanto è il tempo che hanno aspettato per il lieto evento Peppe, 49 anni e Michela 47 anni, la coppia sangiuseppese protagonista di questa incredibile storia. Una gioia che sta rimbalzando in giro per l'area vesuviana tanto che sono stati affissi addirittura dei manifesti 6x3 in cui è riportata questa frase : "... Ti abbiamo atteso per 19 anni, alla fine le nostre preghiere, infine, sono state ascoltate". La fede incrollabile di questa gioiosa famiglia è ritratta in questo manifesto in cui la neonata Francesca Pia è sorridente con gli occhi splendenti verso un futuro di pace e riscatto per l'intera comunità. Ai familiari di Francesca Pia i nostri più affettuosi auguri.

Vota questo articolo
(0 Voti)

La Politica, quella con la P maiuscola, ha il dovere di essere sempre attenta ai bisogni degli ultimi e dei più bisognosi. Per questo il coordinamento dei comitati di Italia Viva Napoli2030, dopo un ricco scambio di riflessioni e di contenuti da parte dei membri, ritiene necessario, in questa fase di programmazione e ripartizione dei vaccini contro il covid-19, riservare un’attenzione importante per i soggetti più fragili, invisibili e maggiormente colpiti di questa pandemia. Il disagio sociale riscontrato nei pazienti psichiatrici e nelle persone affette da problemi di salute mentale è ormai ad un livello di criticità tale che risulta impossibile, per non dire inumano, restarne indifferenti. Le famiglie e gli stessi pazienti, con i quali i membri del coordinamento sono in perenne contatto, ci chiedono a gran voce aiuto, assistenza e vicinanza. Noi del comitato di Italia Viva Napoli2030 riteniamo sia compito della politica salvaguardare l’integrità del tessuto sociale partendo proprio dai punti in cui esso risulta più fragile. Solo in questo modo potremmo dire di essere usciti dalla crisi pandemica da veri vincitori, riuscendo a ridare dignità e voce anche a chi voce non l’ha mai avuta.

Vota questo articolo
(0 Voti)

Vaccini Covid, Campania prima regione in Italia

Venerdì, 08 Gennaio 2021 07:50 Scritto da

Con il repot aggiornato alle prime ore dell'8 gennaio sul sito del ministero della Salute è stata certificata la professionalità e la responsabilità del personale medico e sanitario della regione Campania. A fronte delle 67.020 dose di vaccino Covid 19 - assegnate dal commissario straordinario Domenico Arcuri - nella regione Campania ne sono già stati somministrati 40121 con un percentuale del 60%. Un dato che porta la Campania ad essere la prima regione d'Italia in numero percentuale di vaccinati. Numeri che dimostrano, ancora una volta, come nel settore sanitario, nonostante gli indiscriminati tagli ed i commissariamenti degli ultimi anni, come stia rispondendo il personale del comparto sanità. Un trand tuttavia, destinato a migliorarsi dopo le festività natalizie. Male invece il report  dei vaccinati in Lombardia, Calabria, Piemonte e Valle d'Aosta.

Vota questo articolo
(0 Voti)

Sono iniziati questa mattina di buon ora le vaccinazioni anticovid in tutta Italia. Anche in Campania - l'Esercito Italiano - ha provveduto a consegnare alle strutture ospedaliere specializzate le dosi assegnate dal commissario straordinario Domenico Arcuri. L'ospedale del Mare ed il Cotugno tra le strutture nella provincia di Napoli presso le quali questa mattina i primi medici ed operatori sanitari si sono sottoposti al vaccino anticovid. Tra questi il dott. Vincenzo Sangiovanni, terzignese doc, ed in servizio presso l'ospedale Cotugno, vera eccellenza regionale nel contrasto della pandemia. Con un breve messaggio sul suo profilo facebook il medico vesuviano ha annunciato la sua decisione di vaccinarsi. Un gesto molto apprezzato dai suoi estimatori che hanno plaudito all'iniziativa. "Oggi finalmente è il vaccino day"- così ha scritto il dottor Sangiovanni sui social invitando indirettamente a sottoporsi alla vaccinazione per contrastare questa pandemia.

Vota questo articolo
(0 Voti)

Pompei continua a restituire testimonianza di quella che era la vita dei romani prima dell'eruzione del 79 a.c. che distrusse l'antico centro Vesuviano. Sono tornati alla luce oggi affreschi ottimamente conservanti dal tempo che riportano uno spaccato della vita pompeiana. Due anatre appese per i piedi, un gallo che pare dipinto in 3d, un cane al guinzaglio con sopra graffito un insulto omofobo. Torna alla luce a Pompei l'ambiente quasi integro di un Thermopolium, bottega alimentare a cui si aggiungeva un raffinato street food, con piatti di ogni tipo, dalle lumache ad una sorta di "paella". Una scoperta, che "restituisce un'incredibile fotografia del giorno dell'eruzione", e apre a nuovi studi su vita, usi e alimentazione dei pompeiani, "Sarà un dono di Pasqua per i visitatori", annuncia anticipando l'intenzione di aprirlo al più presto alle visite. Mentre il ministro della cultura Dario Franceschini applaude: "un lavoro di squadra che è anche un esempio virtuoso per la ripresa del Paese". Lo scavo si trova nella Regio V, all'angolo tra il vicolo dei Balconi e la via della Casa delle Nozze d'Argento, dove sono stati fatti gli ultimi lavori di consolidamento. In quella occasione era stata individuata la presenza del Termopolio ed era stata riportata alla luce una prima parte del bancone con uno splendido dipinto a tema mitologico (Una nereide che cavalca un ippocampo e porta con sé una cetra) oltre al balcone che ornava il piano superiore. I lavori delle ultime settimane hanno fatto riemergere l'intero ambiente riccamente decorato e i vasi con i resti dei piatti che i pompeiani usavano consumare per strada. A Pompei locali come questi erano diffusi, nessuno però così conservato. E soprattutto, spiega Osanna, gli scavi del passato non sono riusciti a recuperare tutti gli elementi sul cibo emersi in questo progetto, al quale ha lavorato un team multidisciplinare di esperti. Nel locale sono stati trovati anche i resti di due uomini e di un cagnolino. Una delle vittime, un uomo intorno ai 50 anni, era disteso su un letto nel retro del locale e potrebbe essere morto schiacciato dal crollo del solaio. Le ossa dell'altro, forse un fuggiasco entrato alla ricerca di cibo, erano invece in un grande vaso, probabilmente infilate lì da scavatori del XVII secolo