"Vi chiedete come mai sia possibile tutto questo? La risposta sta nella fede e nell'amore infinito di Dio"- con queste parole Don Antonio Fasulo, parroco della chiesa dell'Immacolata Concenzione di Terzigno ha aperto l'omelia della messa officiata  per l'ultimo saluto ad Andrea Giugliano, il giovane 19enne morto giovedì sera a seguito delle ferite riportate dall'investimento in via Veneto a Piazzolla di Nola. Un lungo cordone di amici ha accompagnato il corteo funebre dalla casa dell'estinto in via Giugliani fino alla piazza, lungo il percorso sono stati sparsi petali bianchi e confetti candidi come era Andrea. Un ragazzo amato da tutti che si faceva apprezzare per la semplicità e l'umiltà. Tanta commozione sia all'interno della chiesa in cui è stato officiato il rito funebre ma anche all'esterno dove in tantissimi hanno assistito alla messa. All'uscita del feretro un lungo applauso ha salutato Andrea  e centinaia di palloncini banchi con sopra inciso il nome di questo sfortunato ragazzo sono stati lasciati andare verso il cielo. L'emozione ed il dolore sono stampati sui volti dei presenti che non hanno voluto mancare all'estremo saluto ad Andrea strappato alla vita terrena ed all'affetto dei propri cari troppo presto. La bara bianca accompagnata dagli amici di sempre e dallo sguardo smarrito di mamma Giuseppina e del papà Antonio si è poi avviata verso il cimitero di Terzigno in cui da oggi custodirà le spoglie di questo giovane angelo voltato al cielo.

Florin GAVRIL, romeno di 23 anni, domiciliato nel campo nomadi di Santa Maria del Pozzo del quartiere Barra, nella serata di ieri, è stato arrestato dalla Polizia di Stato grazie all’intervento di una delle tante pattuglie dell’Esercito Italiano, dislocate a Napoli. Il 23enne, infatti, approfittando del flusso dei passeggeri che affollavano i tornelli all’uscita della Circumvesuviana, dal lato di Via Galileo Ferraris, sfilava dallo zaino di una donna un telefono Samsung S5. La vittima, accortasi del furto, attirava l’attenzione dei militari che riuscivano così a bloccare il ladro. Il romeno, abilmente, era riuscito a nascondere in un calzino il telefono appena rubato, recuperato e riconsegnato alla vittima. Gli agenti della sezione “Volanti” dell’U.P.G., intervenuti su richiesta dei militari, arrestavano il giovane che, stamane, sarà giudicato con rito per direttissima, perché responsabile del reato di furto con destrezza.

Terzigno dice addio a " Giggino o sportivo"

Mercoledì, 17 Febbraio 2016 00:21

Ci sono uomini che non hanno bisogno di titoli o di onorificenze per esser definiti "grandi". Ci sono uomini che conquistano un mondo di simpatia ed affetto grazie ad una dote ormai smarrita: l'umiltà. E se a questa "caratteristica", innata in pochi, ci aggiungete del garbo, della gentilezza e di una infinita disponibilità verso il prossimo, allora ( per chi ha vissuto alle falde del Vesuvio e dintorni)  non sarà difficile riconoscere un piccolo uomo (di statura) ma un gigante di valori. All'anagrafe è iscritto con il nome di Luigi Parisi classe 1943, una vita di duro lavoro tra la Germania dove per 18 anni ha lavorato prima di fare ritorno all'ombra del Vesuvio, e precisamente a Terzigno. Paese natio in cui egli ritorna proprio negli anni in cui (1981-82) un ragioniere (appassionato di giornalismo) tale Nino De Falco con l'aiuto di alcuni appassionati rileva dal San Vitaliano il titolo calcistico dilettantistico. Nasce il Nuovo Terzigno che dopo la gloriosa parentesi targata Fabbrocini, riavvicina gli appassionati vesuviani al calcio. Il pallone torna a rotolare sul polveroso campo di calcio di via Campitelli ed il  Nuovo Terzigno inizia ad inanellare successi e vittorie. Al sodalizio si lega indissolubilmente Luigi Parisi al quale in pochi giorni i tifosi rossoneri gli affibbiano il soprannome di  "Giggino o sportivo". Delle sue immense qualità umane nel giro di pochi anni se ne inizia a parlare negli ambienti calcistici. Giggino inizia a ricoprire molteplici incarichi nella squadra rossonera. Dal magazziniere, al segretario, da dirigente accompagnatore ad allenatore della juniores. Insomma un factotum che prima delle partite interne non tralasciava il dettaglio:  'livellava' il campo con la sua mirafiori alla quale era legata una rete e,  successivamente, provvedeva anche a tracciare le linee del campo. Il Terzigno e Terzigno rappresentavano molto di più di una passione : erano la sua vita. Una irrefrenabile voglia di  amare a modo suo la sua terra,  nata e coltivata probabilmente nel ricordo di quella cartolina vista da lontano, con gli occhi dell'emigrante e le infinite notti sperando in un ritorno. Che inevitabilmente arriva. Per oltre 15 anni ha seguito e servito il Terzigno facendosi amare da calciatori e dirigenti non solo locali. Ammaliava per la disponibilità e la semplicità in un mondo quello calcistico  dove i "pallonari" ed i "mega direttori" cercavano di farsi spazio o in un modo o nell'altro. Lui conquistava la stima e la fiducia  con una disarmante disponibilità al dialogo. Per tanti tesserati rappresentava un punto di riferimento, era il confidente, l'amico, il fratello maggiore. Ed anche quando era in panchina a fare "l'allenatore" delle giovanili non alzava mai la voce, sempre con la sua eleganza. Quelli nati negli anni 70 lo ricorderanno per la mitica frase con la quale incitava i ragazzini della juniores :" uno duo (diceva così non è un errore) palla lunga e pedalare" . Proprio lui che ha pedalato tanto per vedere i suoi ragazzi segnare gol e gioire, perché a vincere per Giggino non era solo il Terzigno ma vinceva la sua Terzigno, e non a caso ricadde il soprannome di "sportivo", perché lui "sportivo" c'era nato. Quando negli stadi si andava per scaricare frustrazioni e violenza lui regalava bottiglie di vino agli avversari perché lo  "sportivo" era ospitale ed insegnava con l'esempio. Oggi Giggino ha giocato la sua ultima partita con la vita. Lo ha fatto nell'anno in cui dopo oltre trenta anni il calcio terzignese  ha definitivamente ammainato la propria bandiera, siglando il suo ultimo gol. Quello decisivo prima di appendere le " scarpette" al chiodo e di salutare la sua famiglia, la moglie Antonietta, i figli Angelo e Pina e quel figlio che proprio il Terzigno gli aveva portato in dono: l'indimenticato bomber Camillo Annunziata. Giggino se ne va da questa terra dopo un lungo calvario di sofferenza, lasciandoci in eredità un mondo di bene, di insegnamenti ma, soprattutto fatto di tanti piccoli gesti di sana ed innata sportività. Ciao Giggino, piccolo grande uomo di sport. Adesso potrai stendere con calma il bucato rossonero che a te era tanto caro. Buon Viaggio e grazie per quanto c'hai insegnato. 

Quella di stasera sarà una serata che verrà difficilmente dimenticata dagli amanti del piccolo schermo. Tutta Italia infatti, da quella sportiva a quella filo sanremese non mancherà all'appuntamento televisivo: chi per il big match di Torino, chi invece per la bellezza di Gabriel Garko, in pratica stasera gli italiani saranno incollati alla tv in una gara a colpi di share, di registrazioni richieste senza mezzi termini dal Conti televisivo e dai cordiali vaffa prontamente spediti da ex azzurri. In ogni casa, in pratica, qualcuno tiferà per qualcosa in appassionati derby a colpi di sms  e televoto. Noi, invece, stasera la nostra attenzione  la rivolgiamo, a poche ore dal fischio di inizio del match, ad un vesuviano d.o.c. che sarà impegnato insieme ad altri colleghi partenopei nel backstage dell'Ariston alle prese con dive, cantanti, phon ed acconciature "volanti". In pochi lo sanno ma per il secondo anno di seguito Antonio Menzione sarà uno di parrucchieri ufficiali della manifestazione sanremese. In questi giorni il noto coffieur vesuviano in compagnia dell'inseparabile Sabatino Sicignano, ha lavorato alacremente per consentire a  tutte le stars sanremesi di fare la classica "bella figura" sul prestigioso palco dell'Ariston. Da Gabriel Garko ad Arisa, passando per Rocco Hunt e Clementino fino all'inviata della Vita in diretta  Barbara Di Palma sul profilo facebook di Antonio Menzione sono "selfiati" tutti i protagonisti principali di San Remo. Immagini rubate anche con Elton John, Marco Liorni e la Parodi. In pratica il meglio della televisione è stato a contatto con il noto parrucchiere vesuviano. Una bella soddisfazione per Antonio Menzione del team "Idee per la testa- BH Saloon" che dopo la brillante affermazione della scorsa edizione è ritornato a Sanremo con un gruppo di parrucchieri selezionati in tutta Italia tramite il service Al Pacino che tra gli altri vede la partecipazione di altri brillanti operatori del settore come Antonio Fidato di Soccavo e Francesco Cipolletta di Mugnano. Forse loro saranno quei pochi napoletani che dovranno seguire il consiglio di Carlo Conti e registrarla la partita di stasera, per loro davvero Sanremo è Sanremo!  

Terzigno Corre eccome! Il gruppo podistico terzignese a poco più di due mesi dalla costituzione inizia a riscuotere piccoli ma significativi successi. Ieri infatti, nel tempio del calcio in cui riecheggiano ancora le gesta del miglior calciatore della storia del calcio Diego Armando Maradona, si è svolta la San Paolo Sport Day, una dieci chilometri per appassionati del podismo. Ai nastri di partenza anche il gruppo podistico terzignese che si è fatto subito notare per lo spirito coinvolgente e trascinante. All'ingresso dello stadio San Paolo, infatti, i corridori vesuviani con la sgargiante scritta 'Terzigno Corre'hanno esposto uno striscione di saluto nei confronti della SSC Napoli, un gesto di sana sportività fra uomini e donne che vivono di sport per lo sport, due mondi quello calcistico è quello podistico così vicini ed allo stesso tempo così lontano (se si pensa ad esempio ai lauti guadagni dei campioni del football). Una giornata di sole ha accompagnato i 1000 iscritti alla corsa di 10 km che si è svolta per le strade del quartiere Fuorigrotta per poi concludersi sulla pista di atletica  del San Paolo. Tra tutti i partecipanti  spiccavano quelli con le casacche blu notte con le scritte verdi fluorescenti della Terzigno Corre che con ben 28 atleti ai nastri di partenza ha rappresentato una bellissima nota cromatica accompagnata dal sorriso  coinvolgente dei corridori vesuviani. Tra sudore e risate si chiude una giornata memorabile per il gruppo terzignese presieduto da Ernesto Ambrosio che ora si appresta a partecipare con sempre maggior slancio, ai prossimi impegni sportivi in calendario.

Sono stati consegnati ieri in Prefettura a Napoli,  in occasione della festa delle forze armate e dell'unità nazionale ii riconoscimenti e le onorificenze a 24 cittadini dell'hinterland partenopeo. Dopo la rituale cerimonia dell'alzabandiera svolta a piazza del plebiscito per ricordare i caduti delle Forze Armate in occasione del 4 novembre, nel palazzo di Governo alla presenza del Prefetto di Napoli Gerarda Pantalone, ed alle autorità civili e militari sono state consegnate le benemerenze. Tra gli insigniti anche due vesuviani Luigi Ambrosio di San Giuseppe Vesuviano e l'ex poliziotto Carmine Carotenuto, terzignese dalla nascita ( che ha prestato servizio anche al commissariato di San Giuseppe) al quale è stato consegnato per primo il diploma di Cavaliere al merito della Repubblica  firmato dal Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella. Un prestigioso traguardo per Carmine Carotenuto dopo una lunga carriera nella Polizia di Stato che lo ha visto sempre protagonista in attività di contrasto al crimine nelle Questure di Catania, Reggio Calabria, Novara, Trieste e Napoli.

' Son onorato ed orgoglioso di essere stato insignito del titolo di cavaliere dopo oltre 40 anni da fedele servitore della Patria con la divisa delle Polizia di Stato - queste le parole del neo cavaliere'. Unica nota che lascia un velo di amarezza la totale assenza di rappresentanti dell'amministrazione comunale vesuviana all'atto della consegna dell'onorificenza a differenza degli altri comuni che per l'occasione hanno presenziato ed omaggiato i propri valorosi concittadini. 

Cento palloncini rossi per ricordare Enza Avino

Venerdì, 25 Settembre 2015 07:00

Cento palloncini rossi a forma di cuore, il silenzio di una piazza ancora attonita, gli sguardi fissi verso il cielo ed una  speranza che accomuna tutti: mai più violenza verso le donne. È la voce che su leva dalla piazza Troiano Caracciolo del Sole di Terzigno per raggiungere le istituzioni affinché la mano violenta di uomini aguzzini possa essere fermata in tempo. Stasera si ricorda l'ultimo femminicidio in ordine cronologico quello di Enza Avino la 36enne terzignese uccisa a colpi di pistola proprio a Terzigno lo scorso 14 settembre dal suo ex compagno Nunzio Annunziata. Questo è l'ottantasettesimo femminicidio  dall'inizio dell'anno in Italia. Una strage silenziosa che non lascia più spazio ad altre interpretazioni: occorre con urgenza porre mano alla legge per  una certezza nelle pene nei confronti di chi si macchia di reati legati allo stolking ed alla violenza gratuita verso le donne. " Enza Avino, così come tante altre donne aveva chiesto aiuto alle istituzioni che, invece di sostenerle sono rimaste mute e silenti di fronte alla sua richiesta di aiuto". Lo gridano a voce alta dal palco della piazza le rappresentati delle associazioni a difesa delle donne. Sono diverse di loro a parlare della triste esperienza vissuta nel terrore di un uomo che ti perseguita giorno e notte. La piazza è stracolma saranno oltre tremila le persone presenti una marea di donne tutte contrassegnate dal fiocco rosso. In testa al corteo che è partito dalla casa comunale il primo cittadino di Terzigno Francsco Ranieri (che ha proclamato il lutto cittadino), tanti i gonfaloni dei comuni vicini come quello di San Giuseppe Vesuviano e Brusciano e tanti sindaci con il tricolore a sfilare in rigoroso silenzio. Ci sono anche esponenti della politica nazionale che per l'occasione non hanno voluto mancare per far sentire la vicinanza delle istituzioni alla famiglia Avino. In corteo il figlio di Enza Avino e l'ex marito, sono presenti anche i familiari della giovane donna che oggi ha riunito nel suo ricordo tutta la comunità terzignese. Il corteo attraversa via Gionti per fare tappa dinnanzi alla casa di Enza per poi raggiungere il luogo in cui si consumò l'efferato omicidi. In via Fiume viene lasciato un mazzo di fiori e tante candele per ricordare e riflettere. E poi un applauso per commemorare una donna strappata a questa vita nel modo più vile. Sono presenti anche i vertici dell'Arma dai Carabinieri. Ufficiali e comandati di stazione come quello di Terzigno Adolfo Montagnaro che nonostante le assurde decisioni assunte dalla magistratura ha cercato con tutti i mezzi a propria disposizione di difendere la povera Enza dalle continue aggressioni.  Si chiude con il lancio verso il cielo dei palloncini rossi come la passione per la vita che aveva Enza, ad accompagnarli gli occhi lucidi di tante donne vesuviane che ancora una volta hanno dimostrato grande compattezza e dignità per dire mai più violenza verso di noi.  

Una fiaccolata per ricordare Enza Avino

Mercoledì, 16 Settembre 2015 07:47

Una fiaccolata per ricordare Enza Avino. È questo l'appello lanciato in rete e sui gruppi Facebook in cui la comunità virtuale terzignese tra i quali tante amiche della vittima si stanno confrontando in queste ore terribili. In tanti conoscevano la giovane donna trentacinquenne barbaramente uccisa dall'ex compagno Nunzio Annunziata (arrestato nella giornata di ieri dai carabinieri)  ed in tanti vogliono ricordarla per cercare di lanciare un monito alle istituzioni affinché episodi del genere non si verifichino più. Chi ha conosciuto da vicino Enza sapeva del disagio psicofisico che stava vivendo e quanti attimi di terrore ha vissuto negli ultimi mesi e l'amarezza per aver cercato in tutti i modi di difendersi affidandosi alle leggi italiane ed a chi come in questo caso avrebbe dovuto farle applicare correttamente. Terzigno piange una giovane mamma che, nonostante le difficoltà, aveva sempre mantenuta inalterata la sua voglia di vivere ed il suo sorriso luminoso. Ecco perché l'idea di voler ricordarla con una fiaccolata sta accomunando tante persone. Il suo sorriso, la sua forza di non arrendersi alle violenze di un balordo devono essere prese ad esempio da tante donne che preferiscono tacere anziché denunciare, che preferiscono mentire alla vergogna di un livido più che ribellarsi all'orco di turno. Terzigno ed i terzignesi sentono il bisogno di reagire a questa terribile vicenda e di abbracciare idealmente la famiglia Avino che con molta dignità sta affrontando questi attimi terribili. La data di questa eventuale fiaccolata non è stata ancora decisa ma la volontà e la forza d'animo che da sempre hanno  contraddistinto le donne vesuviane (anche nel recente passato passato) siamo convinti che alla fine prevarranno.   

Pagina 18 di 27