Si è svolta questa mattina, presso il Palazzo Mediceo di Ottaviano, la cerimonia di intitolazione della Sala del Consiglio Direttivo a Mimmo Beneventano, medico e consigliere comunale ucciso dalla camorra il 7 novembre del 1980. Alla carriera medica Mimmo Beneventano aveva affiancato l’attività politica, militando nelle liste del PCI e impegnandosi nella lotta contro la camorra, tanto da divenire un personaggio scomodo e da essere vittima di un agguato camorristico a soli 32 anni. Alla cerimonia ha preso parte la sorella di Mimmo, Rosalba Beneventano, nonché Presidente della Fondazione Beneventano; il sindaco di Ottaviano Luca Capasso, il presidente dell’Ente Parco Agostino Casillo, il Direttore Ente Parco Stefano Donati, il Responsabile aree protette di Legambiente Campania Pasquale Raia, l’Associazione Libera rappresentata da Davide Pati e Fabio Giuliani. L’intitolazione è stata ufficializzata dal Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho. Nel corso della manifestazione si è avuto inoltre l’insediamento ufficiale dell’Osservatorio “Ambiente e Legalità” all’interno del Parco. Istituito da Legambiente nel 1994, l’Osservatorio svolge attività di ricerca, analisi e denuncia sul fenomeno delle ecomafie. All’inaugurazione della nuova sede ha preso parte il Presidente Nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani. L'evento è stato coordinato da Antonio Nicoletti, Responsabile Nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente.

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Martedì 30 maggio 2017, presso l’Istituto Comprensivo di Ottaviano “Mimmo Beneventano”, sotto la supervisione del dirigente scolastico, Anna Fornaro, si è svolto un seminario formativo sul tema “il cyberbullismo e le insidie della rete”. L’incontro è stato suddiviso in due parti nel corso della giornata: in mattinata sono intervenuti i membri del Leo Club Palma Vesuvio Est e la psicologa Fabiana Ricciardi. Partendo da un video realizzato lo scorso anno dai ragazzi all’interno di un campo-scuola ad Agropoli, la riflessione si è concentrata su tematiche piuttosto forti e che vedono gli adolescenti coinvolti in prima persona. Col termine cyberbullismo, infatti, si indica un genere di attacco continuo e offensivo che mira ad una vera e propria molestia virtuale. I principali artefici e insieme vittime di questo processo sono proprio gli adolescenti che si ritrovano da una parte a nascondere per bene spavalderia e vigliaccheria dietro ad un computer o ad un cellulare, dall’altra a non poter reagire e talvolta a non cercare aiuto altrove. Nel pomeriggio, l’incontro è stato rivolto ai genitori, spesso ignari di quanto queste problematiche possano incidere negativamente sulla componente emozionale dei figli. Alla presenza della psicologa Anna Sara Cutolo, dell’avv. Sabato Moschiano e dell’intervento di un rappresentante della Polizia Postale, i genitori degli alunni del Beneventano hanno preso coscienza della realtà e sono stati informati sulle conseguenze penali che ricadono sui colpevoli. Si preannuncia una serie di incontri successivi con lo scopo di creare una rete di valide istituzioni con la quale proteggersi da un’altra rete ben più dannosa.
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C’è una storia che si può tranquillamente reperire in rete in cui il protagonista principale è un bambino di 6 anni che con la sua infinita ingenuità chiede al papà quanto costa una sua ora di lavoro. Il papà spazientito della domanda gli dice che ogni sua ora vale 50 euro. Allora il bambino inizia a raccogliere i soldi e non appena raggiunta la quota si reca dal papà e porgendogli la banconota da 50 euro gli chiede se può donargli un’ora del suo tempo. Questa storia commovente racchiude in poche righe la condizione generica di tanti papà assorti nei troppi pensieri per mandare avanti la famiglia o perché intenti a fare carriera. Tutta questa attenzione verso se stessi e poco per chi ci sta affianco genera, molto spesso, disaffezione nei giovani. In particolar modo in quei papà che oltre a degli orari di servizio cercano di fare altri mestieri per cercare di far quadrare i conti togliendo inevitabilmente tempo prezioso alla famiglia. E così, per sopperire a questa perdurante mancanza di tempo ad Ottaviano prende forma, da una geniale intuizione delle docenti Sara Di Martino e Rosalba Carrozza il progetto “Papà di classe”. Si sa quanto ogni uomo sia appassionato di calcio e quale miglior strumento per far stare insieme padre e figlio se non quello del pallone che rotola in mezzo ad un campo di calcio? L’idea prende forma ed in poco grazie alla tenacia alle docenti domenica scorsa ad Ottaviano sono scesi in campo papà e figli. “Papà in classe” persegue proprio questo obiettivo- ha dichiarato la docente dell’Istituto Mimmo Beneventano Anna Fornaro – avvicinare i papà alla scuola per fargli comprendere quanto necessario sia la loro presenza attiva nel processo formativo dei bambini. Questo progetto- ha aggiunto la dirigente scolastica- rientra nell’ambito delle attività di continuità programmate dall’istituto per rinsaldare il patto formativo tra scuola- famiglia e territorio e fruisce del patrocinio del comune di Ottaviano”.

Per la cronaca domenica si è disputato un mini torneo con gare da 25 ‘ sul sintetico di Ottaviano dove alla presenza del primo cittadino Luca Capasso tra polpacci rigonfi e pancette impresentabili i papà degli alunni del “Beneventano” hanno sciorinato prestazioni di tutto rispetto, trascorrendo un tempo che se da un lato si dice essere un galantuomo, dall’altra parte risulta essere davvero prezioso quando si trascorre con gli affetti più cari della vita. L’obiettivo, quindi è stato pienamente raggiunto grazie soprattutto alla tenacia di chi ha ideato questo progetto Sara Di Martino e Rosalba Carrozza ed ha chi ha sapientemente collaborato la docente Andreoli Giovanna. L'auspici ora è che manifestazioni del genere si possano replicare quanto prima...e non soltanto per i bambini.

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