A farci compagnia per tutta la durata dei Euro 2016 la Rai ha pensato bene di mettere su una trasmissione che ha l’ardire di unire calcio ed intrattenimento. Come se fosse una cosa facile.Infatti il Grande Match, condotto da Flavio Insinna ogni santa sera intorno alle 23.10 più che un programma divertente pare un’accozzaglia di generi televisivi. Una sorta di minestrone con talmente tanti ingredienti dentro che fai difficoltà a distinguere una carota da una zucchina. Insinna, con la solita arte oratoria da parroco di campagna, ci ammorba - parlando a raffica - con uno spezzone iniziale che è un concentrato di retorica delle più spicce condito qua e là dal solito mantra ″Grazie, Rai Uno.″ Gli ospiti in studio si alternano di serata in serata, mentre il cast fisso annovera tra le sue figure di spicco Marco Mazzocchi, per la parte tattica, Arrigo Sacchi, per il commento tecnico, Federico Balzaretti, l’onnipresente Zazzaroni che tratta di sport e di ballo con la stessa nonchalance con cui un fruttivendolo ti parla di Eurobond e Marco Tardelli tanto per innescare subito il come eravamo che va tanto di moda. Ma dicevamo i generi televisivi. Innanzitutto il calcio. Commenti, battute e l’agghiacciante siparietto del ″come giocheresti la partita tu″ con tanto di plastico, lavagna luminosa e scrivania/cattedra. Sembra di vedere il buon Vespa in azione. La cucina. Ormai immancabile in ogni trasmissione nostrana che si rispetti con tanto di cuoco che allo scoccare dell’ora X butta la pasta e fa terminare la trasmissione all’italica maniera: a tarallucci e vino, a pasta e vino, in questo caso. Il varietà. Orchestrina guidata dal maestro Angelo Nigro e spazio canoro che sa tanto di balera estiva. Emotainment. Intervista strappalacrime con il classico contributo video. Il trash made in D’Urso è davvero dietro l’angolo. Per farla breve, il Grande Match ridicolizza il calcio e non riesce a trattarlo in maniera frizzante senza risultare pedante o da addetti ai lavori. La totale assenza di dibattiti intelligenti e capaci di catturare l’attenzione del telespettatore ci consegna un prodotto che appare come l’ennesima occasione sprecata. L’unica nota compassionevole va a Sacchi. Ci dispiace Arrigo, ti siamo vicini.

Addio a Bruno Ganz, un gigante del cinema

Domenica, 17 Febbraio 2019 17:38
Si è spento all’età di 77 anni il celebre attore svizzero, Bruno Ganz. Papà operaio svizzero e mamma italiana, Ganz fu molto amato dal pubblico internazionale per le sue magistrali interpretazioni tanto da essere riconosciuto dalla critica come uno dei più grandi attori del nostro tempo. Celebre la sua interpretazione del dittatore Adolf Hitler ne “La Caduta”, pellicola del 2004. La notorietà mondiale gli venne grazie al regista Wim Wenders che lo volle ne “L’amico americano” e la consacrazione definitiva ci fu con “Il cielo sopra Berlino” nel 1987. Ha lavorato con registi del calibro di Eric Rohmer, Volker Schloendorff e Werner Herzog. In Italia, Soldini lo volle in “Pane e Tulipani” al fianco di Licia Maglietta. Incredibile interprete teatrale con lavori di Goethe e Brecht.
Gianfranco Cabiddu propone un incontro 'magico' sull'isola dell'Asinara, fra La tempesta di Shakespeare e L'arte della commedia di Eduardo De Filippo in “La stoffa dei sogni”. Il film, con un cast che comprende Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Teresa Saponangelo e Renato Carpentieri, e in un cameo, Luca de Filippo, rende omaggio a due grandi maestri e capocomici «che hanno sempre pensato prima di tutto al pubblico, veicolando con la levità del racconto, i temi più profondi». Da ragazzo, spiega il regista «ho avuto la grande fortuna di lavorare per Eduardo, nel periodo in cui ha tradotto in napoletano antico 'La tempesta', registrandone anche una versione audio per voce sola». Anni dopo visitando l'Asinara, «che ora è un parco naturale, mi sono reso conto di come sia veramente l'isola di Calibano. Ho così deciso di ambientarci la storia di perdono de La tempesta, unendo anche elementi de 'L'arte della commedia' di Eduardo, dove c'è una compagnia di attori che resta senza teatro, quando questo va a fuoco». Nella favola moderna, ambientata in un'Italia da primi anni '60, dopo un naufragio notturno, due guardie, alcuni camorristi guidati da Don Vincenzo (Carpentieri), e la piccola compagnia familiare del capocomico Campese (Rubini), si salvano approdando sull'isola - carcere dov'erano destinati i criminali. Una forzata 'collaborazione' tra attori e malavitosi, rende difficile per De Caro (Fantastichini) il direttore del Penitenziario, capire quali siano i buoni e quali i cattivi.

Le Perseidi, uno spettacolo unico

Mercoledì, 12 Agosto 2015 17:11
Quello di quest’anno si preannuncia come uno spettacolo unico. Sono le stelle cadenti più attese, le Perseidi delle notti d’agosto, chiamate così perché il radiante, ossia il punto sulla volta celeste dal quale provengono le meteore, si trova nella costellazione del Perseo e che promettono di essere davvero indimenticabili perché la luna nuova lascerà loro il giusto spazio e il giusto buio per risplendere. «Per ritrovare un cielo simile bisognerà aspettare ben tre anni - osserva l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope - Un'altra notte di stelle candenti, senza Luna, ci sarà infatti soltanto nell'agosto 2018». Astronomi, astrofili e appassionati del cielo sono già allerta, pronti a partecipare alle tante serate dedicate alle stelle cadenti in tutta Italia. '«Sebbene l'appuntamento più noto con le stelle cadenti sia quello della notte di San Lorenzo, il 10 agosto, il picco è atteso nella notte fra il 12 e il 13 agosto» spiega Paolo Volpini, dell'Unione Astrofili Italiani (Uai). Si può quindi cominciare al alzare gli occhi fin da adesso in cerca delle prime scie luminose.
Gli italiani spendono di più per lo spettacolo (+0,71%) e il volume d'affari cresce (+4,45). Parallelamente diminuiscono le attività (-2,56%) e gli ingressi (4,31%). E nel contrasto, aumenta il prezzo dei biglietti (+5,25%). A raccontarlo sono i dati 2017 dell'Annuario dello Spettacolo di Siae. Lo scorso anno il volume d'affari è cresciuto più del 2016 (+4,45% contro il +3,18% del 2016 su 2015), superando nelle performance altri settori economici. Ma è stato anche l'anno degli eccessi: da un lato il crollo del cinema che ha perso oltre 14 milioni di spettatori (orfano di Checco Zalone, il cui Quo vado fu visto da quasi 10 milioni di spettatori, mentre il film più seguito nel 2017 è stato La bella e la bestia con 3,4 milioni di biglietti), dall'altro il record mondiale di Vasco Rossi a Modena e le buone performance di lirica, balletto e sport.
Napoli «esplode di cultura, turismo e partecipazione popolare». È quanto dichiarato dal sindaco della città partenopea, Luigi de Magistris che, insieme all’assessore, Ciro Borriello e il presidente della IV Municipalità Perrella, è stato in via San Gregorio Armeno, la celebre starda dei presepi, in occasione dell’accensione delle luminarie. «Sono molto soddisfatto quest'anno - ha detto ancora il primo cittadino - più degli anni scorsi: c'è stata una grande intesa già da settembre, tra tanti operatori economici, commercianti, associazioni e, ovviamente, il Comune, tutti insieme per superare i 20 chilometri di strade della città da illuminare». De Magistris ha anche voluto ricordare che l'economia della città, «si consolida sempre più», un risultato frutto, «di tanto lavoro e tanta energia. Siamo contenti e lavoriamo ogni giorno per garantire maggiori servizi per la nostra città, come meritano i napoletani e i turisti».
La “settimana della lingua italiana” è un inno alla nostra lingua spesso bistrattata e deviata dal linguaggio dei social che tende ad appiattire il linguaggio colloquiale, creando una mono lingua senza possibilità di espansione. Le Sedi estere hanno collaborato per l'organizzazione di eventi, manifestazioni e seminari, insieme all'Accademia della Crusca, all'Istituto Europeo del Design(Ied), alla Compagnia TPO di Prato, l'Open City Roma. In particolare l'Accademia della Crusca, insieme all'Istituto Dante Alighieri, ha stilato un elenco di parole significative, da bellezza, a armonia, da creazione a disegno, da eleganza a fantasia a forma, funzione, genio, memoria, tendenza fino a utilità, che lo Ied ha utilizzato per realizzare una mostra itinerante che spiega come il modo di comunicare italiano, anche nel mondo del design, abbia risentito, tanto quanto la lingua parlata, del digitale e della 'rete'.
Il celebre fumetto Tex Willer, nato dalla fantasia di Giovanni Luigi Bonelli e dalla matita di Aurelio Galeppini, in arte Galep, compie 70 anni. Per celebrare l’anniversario di uno dei comics più famosi di sempre, gli verrà dedicata una mostra e si pensa anche ad una nuova serie dedicata al personaggio giovane, prima che diventasse un Ranger. Secondo quanto raccontato nell'albo "Neuces Valley", Tex sarebbe nato nel 1838. Ha un passato da fuorilegge perché si è sporcato la fedina penale per vendicare chi gli ha ucciso la famiglia. Pur essendo nato nel Texas ha combattuto la Guerra Civile nelle truppe del Nord, per la sua incrollabile fede antischiavista. E' il nemico giurato di ogni ingiustizia: fisicamente è un personaggio alla Charlton Heston o John Wayne (anche se si dice che il volto del primo Tex fosse ispirato a Gary Cooper), il suo è il West dei film di John Ford e Howard Hawks, le sue avventure hanno per teatro i canyon dello Utah e del Nevada, la Monument Valley, ma Tex ha viaggiato per tutti gli States, conosce benissimo il Canada e il Messico, è stato a Panama e in Melanesia. Nelle sue storie ci sono le grandi praterie del Mid-West, i deserti del Sud-Ovest, le foreste del Grande Nord, le città dell'Est, le giungle pluviali, le misteriose rovine maya e azteche e ha combattuto per la libertà in Messico. Dopo aver condotto la vita del cowboy, che in un rodeo ha vinto il suo fedelissimo cavallo Dinamite, diventa un Ranger e dedica la vita alla lotta all'ingiustizia anche a costo di sfidare le regole e le leggi. Il suo legame con i nativi americani ha anticipato le tematiche del New Western degli anni '70 e il suo antirazzismo è uno degli elementi che gli ha permesso di attraversare i decenni senza perdere il successo. A distanza di anni è stato ed è fonte di ispirazione per il mondo del cinema. Indimenticabili i movies con protagonista John Wayne, Clint Eastwood e le pellicole dirette da Sergio Leone.
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